Registro unico nazionale: le prossime tappe raccontate dal Sole24Ore
Un articolo di di Valentina Melis pubblicato nei giorni scorsi sul Sole24Ore parla del debutto del Registro unico nazionale dopo il via libera al decreto ministeriale da parte della Conferenza Stato-Regioni previsto per il 10 settembre. La Conferenza dovrebbe infatti dare il via libera al decreto ministeriale che disegna le modalità di iscrizione degli enti e di tenuta del Registro. «È l’ultimo esame del testo, prima dell’approvazione definitiva da parte del ministero del Lavoro. Il 6 agosto, infatti, l’intesa sul testo era stata rinviata, in seguito ad alcune (ultime) osservazioni avanzate dalla Provincia autonoma di Bolzano, relative all’uso della Pec e alla tutela del bilinguismo (salvaguardato all’articolo 6 della bozza di decreto). Il Governo appare comunque determinato ad andare avanti sul provvedimento – frutto di un lungo confronto coordinato dalla Commissione politiche sociali della Conferenza delle Regioni e Province autonome – per arrivare entro settembre alla pubblicazione del decreto in Gazzetta», si legge nell’articolo del Sole, concludendo che «dovrebbe tradursi in pratica, così, uno dei capitoli fondamentali della riforma del Terzo settore avviata nel 2016: la creazione di un unico registro nazionale, pubblico e telematico, che sostituirà una miriade di registri nazionali e locali delle oltre 336mila organizzazioni non profit. L’iscrizione al Registro non è obbligatoria: gli enti che decideranno di entrarvi, potranno accedere ai nuovi regimi fiscali agevolati previsti dalla riforma (come il regime forfettario per gli enti non commerciali e i regimi fiscali ad hoc per le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale) e al cinque per mille dell’Irpef, che in futuro sarà riservato, nell’ambito del “volontariato”, ai soli enti iscritti al Registro unico». Per la piena attuazione dei nuovi regimi fiscali serve comunque l’autorizzazione della Commissione europea.
L’articolo offre anche alcuni particolari sulle tappe che porteranno alla piena operatività del Registro: sei mesi per implementare la piattaforma informatica e a consentire alle Regioni di allinearsi sulle procedure di iscrizione e cancellazione degli enti. Le prime iscrizioni degli enti dovrebbero partire dalla prossima primavera con le 27.300 associazioni di promozione sociale e le 36.567 organizzazioni di volontariato, che dovrebbero “migrare” dai registri delle Regioni e delle Province autonome a quello nazionale.
Lo stesso articolo del Sole precisa che «i sei mesi che precedono la piena operatività del Registro unico dovrebbero essere usati dagli enti non profit per allinearsi con i requisiti necessari all’iscrizione, primo fra tutti uno statuto in linea con le prescrizioni del Codice del Terzo settore (da adottare entro il 31 ottobre). Gli enti dovranno avere un indirizzo di posta elettronica certificata (Pec), perché le comunicazioni con il Registro unico avverranno tutte in via telematica. L’accesso al Registro unico impone anche obblighi di trasparenza: per iscriversi, gli enti dovranno presentare il bilancio dell’anno prima (o dei due anni prima, se operativi da più tempo)».