Emergenza Ucraina – al via lo Spazio Ets
Ha preso il via il nuovo Spazio Ets per l’Ucraina, attivato grazie alla collaborazione tra Forum Terzo Settore Provinciale di Mantova, Refugees Welcome Italia sezione di Mantova e CSV Lombardia Sud in connessione con la rete di solidarietà territoriale formalizzata dalla Prefettura di Mantova attraverso un apposito protocollo d’intesa.
Lo Spazio ETS per l’Ucraina si è posto l’obiettivo di realizzare la mappatura di servizi messi in campo e bisogni emersi nei territori in relazione all’emergenza legata al conflitto in Ucraina, favorendo la circolazione delle informazioni e un efficace incrocio tra domanda e offerta, per facilitare le associazioni ad orientarsi e ad offrire il loro supporto.
I soggetti istituzionali e associativi possono segnalare attività, bisogni e necessità, in relazione alla presenza di profughi ucraini sul territorio, contattando direttamente lo Spazio alla mail spazio.ets.ucraina@gmail.com. Rachele Bertelli è la collaboratrice che sarà disponibile ad accogliere le segnalazioni e le renderà disponibili attraverso i canali di comunicazione di CSV Lombardia Sud.
Di seguito una prima mappatura delle attività sul territorio, aggiornata al 2 agosto 2022:
Riferendoci alle aree di Asola, Guidizzolo, Mantova, Viadana, Suzzara e Ostiglia limitatamente all’esperienza dei territori durante l’emergenza-Ucraina, si riporta come nel comune di Asola, la Caritas locale si sia occupata di fornire vestiario e alimentari, la Croce Rossa prodotti per l’igiene e la protezione civile si sia messa a disposizione per alcune necessità legate ai trasporti. La scuola e i centri estivi hanno accolto bambini; si sono inoltre organizzati incontri con una signora ucraina che ha dato la propria disponibilità a fare da interprete. Le richieste di aiuto e intervento si sono concentrate soprattutto a inizio guerra. Al momento gli arrivi sono fermi da un paio di mesi. A Mariana Mantovana i bimbi hanno frequentato la scuola primaria e il CRED comunale, e per i bimbi e le mamme è stato organizzato un corso di alfabetizzazione pomeridiano a cura della Parrocchia. A Casalmoro, si registra come le persone ospitate (attualmente cinque più due che però hanno in progetto di emigrare) abbiano avuto un intenso supporto da parte dei cittadini; inoltre, la parrocchia locale insieme alla Caritas di Asola si sono occupate di erogare vestiario e pacchi alimentari. A Casaloldo ci sono attualmente 8 persone di cui 3 minorenni, diverse persone che erano state accolte sono attualmente ripartite. Oltre al sostegno alimentare e d’inserimento scolastico è stato fatto assieme all’Associazione Casalodi un lavoro di accompagnamento agli uffici di ATS di Asola e Mantova e a quelli della Questura. Anche a Casalromano le realtà territoriali di Caritas e Croce Rossa hanno sostenuto i nuclei giunti nel Comune. A Castel Goffredo si trovano attualmente circa 65 persone di cui la metà sono minori. Caritas con il Comune hanno supportato le famiglie a livello di pacchi alimentari ma anche garantendo supporto per i documenti, per la ricerca di lavoro con la costante presenza di mediatori culturali. E’ stato attivato un corso di italiano ed altresì è stato garantito l’inserimento dei bambini nei centri estivi. E’ stato attivato uno sportello aperto al mattino con la presenza di due mediatori culturali e un volontario: lo sportello è in pausa per agosto ma resta comunque attiva la reperibilità.
