I campi di volontariato
I campi di volontariato (o campi di lavoro o workcamps) sono progetti di volontariato di breve termine, incentrati non solamente sulla solidarietà ma anche sulla comunicazione e integrazione tra i volontari e la comunità ospitante.
I campi internazionali di volontariato hanno una storia lunga, collegata con l’idea che il lavoro pratico possa agire da collante fra diverse culture e persone, anche quando queste hanno vissuto momenti di conflitto, anche violento. Tradizionalmente, il primo campo internazionale di volontariato, è considerato quello organizzato nel 1920 a Esnes-en-Argonne, nei pressi della città francese di Verdun, in una zona della Francia che era stata distrutta durante la prima guerra mondiale. A quel primo campo, promosso dall’obiettore di coscienza svizzero Pierre Ceresole, parteciparono cittadini (e anche ex soldati) provenienti dai paesi che fino a pochi mesi prima erano stati in guerra fra loro.
Un campo di volontariato è un’esperienza formativa che ha tra i suoi scopi quello di arricchire i partecipanti per vari motivi:
- è un’opera concreta di impegno civile;
- apre la mente e favorisce il dialogo;
- permette di scoprire le caratteristiche di altre culture;
- può essere alla base di nuove amicizie;
- è una buona occasione per praticare le lingue.
Nel mondo esistono centinaia di organizzazioni di volontariato collegate fra di loro che organizzano o promuovono annualmente migliaia di campi di lavoro. Il lavoro svolto nei campi è principalmente manuale, ma è alla portata di tutti in quanto (se non diversamente specificato) non richiede competenze particolari. La tipologia di lavoro è estremamente variabile: restauro, pittura, costruzione, pulizia, giardinaggio, agricoltura, assistenza a bambini o a persone diversamente abili, insegnamento di lingue straniere, ma anche attività di studio, monitoraggio e catalogazione di flora e fauna a rischio estinzione, studio delle culture locali attraverso la riscoperta e la promozione di manifestazioni artistiche e folkloristiche, laboratori artigianali, ripristino di beni culturali, educazione ambientale e promozione di comportamenti eco-sostenibili etc.
Per tali lavori l’impegno richiesto varia in genere dalle quattro alle sette ore giornaliere. Al di fuori delle ore di lavoro si svolgono i momenti di svago: attività sportive, visite alle comunità locali, pranzi comuni, feste tradizionali, serate musicali. Il fine settimana è invece dedicato dagli organizzatori del campo (spesso nativi del luogo e volontari anche loro) ad escursioni alla scoperta della regione. A volte oltre alla parte lavorativa durante il campo è prevista una parte studio, che verte in genere sulle tematiche del campo (es. problemi ambientali della regione dove si svolge l’attività nel caso di un campo ecologico…).
La durata dei campi di lavoro può variare dai dieci giorni alle tre settimane. L’età media dei partecipanti si aggira tra i 20 e i 25 anni, ma, in generale, si può partecipare ai campi di volontariato dai 14 anni in su senza limiti di età. Ai volontari è sempre richiesta una certa dose di adattamento, di disponibilità e un profondo rispetto delle identità culturali altrui.