Lombardia: nuovo bando per tutori di minori non accompagnati
La Lombardia ha pubblicato l’avviso per la selezione, la formazione e l’iscrizione negli elenchi dei tutori volontari, secondo quanto previsto dalla legge del 7 aprile 2017. L’avviso porta la data del 19 luglio 2017 ed è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia (qui il testo dell’avviso).
I volontari che si candidano a diventare tutore di un minore non accompagnato eserciteranno gratuitamente la responsabilità genitoriale per i minori già presenti o in ingresso sul territorio nazionale. Il tutore si farà carico non solo della rappresentanza giuridica del minore ma promuoverà anche una sorta di “genitorialità sociale” e di cittadinanza attiva, vigilerà sul benessere psico-fisico del minore, ne amministrerà l’eventuale patrimonio, ne seguirà i percorsi formativi, scolastici e anche di ricongiungimento famigliare.
L’avviso non fissa un termine per la presentazione delle domande. Possono candidarsi i cittadini che abbiamo compiuto il 25° anno di età. La funzione del tutore è volontaria e gratuita. È previsto un colloquio conoscitivo per individuare le peculiarità relazionali e motivazionali del candidato, che solo a quel punto verrà ammesso alla formazione, con una valutazione al termine del corso.
«Da oggi inizieremo concretamente a confrontarci con i numeri, per sapere come risponderanno i lombardi a questa importante sollecitazione», spiega il Garante regionale Massimo Pagani, incaricato del coordinamento e dell’attuazione delle procedure. «In prima battuta possiamo stimare che servano almeno mille volontari, ma questa sarà l’occasione per avere una geografia precisa e definitiva del fenomeno sul territorio lombardo. Tra le maggiori criticità c’è sicuramente la previsione delle risorse da parte del Governo: già oggi mancano i fondi per sostenere adeguatamente la formazione dei tutori, ma soprattutto la legge non ha stimato i costi dell’organizzazione e della gestione di questa macchina che coinvolge Regione, Garante, Tribunali ordinari e Tribunali dei minori». La gestione del nuovo sistema non sarà infatti semplice: serviranno mediatori culturali, esperti e consulenti da affiancare ai tutori volontari dei minori, spazi fisici per la formazione e le attività di aggiornamento, percorsi per l’inserimento scolastico. E visto che «dei mille minori presenti il 50% ha già 17 anni, andranno valutate anche politiche di rimpatrio volontario assistito».
Fonte: Vita.it