Fondi e contributi per enti di Terzo Settore, le novità dei DL Ristori
A cura di Terzo settore in costruzione | Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge 9 novembre 2020, n. 149, il cosiddetto “Ristori bis”, sono introdotte ulteriori misure di sostegno per i soggetti che svolgono attività nei settori limitati dalle disposizioni di tutela sociosanitaria previste dal Dpcm del 24 ottobre 2020 e dall’ultimo Dpcm del 3 novembre 2020.
Il provvedimento integra il Decreto Legge 137 del 28 ottobre 2020 (DL “Ristori 1”), introducendo ulteriori risorse destinate a:
1) creazione di fondi specifici;
2) contributi per settori di attività economiche che hanno subito perdite;
3) sospensione, cancellazione o proroga di versamenti fiscali e contributi.
In questo primo articolo ci soffermiamo sui primi due punti dell’elenco.
FONDO STRAORDINARIO 2021
La prima misura di diretto interesse per gli Enti di Terzo Settore è l’istituzione (art. 15) di un fondo straordinario di 70 milioni di euro per l’anno 2021. Tale somma sarà utilizzabile per interventi in favore di Odv, Aps e Onlus. Con successivo decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali dovranno essere stabiliti i criteri di ripartizione delle risorse del fondo tra le Regioni e le Province autonome.
La richiesta di contributo attraverso il fondo straordinario è alternativa alle misure di sostegno previste per i “ristori” (vedi seguito).
RISTORI
I cosiddetti “ristori” sono contributi a fondo perduto richiedibili da enti che:
– svolgono attività commerciale (quindi con partita IVA);
– l’attività svolta prevalentemente rientra fra i codici Ateco indicati nell’Allegati 1 e 2 al decreto Ristori bis – N.B. Tra questi sono stati introdotti il codice 949990 (attività di altre organizzazioni associative nca), il codice 949920 (attività di organizzazione che perseguono fini culturali, ricreativi e la coltivazione di hobby), il codice 931910 e 931999 (enti e organizzazioni sportive, promozione di eventi sportivi e altre attività sportive nca);
– devono essere stati soggetti a specifiche condizioni di diminuzione del fatturato. Nel dettaglio, l’ammontare del fatturato che l’ente ha registrato nel mese di aprile 2020 deve essere inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato del mese di aprile 2019 (ad eccezione dei soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 1° gennaio 2019, ai quali spetta in ogni caso).
Questo tipo di sostegno era stato introdotto dal Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34, il cosiddetto DL “Rilancio”, convertito in legge con modificazioni dalla L. 17 luglio 2020, n. 77; rispetto ad esso, è stato eliminato il limite soggettivo dei 5 milioni di fatturato, sostituito da un valore massimo di importo erogabile pari a 150.000 euro.
L’importo del contributo va calcolato sulla base dell’ammontare della perdita di fatturato (tra il mese di aprile 2020 e aprile 2019), a cui va applicato un coefficiente in base ai volumi di fatturato annuo 2019. Il risultato ottenuto deve essere ulteriormente moltiplicato per la percentuale dei nuovi coefficienti contenuti negli allegati 1 e 2 del Decreto Legge Ristori bis, collegati anche alle “zone” in cui è attualmente diviso il Paese in ragione del livello di contagio. In ogni caso, è previsto un contributo minimo non inferiore a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
Come già evidenziato, la richiesta di accesso ai “ristori” è incompatibile con l’accesso al fondo straordinario 2021 sopra trattato.
ALTRI FONDI
Il primo decreto Ristori ha istituito:
1) Fondo di 50 milioni di euro per il 2020 destinato alle associazioni e società sportive dilettantistiche (iscritte al registro del Coni) che hanno cessato o ridotto la propria attività istituzionale a seguito dei provvedimenti di sospensione delle attività sportive. I criteri di ripartizione di tali risorse saranno stabiliti con successivi provvedimenti del Capo del Dipartimento per lo Sport (art.3 DL 149/2020);
2) Incremento di 50 milioni di euro del Fondo per la cultura di cui all’art. 183 del Decreto Legge Rilancio (art.5 DL 149/2020).