Bando per il sostegno a progetti nel campo dell’integrazione di cittadini di Paesi terzi
Segnaliamo per gli enti locali e gli enti no-profit il bando Asylum, Migration and Integration Fund – Call for proposals document – Integration of Third-Country Nationals AMIF-2017-AG-INTE. La scadenza è fissata al 1° marzo 2018 con un finanziamento 90% da €450.000 a 1M€ a progetto. Potranno essere finanziati progetti transnazionali riguardanti le seguenti priorità (ciascuna proposta deve focalizzarsi su una sola priorità):
Priorità 1. Sensibilizzazione sul contributo dei migranti alle società dell’UE
Obiettivi:
– sostenere progetti mirati ad evidenziare il contributo positivo che i migranti possono apportare alle nostre società;
– comunicare fatti reali/veritieri sull’integrazione dei migranti;
– combattere gli stereotipi che riguardano i cittadini di Paesi terzi;
– contribuire a dare voce ai cittadini di Paesi terzi nel dibattito pubblico riguardante la migrazione e l’integrazione.
Priorità 2. Community building a livello locale per l’integrazione, anche attraverso attività di volontariato
Obiettivi:
– sostenere attività per la creazione di comunità volte a favorire l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi a livello locale;
– promuovere scambi a livello locale tra cittadini di Paesi terzi e cittadini dei Paesi ospitanti;
– creare partnership e promuovere la cooperazione tra tutti gli attori coinvolti nella promozione dell’integrazione a livello di comunità.
I progetti in questo ambito possono includere una componente di volontariato che impegni sia cittadini UE che di Paesi terzi. In questo senso possono essere realizzate sinergie anche con il Corpo europeo di Solidarietà.
Priorità 3. Sostegno pre-partenza e post-arrivo per le persone bisognose di protezione internazionale che vengono reinsediate da un Paese terzo, anche attraverso attività di volontariato
Obiettivi:
– sostenere attività pre-partenza mirate a preparare i cittadini di Paesi terzi alla vita nel nuovo Paese ospitante e alla gestione delle aspettative;
– sostenere attività post-arrivo, soprattutto basate sulle attività pre-partenza, che garantiscano la prima accoglienza e consentano l’effettiva integrazione delle persone reinsediate;
– sostenere lo sviluppo di capacità nelle comunità di accoglienza, anche attraverso la promozione di una cooperazione strutturata fra attori nazionali, regionali e locali (autorità pubbliche, ONG, organizzazioni dei rifugiati, istituzioni religiose, reti di volontariato, scuole, università, fornitori di servizi, potenziali datori di lavoro).
Priorità 4. Promuovere la rapida integrazione dei cittadini di Paesi terzi nel mercato del lavoro attraverso la cooperazione rafforzata e la mobilitazione dei datori di lavoro e delle parti economiche e sociali
Obiettivi:
– promuovere l’integrazione nel mercato del lavoro di cittadini di Paesi terzi, creando partenariati transnazionali con tutti gli attori interessati – in particolare parti economiche e sociali, datori di lavoro, servizi per l’impiego, autorità locali e nazionali – per favorire lo sviluppo di strumenti, metodologie, capacity building e lo scambio di esperienze;
– sensibilizzare sulle condizioni necessarie per una rapida ed efficace integrazione nel mercato del lavoro di cittadini di Paesi terzi, nonché sui suoi benefici in termini economici e sociali e mobilitare i datori di lavoro e gli altri attori chiave perché divengano attivi su questo tema.
Priorità 5. Integrazione delle vittime della tratta
Obiettivi:
– assicurare che le vittime ricevano assistenza e sostegno adeguati non appena vi sono ragionevoli elementi per ritenere che la persona sia vittima della tratta;
– garantire misure di assistenza e sostegno specifiche per donne e bambini, anche tenendo conto dei bisogni specifici delle vittime;
– garantire l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi vittime di tratta nella società di accoglienza, tenendo conto della prospettiva delle vittime e nell’ottica di trovare una soluzione duratura.
Il bando è rivolto a enti pubblici (autorità locali, servizi pubblici per l’impiego, servizi per la gioventù, istituti di istruzione) e a enti non-profit stabiliti in uno degli Stati UE. I progetti devono essere realizzati da una partnership costituita da almeno 3 organismi ammissibili stabiliti in almeno 2 diversi Stati UE.