Progetto Porte Aperte 2.0
Porte Aperte 2.0 promuove, in favore delle persone in carico ai servizi dell’Amministrazione Penitenziaria, azioni di inclusione sociale sulle provincie di Lecco e Sondrio attraverso:
- valorizzazione di esperienze cresciute negli anni sui singoli territori;
- interventi propedeutici all’inserimento lavorativo attraverso servizi di presa in carico, accompagnamento educativo e accompagnamento socio occupazionale, laboratori e percorsi di formazione;
- accoglienza abitativa, supporto alla genitorialità, formazione, accompagnamento nell’ambito dei provvedimenti di messa alla prova per gli adulti,
- valorizzazione dei punti di forza delle esperienze per costruire modelli e strategie comuni.
Il progetto, sostenuto dal Fondo Sociale Europeo, ha come capofila il Consorzio Consolida e coinvolge nella co-costruzione degli interventi un ampio parternariato di soggetti pubblici e del privato sociale.
CSV Monza Lecco Sondrio ha messo al servizio del progetto l’esperienza acquisita nella collaborazione con l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Como, nell’attivare percorsi di giustizia riparativa con il coinvolgimento di organizzazioni di volontariato o di evidente finalità sociale. Infatti, l’attività di volontariato può rappresentare per i destinatari del progetto un’occasione per sperimentare valori di solidarietà e di vicinanza, e per costruire, dove assenti, relazioni significative quale alternativa ai legami con il mondo della devianza.
Le attività di sensibilizzazione tra le associazioni sul tema delle pene alternative, l’attività di orientamento a persone con fragilità, il matching tra carcerati e le organizzazioni di volontariato sono stati possibili grazie alla partecipazione alla precedente edizione del progetto Porte Aperte.
Di fatto queste attività non rientrano nei normali compiti di un Centro di Servizio. Basti pensare che dei 78 Centri di Servizio presenti in Italia solo alcuni hanno deciso di trattare questi temi, proprio perché sollecitati da risorse esterne al sistema.
Il CSV ha deciso di trattare questi temi perché da tempo riceve richieste, da parte di soggetti di diversa natura, di inserire nel mondo delle associazioni persone con fragilità: carcerati, inoccupati, disabili e persone con sofferenza mentale che il mondo del lavoro non riesce più ad assorbire.
Di fronte a queste sollecitazioni si è valutata positivamente la possibilità di gestire casi complessi nei servizi di orientamento al volontariato, attivando collaborazioni con strutture ed enti portatrici di competenze educative o socio-assistenziali.
Per il CSV è anche l’occasione di stimolare le organizzazioni di volontariato e le associazioni ad essere accoglienti nei confronti di persone che, pur arrivando da percorsi particolari e faticosi, fanno comunque parte della comunità.