Innesti Inattesi/7. Mantova, un amore capace di superare distanza e assenza
Un periodo fuori da ciò che prima era ordinario, un nuovo modo di vivere il lutto e riscoprire il valore dello stare vicino
“Era il pilastro del mio quotidiano: non ho potuto accompagnarlo, stargli vicino e nemmeno salutarlo”. Questo il sentimento che ha accompagnato sempre più persone in questi lunghi mesi di pandemia, e a raccontarlo è l’Associazione Maria Bianchi. Dapprima con sede a Suzzara poi trasferita a San Giorgio Bigarello – Mantova, l’associazione fin dalla sua costituzione nel 1986, si occupa di sostegno a persone in lutto e da sempre ha sviluppato le sue azioni trasformandole a seconda di come veniva vissuto il processo di elaborazione del lutto all’interno della comunità.
Febbraio 2020 divide, in modo indelebile, il calendario tra un prima legato ad abitudini consolidate, sentimenti e modi di leggersi, e un dopo, marcato da un’estrema straordinarietà, “un periodo che ci ha segnato profondamente” ci conferma Nicola Ferrari, responsabile dei servizi di supporto alle persone in lutto, “vivevamo lo stare accanto alle persone che soffrivano per il lutto, in modo fisico con una presenza attiva e in prima linea, mentre da un giorno all’altro, ci siamo trovati con migliaia di segnalazioni tra contatti social, telefonici e per mail con un trend che continuava ad aumentare, quasi in modo esponenziale, di settimana in settimana ma con l’impossibilità reale di incontrarle…”.
Questo per il gruppo ha rappresentato una enorme difficoltà, in quanto si è trovato a ricevere richieste d’aiuto da parte di una comunità in sofferenza, senza la possibilità di poter dare ad essa il consueto supporto. Così l’associazione ha iniziato a porsi delle domande, su come poteva aiutare e quali modalità mettere in campo per supportare la difficile elaborazione del lutto in una fase in cui tutto ciò che prima ci faceva sentire meglio, come il contatto diretto, la vicinanza e lo stringersi, ora non era più possibile.
L’esperienza di perdita di persone care, l’intensità, il profondo senso di colpa, il pensiero dell’abbandono, la distanza che in tante occasioni si è trasformata in assenza e mancanza, questi alcuni aspetti individuati dall’Associazione Maria Bianchi, come i sentimenti tra i più ricorrenti nel vivere il lutto da Covid-19. L’elemento più forte, prosegue Nicola Ferrari “è l’impatto reale sulla possibilità concreta di morire. C’è un pre, dove il sentore della possibilità di andarsene abitava dentro a ciascuno di noi in modo cognitivo ma cercavamo di respingerlo, mentre ora percepiamo questo pensiero in modo più probabile. Una riflessione che crea in noi la necessità di aprire sempre più spazi di comunità nei quali poter condividere esperienze e sentiti”.
Narrazione, ecco una prima risposta alla comunità: scrivere, testimoniare con frasi e parole; si scrivere ma non per promuovere un servizio bensì per raccontare quello che tante persone stavano vivendo, “abbiamo iniziato ad elaborare testi, condividere contenuti, sia in forma scritta che attraverso video utili per aiutare ciascuno a rileggersi e rivedere il proprio vissuto. A seguire siamo tornati ad incontrare la gente, a distanza attraverso piattaforme online, questo un po’ ci lasciava la sensazione di freddo distacco ma in realtà abbiamo scoperto come, anche se a lontani e attraverso strumenti informatici, potevamo far sentire la nostra ‘calda’ presenza. Abbiamo organizzato momenti ufficiali, in collaborazione con amministrazioni locali, di ricordo e commemorazione, gruppi di auto mutuo aiuto ed ora stiamo sviluppando ebook e altri supporti che possano essere d’aiuto nell’elaborazione del lutto”.
Questo percorso ha consentito all’associazione di rimettersi in gioco, leggere la comunità e i sentimenti che in essa circolano rispetto alla delicata sfera del lutto, già complessa e resa ancora più difficile dalle peculiarità del Covid-19. Per questo Nicola conclude confermandoci che “perdere chi ami e non poter stare accanto a chi hai amato per una vita è straziante ma accogliere l’importanza di questo pensiero consente di acquisire più consapevolezza dell’importanza che ha amare ed essere amati”.
Contatti: Associazione Maria Bianchi
- tel. 348 3623379
- assmariabianchi@hotmail.com
- www.mariabianchi.it
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