L’Anno europeo del patrimonio culturale 2018 prende il via da Milano
Sono partite ufficialmente le celebrazioni per l’Anno europeo del patrimonio culturale 2018 durante il Forum europeo della cultura che si è tenuto a Milano il 7 dicembre.
«Il patrimonio culturale – ha esordito Tibor Navracsics, commissario per l’Istruzione, la cultura, la gioventù e lo sport della Commissione europea – è al centro del modello di vita europeo. Definisce chi siamo e crea un senso di appartenenza. Il patrimonio culturale non è fatto solo di letteratura, arte e oggetti, ma anche dei saperi artigianali tramandatici, delle storie che raccontiamo, del cibo che mangiamo e dei film che vediamo. È necessario preservare il nostro patrimonio culturale e farne tesoro per le generazioni future. Quest’anno di celebrazioni sarà un’eccellente occasione per incoraggiare le persone, in particolare i giovani, a esplorare la ricca diversità culturale europea e a riflettere sul ruolo che il patrimonio culturale riveste nelle nostre vite. Il patrimonio culturale ci consente di comprendere il passato e di costruire il futuro».
Lo scopo dell’Anno europeo è sensibilizzare all’importanza sociale ed economica del patrimonio culturale. Migliaia di eventi e iniziative in tutta Europa offriranno la possibilità di coinvolgere cittadini provenienti da tutti i contesti. L’obiettivo è raggiungere un pubblico più ampio possibile, in particolare i bambini e i giovani, le comunità locali e coloro che raramente entrano in contatto con la cultura, al fine di promuovere un comune senso di responsabilità.
Progetti e iniziative attuati negli Stati membri, nei comuni e nelle regioni dell’UE saranno integrati con progetti transnazionali finanziati dall’Unione. La Commissione, ad esempio, organizzerà con gli Stati membri le “Assises du Patrimoine” come evento faro dell’Anno europeo per avviare i lavori su un piano d’azione a lungo termine per la cultura e il patrimonio culturale nell’Unione europea.
Secondo l’indagine Eurobarometro otto europei su dieci ritengono che il patrimonio culturale sia importante non solo a livello personale, ma anche per la propria comunità, la propria regione, il proprio Paese e per l’UE nel suo insieme. Un’ampia maggioranza di cittadini ne è fiera sia che sia situato nel proprio Paese o in un altro Paese europeo. Più di sette cittadini europei su dieci ritengono che il patrimonio culturale possa migliorare la qualità della vita. L’indagine dimostra anche che nove europei su dieci pensano che il patrimonio culturale dovrebbe essere oggetto di insegnamento nelle scuole. Tre quarti dei cittadini ritengono infine che siano in primo luogo gli Stati membri e l’UE a dover destinare maggiori risorse per tutelare il patrimonio culturale europeo.
Contesto
Dai siti archeologici all’architettura contemporanea, dai castelli medievali alle tradizioni popolari fino alle arti, il patrimonio culturale dell’Europa è il cuore pulsante dell’identità e della memoria collettiva dei cittadini europei. È inoltre fonte di crescita economica e occupazione nelle città e nelle regioni ed è determinante per gli scambi dell’Europa con il resto del mondo. Nell’UE 7,8 milioni di posti di lavoro sono indirettamente collegati al patrimonio culturale (turismo, interpreti e sicurezza). Oltre 300 mila persone sono impiegate nel settore del patrimonio culturale dell’UE e quasi metà (453) dei siti inclusi nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco è ubicata nel territorio europeo.
Per queste ragioni, in particolare in un momento in cui i tesori culturali sono minacciati e deliberatamente distrutti nelle zone di conflitto, la Commissione ha ritenuto che il patrimonio culturale meritasse un Anno europeo nel 2018. La decisione del Consiglio e del Parlamento europeo di designare il 2018 Anno europeo del patrimonio culturale è infatti stata adottata il 17 maggio 2017.
Per saperne di più
Il sito web della campagna per l’Anno europeo del patrimonio culturale 2018 (EYCH2018)
Scarica la scheda informativa sull’Anno europeo del patrimonio culturale 2018