Favorire e promuovere in ogni modo l’impegno volontario
Il testo integrale dell’intervento del presidente della Fondazione Volontariato e Partecipazione all’incontro “La democrazia diffusa. Maria Eletta Martini e il volontariato” alla presenza del Presidente della Repubblica On. Prof. Sergio Mattarella – venerdì 3 marzo 2017, Auditorium S. Francesco.
Egregio Presidente,
vorrei ringraziarLa di cuore a nome del Consiglio Direttivo della Fondazione che presiedo per la sua preziosa presenza a Lucca.
Un segno di amicizia non solo nei confronti della vita e l’opera di Maria Eletta Martini. Ma anche di una comunità, quella della provincia di Lucca, da sempre attiva protagonista del volontariato e della partecipazione sociale nel panorama nazionale ed europeo.
È un piacere ricordare in questa sede e in questo giorno che l’idea originaria per la nascita di un centro indipendente di ricerca sociale a Lucca fu proprio dell’onorevole Martini.
Così come credo che la firma dell’atto costitutivo della Fondazione Volontariato e Partecipazione sia stata l’ultima azione della sua vita pubblica.
I temi su cui si incentra la ricerca della Fondazione Volontariato e Partecipazione sono quelli della partecipazione sociale, del volontariato, dei beni comuni, del welfare e delle politiche giovanili. Da anni conduciamo un programma periodico di rilevazione statistica sulle Organizzazioni di Volontariato Italiane. La rilevazione permette di conoscere struttura, dinamica e tendenze delle Organizzazioni, stimolando il dibattito, la conoscenza e la consapevolezza rispetto alle potenzialità del volontariato.
In questi anni la Fondazione che presiedo è stata viva protagonista della ricerca sui temi sociali.
Le nostre ricerche hanno raccontato il volto di un Paese un po’ migliore di quello che le cronache quotidiane riportano.
Hanno dimostrato, ad esempio, che l’impegno dei giovani nel volontariato non è diminuito in termini assoluti: ha in molti casi cambiato forme e modalità. Le organizzazioni di volontariato, così come le istituzioni, hanno il dovere di ascoltare i giovani e aprirsi alla loro inventiva e creatività.
E hanno dimostrato anche che il valore del volontariato delle donne è altissimo: nonostante le fatiche, sia nella vita privata sia in quella lavorativa, che nel nostro Paese vivono quotidianamente le donne, i dati ci raccontano di una loro forte dedizione al volontariato. Un’opera che vale doppio proprio perché il percorso per l’impegno civile e sociale delle donne è ancora oggi denso di ostacoli.
Abbiamo indagato, grazie alla sperimentazione del modulo di misurazione del valore economico e sociale del volontariato dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, il profilo dei volontari italiani.
Abbiamo scoperto, insieme all’Istat e a CSVnet, che il “volontario” ha una vita migliore: è in media più istruito rispetto a chi non si impegna, è più dedito ai consumi culturali, più interessato ai problemi politici e sociali, più soddisfatto della propria vita e più ottimista per il futuro. E gode anche di salute migliore.
Senza negare la fatica del fare volontariato, che i presenti in sala conoscono benissimo, vorrei porre l’accento sulla soddisfazione che ha impegnarsi gratuitamente per gli altri e del patrimonio di relazioni sociali che genera.
È compito di tutti noi -nelle sedi istituzionali e nella società civile- favorire e promuovere in ogni modo l’impegno volontario. Perché il volontariato è un antidoto alle crisi che viviamo: genera coesione sociale, esercitando la responsabilità personale nei confronti della comunità.
Per questo, egregio Presidente, la sua visita di oggi rappresenta un’altissima testimonianza di speranza: verso Lucca, verso tutte le comunità locali e verso l’intero Paese.