Coronavirus, appello di Avvocato di strada
Riceviamo e pubblichiamo una lettera-appello diramata dall’associazione Avvocato di strada, realtà che da anni fornisce gratuitamente consulenza e assistenza legale ai cittadini privi di dimora.
Gentilissimi,
l’Associazione Avvocato di strada da quasi vent’anni si occupa di fornire assistenza legale gratuita alle persone che vivono ai margini della società. Attualmente sono circa 50.000 coloro che in Italia si trovano a vivere in strada.
Nel corso degli anni la nostra attività si è dovuta modellare alle esigenze presentateci dai nostri assistiti. In questo momento storico, così incerto e complicato, in cui viene richiesto di rimanere in casa per evitare l’eventuale diffusione del virus, ha assunto ancor più rilievo l’urgenza di tutelare chi una casa non ce l’ha ed è costretto a vagare per le città “svuotate” dalle disposizioni governative, faticando a trovare aperti i servizi minimi quali mense e servizi igienici.
Stiamo assistendo, inoltre, ad una conseguenza paradossale prodotta dalle ordinanze e decreti previsti per l’emergenza sanitaria: in numerose città d’Italia, tra cui Milano, Modena, Verona e Siena, si moltiplicano i verbali redatti a discapito dei senza tetto che, per violazione della normativa emergenziale che costringe le persone a stare in casa, vengono trovati in strada “senza giustificati motivi”.
Avvocato di Strada si sta già adoperando per chiedere le archiviazioni dei suddetti procedimenti, ma l’intervento a posteriori non è sufficiente. Per questa ragione abbiamo deciso di lanciare un appello, rivolto al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti delle Regioni italiane e ai Sindaci dei Comuni perché intervengano al più presto, ognuno in base alle proprie competenze. L’obiettivo non è solo quello di impedire l’irrogazione di sanzioni alle persone senza dimora, ma anche quello di aiutare concretamente i più poveri, stanziando somme per consentire ai Comuni di fornir loro un tetto, di prorogare i sistemi di accoglienza predisposti per l’inverno per evitare il contagio e di accelerare le procedure per l’iscrizione anagrafica.
Ci appelliamo, dunque, all’interesse che anche voi dimostrate nei confronti delle problematiche della povertà, e vi preghiamo di firmare, condividere e diffondere la nostra petizione “Io vorrei restare in casa. Ma se una casa non ce l’ho?”
L’Italia, in questi giorni più che mai, si sta stringendo in un abbraccio di fratellanza e umanità: nessuno deve essere lasciato solo e, per il bene di tutti, neanche le persone costrette a vivere in strada.
A questo indirizzo trovate il nostro Bilancio Sociale relativo all’anno 2018; è uno strumento utile per conoscere i dati inerenti alla povertà contro cui lottiamo quotidianamente.
Nell’augurarvi un buon lavoro, vi porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Avvocato di strada Onlus