Al via il Social Bonus: beni pubblici inutilizzati e confiscati alla mafia da destinare al Terzo Settore
È stato firmato il 28 novembre 2017 l’Accordo tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), l’Agenzia del Demanio e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) per destinare agli Enti del Terzo settore beni immobili pubblici inutilizzati e i beni mobili e immobili confiscati alla criminalità organizzata, da utilizzare esclusivamente per lo svolgimento delle attività di interesse generale previste dal Codice del Terzo Settore.
Per usufruirne gli Enti devono predisporre progetti destinati alla riqualificazione di aree degradate, al miglioramento del contesto urbano e sociale, all’incentivazione di iniziative di legalità e all’inclusione sociale dei soggetti svantaggiati, così come indicato nel Codice del Terzo Settore. Si tratta di una delle novità previste dalla recente riforma del Terzo settore che individua un “Social bonus” per gli Enti che abbiano presentato al Ministero del Lavoro un progetto per sostenere il recupero di tali beni.
“Il Protocollo rappresenta solo il primo atto, da cui prenderà il via una fattiva collaborazione tra le Istituzioni coinvolte – spiega il Sottosegretario di Stato al lavoro, on. Luigi Bobba – Relativamente ai beni dello Stato inutilizzati, si ipotizza che il bacino da cui attingere si aggiri intorno al migliaio di immobili, per una superficie di oltre 600.000 mq a cui, potenzialmente, si aggiunge tutto il patrimonio di beni pubblici di proprietà degli Enti locali e degli altri soggetti pubblici. Un’organizzazione del Terzo Settore, che abbia presentato un progetto al Ministero e che riceva in comodato gratuito, per un determinato numero di anni, un bene pubblico, mette in moto un percorso virtuoso. L’immobile, infatti, potrà essere restaurato e utilizzato per un’attività di interesse generale. Le donazioni e le erogazioni liberali raccolte per coprire i costi di tali operazioni godranno, inoltre, di un incentivo fiscale del 65% per le persone fisiche e del 50% per le persone giuridiche. Con tali progetti gli ETS concorreranno, quindi, alla valorizzazione e allo sviluppo di attività ad alto valore sociale”.
Il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi ha sottolineato che “L’Agenzia del Demanio sta lavorando intensamente per realizzare in tutto il territorio nazionale operazioni di rigenerazione e riuso capaci di trasformare immobili dismessi o non utilizzati in contenitori di nuove attività e di nuove funzioni utili ai cittadini. Le associazioni e gli Enti del terzo Settore sono partner strategici nel portare avanti questo tipo di iniziative perché promuovono progetti capaci di costruire valore sociale, culturale e solidarietà nei territori. Dando nuova vita ad edifici abbandonati, come ad esempio ex caserme, caselli ferroviari, fari, case cantoniere e via dicendo, sono protagonisti di una trasformazione urbana virtuosa che punta a creare nuovi punti di aggregazione e integrazione, preziosi per l’intera comunità”. Analogo il commento del Segretario generale dell’ANCI, Veronica Nicotra: “Sostenere il recupero degli immobili pubblici inutilizzati e dei beni immobili confiscati alla criminalità organizza è uno strumento di affermazione del principio di legalità così come il loro riutilizzo sociale ha una forza simbolica e concreta molto importante poiché concorre alla crescita dei territori stimolando la cooperazione, la partecipazione attiva e l’occupazione. L’ANCI con questo Protocollo rinnova il suo impegno su questo tema mettendo in campo tutti gli strumenti necessari a supporto dell’attività di valutazione e approvazione dei progetti di recupero degli immobili presentati dagli enti del terzo settore e dai Comuni italiani”.
Il Prefetto Ennio Mario Sodano ha aggiunto: “Il Protocollo appena firmato rappresenta la possibilità concreta di potersi avvalere della cooperazione di enti locali ed organizzazioni del terziario, anche attraverso l’autonoma iniziativa di cittadini rivolta a perseguire il bene comune. Il Protocollo permetterà allo Stato di intensificare non solo il monitoraggio e la classificazione dei beni attualmente gestiti dall’Agenzia, ma anche contribuire, attraverso la loro ristrutturazione al miglioramento del contesto urbano e sociale, all’incentivazione di iniziative di diffusione della legalità, assicurando nel contempo le migliori condizioni di efficienza ed economicità.”
Il Sottosegretario Bobba ha concluso sottolineando “L’unità di intenti e la grande sinergia di tutte le istituzioni coinvolte nella stipula dell’Accordo rappresenta un ulteriore importante risultato nel processo di Riforma del Terzo settore e di applicazione del principio costituzionale di sussidiarietà”.