Nel comune di Guidizzolo è stata attivata una raccolta fondi per l’assistenza ai profughi, attiva anche attualmente seppur le donazioni siano avvenute principalmente nella prima parte dell’emergenza. È stato offerto un riferimento di alfabetizzazione attraverso la figura di un maestro disponibile per bambini e adulti. Attraverso il sostegno comunale è stato garantito l’inserimento al cred del centro sportivo ed alle attività sportive. A Castiglione delle Stiviere è stato in primis emesso un comunicato dove si riportavano le linee guida Anci per contribuire e donare. Attraverso “Siamo in rete”, che raggruppa alcune associazioni di volontariato della zona, sono stati raccolti beni e donazioni. Tutte le famiglie di Castiglione che hanno ospitato sono state contattate dai servizi sociali per intercettare eventuali esigenze. C’è stata intensa collaborazione con Caritas. Lo Spazio di Comunità di Castiglione ha messo a disposizione il proprio ufficio per fornire indicazioni ed ha attivato un laboratorio creativo per bambini al sabato mattina che riprenderà a settembre. A Goito sono arrivate delle famiglie di origine ucraina che hanno fatto riferimento o a contesti di tipo familiare già presenti nel territorio italiano da qualche anno o a progettualità attivate dal gruppo Caritas di Goito in collaborazione con le parrocchie.
A Mantova si è provveduto su più fronti: sul fronte dell’accoglienza si è provveduto ad offrire il supporto di una mediatrice e a fornire alimenti e beni di necessità (farmaci), oltre che aiuto documentale e accesso all’alfabetizzazione ed alla scuola. Diversi nuclei sono stati indirizzati all’emporio solidale. Si è mantenuto un raccordo quotidiano con Agape, Caritas e soggetti della rete accoglienza. Sono state offerte attività presso il Centro per le Famiglie.
A Borgo Virgilio oltre a raccolte alimentari con consegna settimanale tramite il coinvolgimento di associazioni territoriali e il supporto all’inserimento scolastico, è stato organizzato un corso di italiano gratuito per donne straniere che ha visto la partecipazione anche di donne ucraine.
A Castelbelforte l’offerta è stata di supporto per documenti, assistenza sanitaria, trasporti ed indumenti e alimenti tramite Caritas, è stato attivato un conto corrente per l’erogazione di supporti alle famiglie ospitanti ed è stato promosso l’inserimento gratuito al cred oltre che l’attivazione del servizio di mediazione linguistica/culturale. Si sottolinea la complessità nell’inserimento scolastico per il prossimo anno motivata primariamente dalla difficoltà a definire progettualità con famiglie che, perlopiù, hanno espresso il desiderio di tornare in Ucraina.
A Castel D’Ario a settembre verrà aperto un corso di italiano per stranieri a cui potranno accedere anche gli Ucraini presenti sul territorio. A Curtatone oltre alla fornitura di alimenti è stato anche qui attivato un corso di italiano per ucraini a cura di maestre in pensione presso l’oratorio di Montanara e si è attivata una volontaria per la mediazione e l’affiancamento di un bambino di cinque anni.
A Marmirolo le famiglie che si sono rese disponibili all’accoglienza sono state debitamente registrate in un elenco apposito; anche qui è stato fornito supporto ai bisogni delle famiglie ospitanti ed ai nuovi arrivati, si è poi attivata una volontaria che ha proposto un corso di italiano inizialmente rivolto ai bambini e poi ampliato agli adulti.
A Porto Mantovano il Comune ha attivato un numero solidale per fornire informazioni e raccogliere offerte di ospitalità e aiuto. E’ stato garantito l’accesso al Banco Alimentare di Caritas, e l’Istituito Scolastico ha inserito i minori a scuola in base ai parametri numerici per classe e restrizioni per emergenza Covid. Sono stati individuati dei referenti per ciascuna area tematiche relativa alla situazione Ucraina in collegamento con l’ufficio dei servizi sociali del Comune (Caritas, Porto in Rete, Avis Bancole, Associazione per i Bambini di Chernobyl, Associazione Sportiva Porto 2005). Per quanto riguarda gli invii di aiuti in Ucraina: per i farmaci si è sostenuta una raccolta fondi dell’associazione Colibrì e Porto Emergenza è stato attivo sul confine con un‘ambulanza ed una tenda da campo.
