Legge di bilancio, niente regime IVA per le associazioni
Cancellato l’articolo 108 della Legge di Bilancio. In discussione alla commissione Bilancio della Camera, con l’emendamento a prima firma Lepri (PD), viene scongiurato l’aggravio economico e di adempimenti a carico delle associazioni non profit precedentemente previsto nel testo della manovra.
Tale articolo aveva stabilito che i corrispettivi da soci per le attività istituzionali delle associazioni non profit, ad oggi considerati non commerciali e non imponibili ai fini IVA, diventassero assoggettati ad IVA, anche se in forma di esenzione.
Con lo stralcio della norma, non sarà quindi necessario, a partire da gennaio 2021, mettere in discussione un importante aspetto della gestione fiscale degli enti che avrebbe comportato l’acquisizione di diversi strumenti (libri IVA, accesso alla fatturazione elettronica, ecc.) e conseguenti costi di gestione.
Questo cambiamento avrebbe reso ancora più difficile la vita degli enti, già in una fase di passaggio complessa per molteplici aspetti inerenti la Riforma del Terzo settore (nuovi schemi di bilancio, nuovo Registro Unico con conseguente adeguamento statutario, ecc) e per la pandemia da Covid-19.
Il Parlamento ha così accolto l’allarme lanciato da molte realtà del Terzo Settore, che avevano messo in allerta sulle possibili pesanti ricadute della modifica. «Ci uniamo alla preoccupazione sollevata dalle diverse rappresentanze nazionali quali il Forum del Terzo settore e gli enti di coordinamento nazionali in merito alla proposta contenuta all’art. 108 della bozza di Legge di Bilancio – aveva dichiarato il presidente di CSVnet Lombardia Attilio Rossato -: migliaia di associazioni che non hanno scopo di lucro e che svolgono essenziali attività di interesse generale si troveranno assoggettate al regime IVA, con un forte aggravio di adempimenti burocratici e del carico contributivo».
CSVnet Lombardia aveva rafforzato le proprie considerazioni facendo riferimento anche a «un frangente storico in cui molti enti hanno già subito un duro colpo dal punto di vista economico, in conseguenza dell’emergenza sanitaria mondiale, e in cui gli stessi enti sono in prima linea con il loro prezioso contributo nel mantenimento e nel presidio dei legami sociali».