Donazione di organi, 600mila lombardi dicono sì
Il sito LombardiaSpeciale ha pubblicato alcune importanti cifre circa il consenso alla donazione degli organi in Lombardia. Sono 574mila infatti i lombardi che hanno dato il consenso alla donazione di organi, 80mila in più rispetto a febbraio dello scorso anno, su 2 milioni e 325mila a livello nazionale. Generosità e altruismo che possono offrire a tante persone, che soffrono e hanno bisogno di un trapianto di organi, la speranza di continuare a vivere serenamente.
E in questa gara di solidarietà è la Lombardia a guidare la classifica delle manifestazioni di volontà positive, espresse nelle sedi anagrafiche dei Comuni, Aziende sanitarie e Aido (Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule), che rappresentano circa un quarto del totale nazionale. Al secondo posto c’è l’Emilia Romagna con 312mila pareri favorevoli (+50mila in un anno), seguita dal Veneto con 282mila (+30mila in un anno). E’ questa la fotografia scattata dal Sistema Informativo Trapianti con dati aggiornati a gennaio 2018.
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ATS E AIDO: MILANO, BRESCIA E BERGAMO LE PIÙ SOLIDALI
Le province in cui le Aziende sanitarie sono stati registrati il maggior numero di consensi sono Milano, con oltre 7mila consensi, mille in più in un anno, Bergamo con 1.584 e Brescia con 1.567. Il dato più rilevante è che su 18mila manifestazioni di volontà espresse nelle Ats l’86 per cento si è detto favorevole alla donazione. I lombardi iscritti all’Aido, poi, sono 402.585, un terzo del totale italiano, con la sola provincia di Milano che ha 95mila iscritti, seguita da Bergamo con 80mila, Bresciacon 55mila, Monza e Brianza con 35mila e Varese 30mila.
SOLIDARIETA’ IN COMUNE, CONSENSI RADDOPPIATI
Una particolare attenzione va poi riservata al progetto “Una scelta in Comune”, avviato l’11 gennaio 2016, grazie all’adesione del Comune di Milano al Protocollo d’Intesa tra Regione Lombardia e Centro nazionale trapianti, Federsanità-Anci, Anci Lombardia, Associazione italiana per la donazione di organi (Aido) e Associazione north italian.
Il programma, che consente di inserire la propria manifestazione di volontà post mortem nella carta d’identità, ha dato un nuovo impulso alla raccolta dei consensi in Comune. Gli ultimi dati sono più che positivi: le manifestazioni di volontà favorevoli a livello nazionale sono quasi raddoppiate: da 420mila a 817mila. La Lombardia è passata da 85mila a 156mila, l’Emilia Romagna da 87mila a 137mila e il Veneto da 17mila a 46mila.
Il primo Comune d’Italia per numero di dichiarazioni registrate è Roma con 106.649 dichiarazioni (di cui 79.074 consensi e 27.575 opposizioni), seguito da Milano con 43.383 dichiarazioni (35.414 consensi e 7969 opposizioni) e da Bologna con 34.452 dichiarazioni (32415 consensi e 2037 opposizioni).
In Lombardia, i Comuni che hanno registrato maggiori consensi sono Milano, Brescia con 8.962 dichiarazioni (7524 consensi e 1438 opposizioni) e Bergamo con 4630 dichiarazioni (4366 consensi e 264 opposizioni). Sono però i piccolissimi centri abitati della Lombardia a vincere la “gara di solidarietà”: ben 94 Comuni hanno registrato il 100 per cento dei consensi sulle dichiarazioni presentate.
NEL 2017: 3900 TRAPIANTI ITALIA E 9107 IN LISTA D’ATTESA
Il trapianto di organi oggi è un programma terapeutico consolidato con una qualità in Italia tra le migliori a livello europeo: la percentuale di sopravvivenza, a cinque anni dal trapianto, oscilla mediamente tra l’80 e il 90 per cento. “Soltanto continuando ad agire in questa maniera – ha spiegato Silvana Crepaldi, presidente dell’Aido della provincia di Milano – avremo una concreta possibilità di abbattere le liste d’attesa per i pazienti in attesa di un organo per poter continuare a vivere. Ad oggi sono 9107 le persone in lista d’attesa che soffrono – ha proseguito – e i trapianti che ogni anno si riescono a fare sono sempre un numero troppo basso. Il 2017 si è chiuso con oltre 3700 trapianti, di cui 400 circa tra viventi. I dati definitivi saranno disponibili a marzo, ma il trend stabilizzato negli ultimi anni è di circa 3mila interventi”.