L’appello di Amnesty International
Di seguito l’appello di Amnesty International:
Il 13 settembre 2022 la donna curda iraniana Mahsa Amini è stata arrestata a Teheran dalla cosiddetta polizia “morale” iraniana, che regolarmente sottopone donne e ragazze ad arresti e detenzioni arbitrarie, torture e altri maltrattamenti per non aver rispettato l’obbligo discriminatorio di indossare il velo. Secondo testimoni oculari, Mahsa Amini è stata picchiata violentemente mentre veniva trasferita con la forza nel centro di detenzione di Vozara a Teheran. In poche ore, è stata trasferita all’ospedale di Kasra dopo essere entrata in coma. È morta tre giorni dopo. Le autorità iraniane hanno annunciato indagini negando contemporaneamente qualsiasi illecito, ma questo non è bastato a fermare le numerose mobilitazioni della società civile dilagate su tutto il territorio nazionale. Dall’inizio delle proteste per la morte di Mahsa Amini, le forze di sicurezza dell’Iran hanno ucciso decine di manifestanti, alcuni dei quali minorenni e ne hanno feriti centinaia di altri. Numerosissimi gli arresti, anche di giornalisti che seguivano le proteste. La chiusura dell’accesso a Internet rende difficile comunicare tra le persone e denunciare quanto sta accadendo. Amnesty International sta sollecitando un’iniziativa della comunità internazionale, attraverso l’istituzione di un meccanismo indipendente d’indagine, sotto l’egida delle Nazioni Unite, che possa fare luce su quanto accaduto a Mahsa Amini e contribuire ad abbattere il muro d’impunità che protegge le autorità iraniane da decenni.
Dal 3 al 9 ottobre in numerose città Amnesty International scenderà in piazza in solidarietà con le persone che stanno manifestando pacificamente in Iran chiedendo rispetto dei diritti umani, verità e giustizia e fine delle norme discriminatorie.
A Mantova l’appuntamento è il 7 ottobre alle 18.00 in piazza Martiri di Belfiore, saranno presenti oltre ai simpatizzanti di Amnesty e ai cittadini e alle associazioni che sostengono i diritti umani in Iran, gli assessori comunali Alessandra Riccadonna, con delega alla solidarietà internazionale e Chiara Sortino alle pari opportunità. L’organizzazione ha anche promosso un appello globale, che in Italia ha già raccolto oltre 36.000 firme, per chiedere alle autorità iraniane il rispetto del diritto di protesta pacifica.
Dal 6 ottobre al 9 ottobre sarà possibile sottoscrivere l’appello presso il Cinema del Carbone (Via Oberdan Mantova), dove è programmata la visione del film del regista iraniano Jafar Panahi “GLI ORSI NON ESISTONO” – Jafar Panahi già nel 2010 aveva subito una condanna che prevedeva per venti anni l’impossibilità di girare film, espatriare ed avere contatti con i media. Di recente però, essendosi recatosi alla Procura di Teheran per avere informazioni su un altro regista detenuto, è stato arrestato e condannato a sei anni di reclusione.