Riforma terzo settore, accordo tra commercialisti e CSVnet
Linee guida sul comportamento degli organi sociali degli enti del Terzo settore (Ets), attività di formazione e informazione, confronto costante sul tema dell’autocontrollo degli stessi Ets. Sono i contenuti principali di un Protocollo d’intesa firmato nei giorni scorsi tra il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Cndcec) e l’Associazione dei centri di servizio per il volontariato (CSVnet). L’iniziativa si inquadra nel contesto della recente riforma del Terzo settore ed è volta ad avere effetti sia nella attuale fase di entrata in vigore che a regime.
La prima finalità dell’intesa è la predisposizione di linee guida su come gli organi sociali degli enti del Terzo settore (assemblee, direttivi, revisori, garanti ecc.) devono comportarsi caso per caso in ordine alle responsabilità e alle funzioni indicate dalla normativa vigente.
I due enti si impegnano quindi a promuovere, a livello nazionale e locale, corsi e seminari di formazione, conferenze, convegni, pubblicazioni sulla riforma. Nel caso delle iniziative di formazione, anche specialistica, il Consiglio dei commercialisti potrà riconoscere agli iscritti all’albo i crediti necessari per adempiere agli obblighi della formazione professionale continua.
La convenzione prevede poi l’elaborazione di criteri, requisiti e procedure per l’esercizio dell’attività di autocontrollo da parte dei Csv nei confronti degli Ets loro associati (in base all’art. 92 del Codice del Terzo settore), anche per favorire il coinvolgimento dei commercialisti a livello locale in tale attività. Per questo motivo, il Cndcec e CSVnet favoriranno la formalizzazione di specifiche intese tra gli Ordini locali dei commercialisti e i Centri di servizio competenti territorialmente.
“In base al nostro ordinamento professionale, – afferma Massimo Miani, presidente del Cndcec, – sono oggetto della professione le funzioni di consulente, sindaco e revisore anche negli enti del Terzo settore. Il Consiglio nazionale, inoltre, ha istituito una specifica area di delega relativa al settore non profit nell’ambito della quale intende definire norme di comportamento per il controllo indipendente sul funzionamento degli stessi enti. Le attività derivanti dal Protocollo potranno, quindi, rappresentare un supporto per gli iscritti per l’esercizio delle loro funzioni negli enti del Terzo settore”.
“Con la recente riforma, – aggiunge Maurizio Postal, consigliere Cndcec delegato al Non profit, – il mondo del Terzo settore acquisisce maggiore importanza per la nostra categoria, impegnando i professionisti ad un confronto con gli operatori su soluzioni condivise per rispondere alle nuove e più specifiche competenze e conoscenze richieste dalla normativa. Con la riforma, i centri di servizio per il volontariato hanno visto riconosciuto un importante ruolo istituzionale e diventano quindi degli interlocutori primari anche per la professione.Siamo fiduciosi che questa collaborazione porterà ad una crescita delle competenze di entrambe le istituzioni”.
“CSVnet ha scelto il Consiglio dei commercialisti per avviare ufficialmente quel doveroso confronto strutturale con le professioni che il nuovo quadro normativo rende, per il Terzo settore, ancora più necessario che in passato – afferma Stefano Tabò, presidente di CSVnet –. Il sistema dei Centri di servizio per il volontariato svolge già da oltre due anni sul territorio italiano un intenso lavoro di consulenza e formazione sulla riforma: questo accordo permetterà di migliorarne sensibilmente i contenuti e di rendere più omogenee e sicure le tante procedure che interessano, in particolare, gli aspetti fiscali e amministrativi, nonché le forme di controllo degli Ets previste dalla legge”.