Social bonus: cosa, come, quando
Tra le novità della Riforma del Terzo settore nell’ambito dei benefici fiscali, il social bonus occupa sicuramente un posto di primo piano.
Il social bonus è un credito di imposta derivante da erogazioni liberali che i donatori assegnano agli ETS con un preciso vincolo: la somma donata va destinata al recupero di beni immobili pubblici inutilizzati e beni mobili e immobili confiscati alla criminalità organizzata, assegnati dallo Stato agli ETS per lo svolgimento delle loro attività non commerciali di interesse generale.
Il social bonus è un beneficio introdotto all’articolo 81 del Codice del Terzo settore, è alternativo ad altre disposizioni di deduzione o detrazione di imposta per le erogazioni liberali, ed è disciplinato dal Regolamento contenuto nel decreto del 23 febbraio 2022, n. 89.
Nel suddetto decreto, trovano spazio le modalità per l’attribuzione del beneficio, la misura del credito d’imposta e i criteri per la sua fruizione.
Il primo passo dell’iter è la presentazione del progetto di recupero al Ministero del lavoro e delle politiche sociali – Direzione generale del Terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese.
Ci sono tre scadenze entro cui farlo: entro il 15 gennaio, il 15 maggio e il 15 settembre di ciascun anno. Nell’istanza occorre sia presente la descrizione dell’intervento e di come si intende utilizzare il bene, il budget e il cronoprogramma degli interventi, l’eventuale previsione della valutazione dell’impatto sociale oltre che, ovviamente, la sussistenza dei requisiti previsti per accedere al beneficio.
Un’apposita Commissione valuterà quindi i progetti presentati e pubblicherà quelli ammessi sul sito del Ministero del Lavoro, all’interno della sezione «Pubblicità Legale».
Dall’approvazione della Commissione, gli enti potranno cominciare a ricevere le somme per il supporto ai progetti presentanti. I contributi dovranno essere erogati con modalità tracciabili e daranno diritto ai seguenti crediti di imposta per i donatori:
- Persone fisiche: 65% dell’erogazione liberale nei limiti del 15% del reddito imponibile
- Società: 50% dell’erogazione liberale nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui
- Ente non commerciale e società che non svolge attività commerciale: 50% dell’erogazione liberale nel limite del 15% del reddito imponibile
Parallelamente, gli ETS che ricevono le elargizioni sono tenuti a una serie di obblighi di trasparenza. Ogni tre mesi, dovranno inviare al Ministero del lavoro e delle politiche sociali la comunicazione dei contributi percepiti e delle spese sostenute. A conclusione dei lavori, dovranno trasmettere la rendicontazione finale del progetto insieme alla certificazione del collaudo e la dichiarazione di conformità degli interventi di recupero effettuati alla normativa vigente.
Infine, i beneficiari sono tenuti a pubblicare le informazioni relative al progetto sia sul sito dedicato al social bonus, sia sul proprio sito.
Da segnalare che ad oggi il portale dedicato (socialbonus.gov.it) non risulta ancora utilizzabile.
Nel merito si suggerisce anche l’articolo su Cantiere Terzo settore: Social bonus: come ridare vita ai beni pubblici inutilizzati e ai beni confiscati alla criminalità organizzata.