Ristori Covid19, entro il 31 gennaio 2023 la consegna dell’autodichiarazione
Articolo di Massimo Novarino tratto da Cantiere Terzo Settore | Il 31 gennaio 2023 scade il termine per la presentazione dell’autodichiarazione relativa ai contributi Covid19 ricevuti, previsto dal Decreto del Ministero dell’Economia dell’11 dicembre 2021. La proroga alla precedente scadenza al 30 novembre 2022 è stabilita da un provvedimento dell’Agenzia delle entrate.
L’autodichiarazione va resa seguendo le indicazioni contenuto nel Provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 25 ottobre 2022.
Sono chiamati a tale adempimento anche gli enti del Terzo settore (Ets), le associazioni sportive dilettantistiche (Asd) e le società sportive dilettantistiche (Ssd) che hanno ricevuto i contributi previsti dalle seguenti leggi e, nello specifico, dalle disposizioni normative elencate:
- Decreto legge 34 del 2020 (cosiddetto “Rilancio”)
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- il contributo a fondo perduto previsto dall’articolo 25 (il tema era stato approfondito nell’articolo “Contributo a fondo perduto: come ne possono usufruire gli enti non profit”);
- le ulteriori misure agevolative previste dagli articoli 24, 28, 120, 129-bis e 177 del decreto “Rilancio”.
- Decreto legge 104 del 2020 (cosiddetto “Agosto”)
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- articolo 78, commi 1 e 3 (per quanto riguarda l’agevolazione di cui al comma 3, limitatamente all’imposta municipale propria, IMU, dovuta per l’anno 2021).
- Decreto legge 137 del 2020 (cosiddetto “Ristori”)
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- il contributo a fondo perduto previsto dall’art.1 (il tema era stato approfondito nell’articolo “Coronavirus, i ristori anche per il non profit”);
- le ulteriori misure agevolative previste dagli articoli 1-bis, 1-ter, 8, 8-bis, 9 e 9-bis del decreto “Ristori”.
- Decreto legge 172 del 2020
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- il contributo a fondo perduto previsto dall’articolo 2 (destinato all’attività dei servizi di ristorazione).
- Legge 178 del 2020
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- articolo 1, commi 599 e 602.
- Decreto legge 41 del 2021 (cosiddetto “Sostegni”)
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- il contributo a fondo perduto previsto dall’articolo 1, commi da 1 a 9 (il tema era stato approfondito nell’articolo “Non profit: come accedere al contributo a fondo perduto”);
- le ulteriori misure agevolative previste dagli articoli 1-ter, 5, 6-sexies 8, e dall’art. 6, commi 5 e 6 del decreto “Sostegni”.
- Decreto legge 73 del 2021 (cosiddetto “Sostegni-bis”)
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- il contributo a fondo perduto previsto dall’articolo 1, (il tema era stato approfondito nell’articolo “Contributo a fondo perduto Sostegni bis, come presentare la richiesta”);
- l’ulteriore misura agevolativa prevista dall’articolo 4 del decreto “Sostegni-bis”.
Ecco il modello e le istruzioni per presentare nel modo corretto l’autodichiarazione.
Non rientrano invece nell’obbligo di autodichiarazione:
- i contributi ricevuti dal “fondo straordinario ristori”, in attuazione dell’articolo 13-quaterdecies del decreto “Ristori” (ne abbiamo parlato nell’articolo “210 milioni di ristori per gli enti del Terzo settore”);
- i contributi stanziati sulla base dell’articolo 246 del decreto “Rilancio” in favore di Odv, Aps ed Onlus operanti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Lombardia e Veneto (ne abbiamo parlato nell’articolo “80 milioni di euro agli enti del Terzo settore per l’emergenza Covid-19”);
- gli ulteriori contributi ricevuti dal “fondo straordinario ristori”, in attuazione dell’articolo 1-quater del decreto “Sostegni-bis”, in favore degli enti non commerciali, degli enti religiosi civilmente riconosciuti e delle Onlus con partita Iva che svolgono attività di prestazione di servizi sociosanitari e assistenziali, in regime diurno, semi-residenziale e residenziale, in favore di anziani non autosufficienti o disabili (ne abbiamo parlato nell’articolo “Ristori Covid-19, dal Ministero del Lavoro 20 milioni di euro per gli enti del Terzo settore”).
Ecco il modello e le istruzioni.