Innesti Inattesi/12. Mantova, Brigate Volontarie: cittadini consapevoli di solidarietà
Volontari esperti, simpatizzanti e cittadini a disposizione della comunità. Il progetto nasce dopo le prime settimane di lockdown, quando dentro allo spazio sociale frequentato da più anime, più progetti, collettivi e gruppi, alcuni di questi iniziarono a far notare l’esigenza di intervenire pubblicamente per provare a dare strumenti di solidarietà tra le persone. Il racconto nelle parole di Enrico Lancerotto e Paolo Cenzato, due dei coordinatori di Brigate Volontarie Giuseppina Rippa.
Siamo a Borgochiesanuova, un quartiere alla periferia di Mantova, dove da alcuni anni è attivo il spazio sociale La Boje. È marzo e alcuni membri del gruppo iniziano a seguire con attenzione ciò che sta accadendo nelle province vicine e più colpite dagli effetti del Coronavirus. Questo, insieme al forte senso civico, fa crescere in loro il desiderio di muoversi per gli altri. Così, in pochi giorni, prende piede l’organizzazione di una mailing list e la messa in campo di passaparola informatici e non, dove condividere le disponibilità di tempo e le idee per stare accanto alla comunità. Tante le risposte positive: da chi è volontario e si spende da tempo in associazioni locali, da simpatizzanti e da singoli cittadini che non facevano parte di alcuna realtà ma mossi come – afferma Paolo – “dal sentimento e la necessità di diventare aiutante attivo sul territorio verso chi era più in difficoltà. Il gruppo rimane positivamente colpito da questo spirito di iniziativa che in tempi ordinari nessuno era abituata a respirare. Da qui e da questi preziosi riscontri inizia a prendere forma il progetto Brigate Volontarie Giuseppina Rippa.
“In un primo tempo il lockdown ha creato in ciascuno di noi il bisogno di uscire di casa e di fare qualcosa di buono per gli altri”, spiega Enrico “dare un aiuto agli altri in realtà aiutava tutti noi, nel vivere una situazione mai provata prima”. Questi mesi e l’attivazione delle Brigate hanno portato il gruppo a nuove connessioni con il territorio e a intercettare istituzioni e associazioni con cui dapprima c’era una interazione limitata fino ad arrivare, con il tempo, a una sinergia teorica da dove, a poco a poco, sviluppare azioni pratiche per far fronte al totale lockdown.
Differenti le attività messe in campo ma tutte con un unico approccio: essere disponibili nell’aiutare, creare rete tra cittadini e realtà del territorio, accompagnare in spazi di riflessione. Enrico ci racconta che per il gruppo è fondamentale avere un’apertura costate alla comunità a 360° e non agire in un solo settore: “La quarantena per noi è stata una fiammata. Un mese e mezzo dove ci siamo dati degli strumenti, come lo sportello diritti, la raccolta alimentari e dei beni di prima necessità; li abbiamo testati con l’obiettivo di farli funzionare al meglio in vista dell’autunno, per supportare i cittadini quando la situazione sociale sarà ancora più grave di quella che viviamo oggi”.
Volontariato per le Brigate Volontarie significa conoscenza e intervento. Un’idea di azione il più consapevole possibile, connessa a elementi di riflessione e analisi della realtà al fine di mettere in condizione gli stessi cittadini di emanciparsi e di uscire da eventuali situazioni di criticità economiche e sociali per raggiungere una maggior livello di equità e giustizia sociale. A conferma di questo Paolo ci riporta che tra gli obiettivi, quello più ambizioso è fare in modo che chi entra a far parte della rete diventi attore attivo e consapevole: “Le condizioni che vogliamo costruire non si fermano solo alla possibilità di avere un pacco di pasta, piuttosto che l’assistenza per i documenti, ma si vuole fare una riflessione sul perché. Sul perché serve il pacco di pasta, sul quanto è difficile avere i documenti, su cosa funziona, cosa non funziona e su cosa vogliamo cambiare”.
Questo modo di attivarsi, questo modo di osservare e analizzare, crea contaminazione positiva tra differenti mondi, sociali e non, legati dall’attenzione al bene comune e dalla volontà di creare nuove politiche e forme di solidarietà, intesa come una risposta responsabile di cittadini da cittadini.
Contatti:
- Brigate Volontarie Giuseppina Rippa
- tel. 329 6479215
- sportellodirittimantova@gmail.com
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