A Roncoferraro si è garantita la fornitura libri di testo, c’è stata attiva collaborazione con Caritas e Parrocchie per generi alimentari, è prevista da settembre l’attivazione di corsi di italiano tramite CPIA e le ASD del territorio hanno promosso l’inserimento gratuito nelle attività sportive. A Roverbella oltre ad accoglienza, informazioni e tramite con il sistema sanitario è stato proposto un corso di italiano gestito da volontari del territorio. Sono stati organizzati incontri per favorire la conoscenza tra i profughi del territorio e si è garantito un servizio di trasporto in collaborazione con Auser. E’ stato aperto un conto dedicato all’emergenza e c’è stata la possibilità per i minori di essere inseriti nelle attività ludico/ricreative e sportive del territorio.
Nell’area di Viadana è stato inizialmente emanato un appello per la ricerca di mediatori e volontari per la gestione dei profughi. A seguito di tale appello sono stati creati elenchi di disponibilità comprendenti: psicologi/psicoterapeuti, unitamente a psichiatra e psicoterapeuti del Centro di Consulenza Familiare Ucipem Viadana che avrebbero coordinato il gruppo di intervento in emergenza, dopo un periodo di raccordo e formazione iniziale; traduttori; alfabetizzatori; figure amministrative per eventuali interventi di sportello di ascolto, orientamento e trasporti; le associazioni Amurt Viadana, Arces, Acli provinciali Mantova, Scout Agesci di Viadana; la disponibilità di alloggi. Si riporta come le disponibilità siano state notevoli, salvo poi in molti casi non essere sfruttate in quanto il fenomeno è andato ridimensionandosi con il passare delle settimane. E’ stata poi istituita una newsletter con allegata una cartella contenente tutti gli aggiornamenti legislativi, amministrativi in tempo reale.
Inoltre è stata istituita una cabina di regìa costantemente in aggiornamento anche tramite mail. L’equipe settimanale degli Assistenti Sociali del Servizio Sociale di Base ha iniziato immediatamente a lavorare per l’attivazione delle procedure di accoglienza (secondo normativa) in ogni comune, unitamente all’attività di monitoraggio ed orientamento; il principale strumento di conoscenza dei nuovi arrivi era la dichiarazione di ospitalità prestata all’Urp comunale o altro ufficio a questo incaricato. Da quest’area emerge una necessità di tempestività che potrebbe essere sintetizzata nella proposta di un gruppo di lavoro a livello provinciale, istituzionalmente riconosciuto, che coinvolga tutti gli ambiti, con procedure e protocolli di emergenza univoci e riconosciuti per fronteggiare le situazioni emergenziali efficacemente dal principio.
Altresì nell’area di Suzzara si è lavorato a stretto contatto con Caritas, in particolare i Centri d’Ascolto di Suzzara (Associazione San Lorenzo) e Quistello-San Benedetto Po (Associazione San Benedetto). Nei giorni dell’emergenza è stato stanziato un fondo dato poi a Caritas per le necessità concrete e per l’ospitalità. Nel comune di Gonzaga è stato attivato anche un piccolo centro accoglienza con 11 posti letto. Sono stati contattati attraverso gli assistenti sociali tutti i cittadini ucraini presenti sui territori per capire le eventuali necessità. Nel centro di ascolto di Suzzara è stato attivato un corso di italiano ed un punto ricreativo per i bambini. E’ stata soddisfatta qualche richiesta di partecipazione ai cred. Si sottolinea come un tema in avanzamento e dunque una domanda cui rispondere sia quella dei libri scolastici per l’anno scolastico in arrivo.
Nell’area Destra Secchia si riferisce che il sistema sociale ha ben retto anche grazie ad una buona rete di volontariato (Caritas / CRI, Enti del Terzo Settore in generale) e si sottolinea come qualche difficoltà sia stata legata allo scarso numero di mediatori culturali e interpreti in lingua russa/ucraina. A Ostiglia, il Comune si è occupato primariamente della parte tecnico-gestionale dell’emergenza cui ha contribuito anche lo Sportello Immigrazione, la cui presa in carico ha visto un’attivazione diffusa delle associazioni di volontariato come l’associazione Namaste e Caritas. C’è stata la disponibilità da parte di società sportive e culturali ad accogliere i bambini ucraini in modo che potessero svolgere attività gratuitamente (attività di musica, danza, sport).