“Hina la bambola” e “Il misterioso mendicante della notte di San Silvestro”
Associazione Progetto Taiko in collaborazione con Les Cultures ONLUS e Teatro Invito propongono un viaggio di andata e ritorno tra la Brianza e il Giappone. I Taiko, grandi tamburi giapponesi di legno, insieme ad altri strumenti dalle forme più strane provenienti da tutto il mondo accompagnano l’arrivo dell’attore e dei musicisti che domenica 5 marzo 2017 alle ore 16.00, presso lo Spazio Teatro invito di Lecco, racconteranno insieme due storie. Una, “La notte di San Silvestro”, è una fiaba brianzola e parla di un mendicante povero e infreddolito che vaga in cerca di riparo durante una tormenta di neve nella notte del 31 dicembre; l’altra è invece una favola giapponese su una bambola magica, intitolata “Hina Matsuri“. Storie di paesi lontani tra loro ma non per questo slegate, che ci aiutano a comprendere il valore del confronto culturale.
Regia di Giorgio Galimberti
con: Giorgio Galimberti, Chiara Codetta, Tobia Galimberti, Samuele Galimberti, Gabriella Imbergamo, Giacomo Micheli
Hina la bambola e Il misterioso mendicante della notte di San Silvestro
Sul palco i Taiko, un gamelan indonesiano, un balafon africano, un pianoforte, una tromba, un flauto…aspettano. Cosa? L’entrata in scena dell’attore e dei musicisti che racconteranno insieme due storie: la prima ha come titolo “La notte di San Silvestro”, è una fiaba brianzola e racconta di un mendicante povero e infreddolito che vaga in cerca di riparo durante una tormenta di neve l’ultima notte dell’anno; l’altra fiaba è invece giapponese, tradotta in italiano da Chiara Codetta e Samuele Galimberti, si intitola “Hina Matsuri” e parla di una bambola magica con potere di curare la piccola Hana.
Le due storie, adattate per l’occasione, raccontano come le feste di due paesi lontani tra loro, la “nostra” notte di San Silvestro e la festa giapponese delle bambole, possano essere legate da un sottile filo rosso. Entrambe presentano usanze e pratiche radicate nella tradizione delle fiabe popolari, che hanno come elemento comune la magia e la crescita dei personaggi. Il duplice racconto è quindi un viaggio di andata e ritorno tra noi e l’Altro, per esperire differenze e analogie, ed imparare il confronto culturale. Le analogie e le differenze tra le due storie sono percepite attraverso il racconto e sottolineate dall’uso dei suoni.
La magia delle parole unita a quella dei suoni permetterà a chi ascolta di incontrare due culture diverse, di conoscere personaggi fantastici, di tuffarsi in paesaggi da sogno, di trovarsi in mondi capovolti e inesplorati. Delicate sonorizzazioni, ritmi potenti e coinvolgenti, sussurri e melodie, sotto la direzione di Tobia Galimberti, pur seguendo una traccia preparata con cura sui momenti della fiaba daranno vita a un’improvvisazione unica e irripetibile, espressa nell’intreccio del racconto e del suono, nella sinergia tra linguaggio teatrale e musicale, tra attore e musicisti.