Un questionario sul lavoro a distanza per favorire l’innovazione sociale nel Terzo Settore
Zoom, Skype, Google Meet, Microsoft Teams e tutte le altre piattaforme di scambio e interazione digitali sono diventate parte della quotidianità e compagni indispensabili di lavoro. Ma come influiscono sull’efficacia del lavoro? Quali potenzialità celano e come possono essere usati per favorire l’innovazione sociale e la sostenibilità ambientale e sociale del lavoro a distanza? Che opinione hanno gli operatori del Terzo Settore di questi strumenti? Quale impatto hanno sulla produttività e la qualità del lavoro?
Il centro di ricerca ARCO, nel contesto del progetto europeo SEVERE – Social Enterprise through Virtual Environments and Remote Entrepreneurship, sta conducendo un’indagine sociale per capire quali strumenti favoriscono al meglio la collaborazione a distanza e il lavoro da remoto. L’indagine è rivolta a tutti coloro che lavorano nel Terzo Settore e che si sono trovati a dover adottare modalità di smartworking o telelavoro da gennaio 2020.
La pandemia dovuta alla diffusione del Coronavirus ha obbligato numerose organizzazioni a reinterpretare il proprio lavoro in modalità digitale e da remoto. La situazione, che inizialmente sembrava transitoria, si è lentamente radicata nella quotidianità, non solo delle grandi aziende internazionali ma anche del Terzo Settore italiano. Comprendere questo cambio di mentalità e il modo in cui è stato portato avanti permette di sfruttarne tutto il potenziale per l’innovazione sociale e la promozione di nuove modalità di collaborazione capaci di generare un impatto positivo nella società.
A guidare lo studio e la transizione verso nuove modalità di collaborazione sono 6 Università europee che agiscono da raccordo tra gli studenti, coinvolti per favorire la transizione e l’innovazione digitale, e le imprese sociali già avviate che condividono le esperienze maturate sul campo della collaborazione a distanza.
I partner del progetto, dopo aver studiato e analizzato le nuove modalità di lavoro a distanza, procederanno all’elaborazione di un “Manuale del lavoro a distanza per l’innovazione sociale” (“Handbook of remote working for social innovators”). La pubblicazione servirà per guidare gli studenti coinvolti dalle Università nel favorire la nascita di nuove imprese sociali e gli innovatori sociali per migliorare l’adozione degli strumenti digitali.
Le analisi del Manuale si baseranno sui dati raccolti attraverso varie ricerche, tra cui il Questionario sugli strumenti online e la collaborazione a distanza nel Terzo Settore promosso in Italia da ARCO.