Per noi, lo SVE continua!
Presentata la seconda parte dell’indagine SVEliamo l’Europa, realizzata dall’Agenzia Nazionale Giovani (Ang) in occasione dei 20 anni del Servizio Volontario Europeo. In essa si approfondisce il prezioso lavoro svolto da organizzazioni ed enti accreditati SVE su tutto il territorio nazionale, per offrire ai giovani spazi e opportunità di incontro e confronto, ambienti partecipativi in cui acquisire abilità, competenze interpersonali e organizzative, maggiore consapevolezza interculturale, capacità di risoluzione di conflitti e di leadership, fiducia in sé stessi e senso di iniziativa.
La parola alle organizzazioni accreditate
Molte delle organizzazioni che hanno risposto al questionario promosso dall’Agenzia Nazionale per i Giovani realizzano progetti di Servizio Volontario Europeo in Italia da lungo tempo ed hanno una consolidata esperienza in questo ambito: alcune di esse ricoprono in prevalenza il ruolo di ente di ospitalità, altre di ente di invio di volontari, altre ancora di ente di coordinamento. Le risposte fornite sono frutto di anni di valutazione del lavoro svolto e di un impegno costante e proficuo sul territorio.
Hanno risposto al questionario 140 organizzazioni accreditate: le domande riguardavano i settori di intervento delle organizzazioni e le attività realizzate, gli effetti riscontrati a seguito della partecipazione dei giovani volontari ai progetti SVE, le ricadute dei progetti sull’organizzazione e sulla comunità.
Gli ostacoli all’accesso
La partecipazione alle attività promosse dallo SVE riguarda tutti i giovani ma per molti di loro l’accesso è particolarmente difficile: parliamo dei gruppi più vulnerabili, definiti con minori opportunità o a rischio di emarginazione e che spesso le politiche e i programmi non riescono a raggiungere. Il 61,4% degli intervistati afferma di aver coinvolto giovani con minori opportunità nei progetti SVE, con l’obiettivo di combattere l’esclusione sociale e l’emarginazione. Le organizzazioni dichiarano che i principali ostacoli alla mobilità, all’istruzione, alla partecipazione, alla cittadinanza e all’empowerment sono primariamente di carattere sociale e rappresentano il 52,1% del campione, a seguire gli ostacoli economici che raffigurano il 17,9% dei dati analizzati.
Gli ostacoli all’accesso sono alcune delle sfide che oggi i giovani europei sono chiamati ad affrontare, ma di certo le politiche devono essere capaci di rispondere a queste esigenze e difficoltà.
I benefici in termini di competenze
Anche le organizzazioni accreditate concordano con quanto dichiarato dagli ex volontari: la partecipazione al progetto SVE contribuisce a potenziare gran parte delle competenze chiave. In particolare, si conferma un netto miglioramento nelle lingue straniere (97,1%), nell’imparare ad imparare (98,6%), nelle competenze sociali, interpersonali, interculturali, civiche (99,3%), nelle competenze pratiche (92,1%) e in quelle emotive (99,3%).
Valori più bassi si riscontrano, invece, in merito al miglioramento di competenze matematiche/di base in campo scientifico e tecnologico, soprattutto quando tali competenze non sono strettamente connesse con la tematica ed il settore di intervento del progetto e con il programma delle attività.
Gli effetti a livello sociale ed individuale
Quali effetti hanno notato le organizzazioni nei giovani volontari che hanno partecipato ai progetti SVE? Sicuramente, un accresciuto interesse per l’Europa, un sentimento europeo più forte ed una maggiore ricettività al multiculturalismo: i valori percentuali corrispondenti sono pari al 91,4%, all’81,4% e al 97,1% e sono in linea con quelli riscontrati nell’indagine effettuata sugli ex volontari.
Le risposte hanno, inoltre, evidenziato una maggiore preparazione a vivere, studiare e lavorare in un altro Paese, confermata dal 95,0% degli intervistati, ed un maggior coinvolgimento nella vita sociale e politica, pari al 73,6% del campione.
Le organizzazioni hanno riscontrato cambiamenti anche a livello individuale: il 97,9% ha notato nei volontari un maggior livello di sicurezza di sé, il 77,9% una maggiore chiarezza rispetto al futuro percorso di studi o formazione e il 75% rispetto ad obiettivi e aspirazioni professionali.
Gli effetti sull’organizzazione e sulla comunità
I progetti producono effetti non solo su chi vi ha preso parte ma anche sulle organizzazioni che li realizzano: più contatti con altri Paesi e partner (95,7%), maggiore progettualità internazionale (87,9%), coinvolgimento in reti e partenariati (90,7%).
Inoltre, i progetti transnazionali avvicinano i giovani alle attività delle organizzazioni (91,4%), valorizzano la diversità culturale (95,7%), accrescono l’interesse per le tematiche europee (94,3%) e le competenze delle organizzazioni (97,9%).
Attraverso eventi, conferenze, incontri, avvengono scambi tra persone diverse, tra rappresentanti di enti e istituzioni e si rafforzano le relazioni tra l’organizzazione e le strutture locali, come confermato dall’89,3% del campione. L’84,3% delle testimonianze conferma inoltre il coinvolgimento diretto della comunità nei progetti SVE.
I progetti di Servizio Volontario Europeo rappresentano un arricchimento in più direzioni: esperienziale, di nuove idee e approcci, di integrazione di azioni e strumenti e, secondo l’86,4% delle organizzazioni promotrici, la comunità locale ne beneficia pienamente. La dimensione interculturale è particolarmente apprezzata dall’88,6% del campione, e l’82,1% delle organizzazioni concorda sulla disponibilità della comunità locale a sostenere lo sviluppo di progetti futuri.
Il ruolo assegnato alle comunità, agli attori locali e ai cittadini consiste nel fornire il proprio contributo in termini di conoscenza dei contesti e dei bisogni territoriali.
C’è molto altro da sapere e conoscere!
Scopri anche tu il valore e i vantaggi dell’attività di Servizio Volontario Europeo attraverso le parole e dei volontari e delle organizzazioni.