L’Italia del Dono: come cambia la Solidarietà nel 2024
Il rapporto “Noi Doniamo” 2024 presentato dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) in occasione del Giorno del Dono offre una panoramica dettagliata sulla cultura del dono in Italia. L’analisi si concentra sulle tre principali forme di donazione: economica, di tempo (volontariato) e biologica (sangue, organi). Il rapporto evidenzia una lenta ripresa delle donazioni economiche rispetto agli anni precedenti, con un aumento delle donazioni informali, ma i livelli pre-crisi non sono ancora raggiunti
Il 2024 segna un nuovo capitolo per il Giorno del Dono, un’iniziativa che ogni anno esplora la cultura del dono in Italia, evidenziando l’importanza della solidarietà nella nostra società. In occasione di questa ricorrenza, l’Istituto Italiano della Donazione (IID) ha presentato la settima edizione del rapporto “Noi Doniamo”, che offre una panoramica approfondita sulle donazioni economiche, di tempo e biologiche nel contesto post-Covid.
Il dono economico: tra ripresa e sfide
Il rapporto rileva che, nonostante le difficoltà economiche degli ultimi anni, la generosità degli italiani sta lentamente riprendendo quota. Dopo un calo significativo durante la pandemia, il 2023 ha registrato un aumento delle donazioni, con il 5% di crescita nelle donazioni informali rispetto al 2022. Tuttavia, i livelli pre-pandemia sono ancora lontani e l’Italia deve affrontare sfide significative per incoraggiare la partecipazione alla solidarietà economica. Le cause che attraggono maggiormente le donazioni sono la ricerca medico-scientifica (38%) e gli aiuti umanitari, anche in risposta alle emergenze in Ucraina ed Emilia-Romagna (35%).
Il profilo del donatore informale – Dati BVA Doxa
Nel 2023 è aumentata la quota di persone che hanno effettuato almeno una donazione informale (donazioni che non passano tramite organizzazioni non profit), passando dal 50% al 55%. L’incremento maggiore si registra nelle elemosine a persone bisognose, con un aumento di 4 punti percentuali, raggiungendo il 19%. Subito dopo, le collette per le emergenze si attestano al 18%, un valore stabile rispetto all’anno precedente. Inoltre, i dati BVA Doxa mostrano un incremento tra i donatori giovani, sebbene il loro numero rimanga inferiore alla media. Nella fascia 15-24 anni, l’aumento è del 3% per le donazioni verso il non profit e del 2% per le donazioni informali.
Istituzioni non profit: dati generali e andamento raccolte fondi 2023
Nel 2022, l’Istat ha condotto il secondo censimento permanente delle Istituzioni Non Profit (INP), relativo al 2021, su un campione di circa 100.000 unità. Le INP attive in Italia al 31 dicembre 2021 erano 360.625, impiegando complessivamente 893.741 dipendenti e 4,6 milioni di volontari. Tra il 2020 e il 2021, le istituzioni non profit hanno subito una riduzione dello 0,8%, mentre il numero di dipendenti è cresciuto del 2,7%. Dal 2008, l’Istituto Italiano della Donazione monitora le variazioni nelle entrate totali delle organizzazioni, in particolare quelle provenienti dalla raccolta fondi. I dati del 2024, raccolti insieme a CSVnet su un campione di 347 ONP, mostrano una situazione di sostanziale stabilità: il 32% delle organizzazioni segnala un aumento delle raccolte fondi, in calo rispetto al 47% del 2022, mentre il 21% ha registrato una diminuzione (25% nel 2022) e il 47% riporta entrate invariate rispetto all’anno precedente.
Il Caso Ferragni e l’impatto dei Testimonial
Un aspetto innovativo del rapporto riguarda l’influenza dei testimonial e degli influencer sul mondo del non profit. La cosiddetta “vicenda Ferragni” ha sollevato dibattiti sull’uso di personaggi famosi nelle campagne di raccolta fondi. Anche se solo il 5% delle organizzazioni ha riportato un impatto negativo, due italiani su dieci dichiarano di aver donato perché convinti da un’iniziativa legata a un brand o un personaggio noto. È chiaro che la trasparenza e la chiarezza nella comunicazione sono essenziali per costruire fiducia tra i donatori e gli enti non profit.
Donazioni di tempo: volontariato in crisi, ma con segnali di speranza
Il volontariato ha registrato un calo nel 2023, passando dall’8,3% al 7,8% della popolazione coinvolta. Tuttavia, c’è un dato positivo: la crescita dei volontari giovanissimi. La fascia d’età 14-17 anni ha visto un aumento significativo dell’impegno volontario, dal 6,4% al 6,8%. Questo rappresenta un segnale di speranza per il futuro del volontariato, che ha bisogno di nuove leve per continuare a svolgere un ruolo cruciale nella società.
Donazioni Biologiche: aumenta la solidarietà sanitaria
Nel settore delle donazioni biologiche, il 2023 ha segnato una crescita significativa, con oltre 20.000 nuovi donatori di sangue e un aumento di 36.000 donazioni rispetto all’anno precedente. Questo risultato è stato possibile grazie all’impegno di enti come il Centro Nazionale Trapianti e la promozione costante della cultura del dono.
“Donare Fa Bene (Se Lo Fai Bene)”: la Campagna per un dono consapevole
In concomitanza con il Giorno del Dono 2024, l’Istituto Italiano della Donazione ha lanciato la campagna “Donare Fa Bene (Se Lo Fai Bene)”, in collaborazione con il Forum del Terzo Settore. L’iniziativa mira a sensibilizzare i cittadini sulla necessità di donare in modo consapevole e trasparente, incoraggiando la fiducia nelle organizzazioni non profit.
Il Giorno del Dono 2024, supportato da BPER Banca, rappresenta un’occasione per riflettere sullo stato della solidarietà in Italia. Anche se la strada verso i livelli di partecipazione pre-pandemia è ancora lunga, iniziative come questa dimostrano che il desiderio di donare rimane forte, soprattutto se sostenuto da trasparenza e fiducia.
Informazioni
www.giornodeldono.org – www.istitutoitalianodonazione.it