Erasmus+: un programma apprezzato e partecipato
La Commissione Europea ha pubblicato il rapporto che raccoglie i dati della valutazione intermedia del programma Erasmus+ (periodo 2014-2016), basati sul contributo di più di un milione di persone provenienti da tutti i Paesi partecipanti al Programma. Il Rapporto prende, inoltre, in esame l’impatto di lungo periodo di 7 programmi precedenti e riguardanti il periodo 2007-2013 (valutazione ex post) anche nei Paesi partner.
Dal 2007 al 2016 questi programmi hanno finanziato la mobilità ai fini dell’apprendimento per 4,3 milioni di giovani e più di 880.000 professionisti del settore. Molti di questi hanno anche beneficiato di progetti di cooperazione che hanno coinvolto 940.000 organizzazioni partecipanti.
Un Programma molto apprezzato da tutti: il tasso di soddisfazione dei beneficiari è superiore al 90%. La valutazione ha anche rilevato un effetto positivo sull’acquisizione di abilità e competenze, migliorando così sia le possibilità di impiego che l’imprenditorialità, e facilitando la transizione dall’istruzione all’occupazione. Viene sottolineato anche l’impatto dei programmi sulla formulazione e sull’attuazione di politiche in materia di istruzione, formazione, gioventù e sport: segnali positivi che contribuiscono al processo di riconoscimento delle qualifiche tra l’Europa e i paesi partner.
Erasmus+ risulta, inoltre, maggiormente allineato alle politiche dell’Unione rispetto ai precedenti Programmi e abbastanza flessibile da adattarsi alle esigenze emergenti della società europea: si nota una maggiore attenzione alle azioni che contribuiscono all’inclusione sociale, all’individuazione di nuovi settori prioritari, alla strategia dell’UE per la gioventù e alla nuova agenda per le competenze per l’Europa.
La valutazione ha messo in evidenza come Erasmus+ sia complementare ad altri programmi e politiche dell’UE, e anche la cooperazione intersettoriale è cresciuta notevolmente, tanto che la maggioranza dei progetti comprende almeno un’organizzazione di un altro settore del Programma. Nell’ambito di Erasmus+ si stanno gradualmente instaurando forme di cooperazione fra i settori dell’istruzione, della formazione e della società civile.
Il carattere integrato di Erasmus+, gli strumenti di gestione informatici, il raggruppamento delle attività in tre azioni chiave hanno contribuito ad apportare benefici e miglioramenti al Programma. Erasmus+ ha anche migliorato il suo equilibrio geografico, coinvolgendo maggiormente i piccoli paesi e gli Stati dell’Europa centrale e orientale.
Cosa si può migliorare? I risultati della valutazione segnalano che è necessario migliorare l’efficienza delle azioni decentrate con i paesi partner, che hanno criteri specifici e bilanci piuttosto frammentati perché rientranti nei fondi destinati alle relazioni esterne dell’UE. A partire dal 2018, inoltre, la Commissione si impegna a semplificare le procedure per la presentazione delle domande di sovvenzione, introducendo nuovi moduli web online, mentre per il futuro intende ridurre l’onere amministrativo attraverso un’ulteriore semplificazione delle procedure per la presentazione delle candidature e delle relazioni finali.
Terminata questa valutazione, la Commissione Europea ha dichiarato che si impegnerà entro il 2020 per rendere Erasmus+ più accessibile a persone provenienti da contesti svantaggiati e a promuovere la dimensione dell’inclusione in eventuali futuri programmi.
Per il futuro la Commissione valuterà la possibilità di sviluppare e finanziare su più vasta scala i progetti Erasmus+ di successo (che hanno il potenziale per attivare riforme strutturali a livello nazionale) e di rafforzare alcuni settori del Programma attraverso un aumento del bilancio, sia per accrescere le opportunità di mobilità sia per raddoppiare il numero dei partecipanti entro il 2025.
Maggiori informazioni e il rapporto completo sono disponibili ai seguenti link:
• Report of the Commission (in 23 lingue)
• Staff Working Document
• Programme Country Reports on the implementation and the impact of Erasmus+