Storie di concreta solidarietà – diciannovesima puntata
Diciannovesimo appuntamento con la rubrica Storie di concreta solidarietà, testimonianze e racconti di chi l’Emporio Solidale di Comunità lo vive tutti i giorni: volontari, operatori e destinatari. Storie vuole trasmettere le asperità e la bellezza della solidarietà, affinché tutti i cittadini possano essere testimoni del valore che questa crea nella comunità.
Storie di concreta solidarietà: diciannovesima puntata
Quando il profit si fa prossimo
di Daniela Valli – Consigliere Provinciale Acli
In questa occasione, le Storie di concreta solidarietà conversano con Marella Levoni, direttrice della comunicazione dell’azienda Levoni SPA, una delle aziende che contribuiscono alla raccolta alimentare dell’Emporio Solidale di Comunità.
Levoni perché ha deciso, qualche anno fa, di intraprendere la strada delle donazioni all’Emporio?
Penso per le stesse motivazioni per cui esistono gli Empori, che principalmente sono due: aiutare chi ha più bisogno ed evitare lo spreco alimentare. La nostra attenzione è rivolta in primis al territorio intorno a noi, poi, se possibile, supportiamo anche altre realtà al di fuori di esso. Di bisogno ce n’è molto e gli Empori, secondo noi, anche per come sono strutturati e per il rapporto che viene creato con chi ne beneficia, sono essenziali. I prodotti che noi doniamo sono prodotti ancora perfetti, ovvero quelli che derivano da una sovra giacenza o vicini alla data di scadenza, che i negozi non accettano, ma che hanno ancora un lasso di tempo per poter essere consumati.
Come avviene il passaggio di merce con l’Emporio?
C’è un ufficio che segue queste prassi. Il personale di questo ufficio comunica all’Emporio di avere prodotti disponibili, i volontari successivamente passano a ritirarli.
Quali prodotti di solito donate?
Essendo prodotti che sono in sovra giacenza, le tipologie possono essere varie. Per citarne alcune, vari tipi di salame (lavorando per tutta l’Italia, ogni zona ha una ricetta tradizionale), prosciutto cotto e crudo, mortadella, salamella mantovana, zampone, cotechino, arrosto di tacchino. Un po’ tutta la nostra gamma viene donata e, quindi, c’è varietà, anche per chi non mangia maiale.
Più o meno quante sono le donazioni?
Le donazioni all’Emporio avvengono regolarmente ogni 15 giorni. Se ci sono maggiori eccedenze, anche una volta a settimana. Quindi circa una quarantina all’anno. Nel 2022 abbiamo donato all’Emporio circa 11.000 kg di prodotti, mentre nel 2023, fino ad oggi, circa 5.000 kg.
Nella mentalità di molti c’è l’idea che volontariato ed aziende non possano avere un obiettivo comune: il primo pensa al sociale, mentre le seconde ai profitti. Lei cosa ne pensa?
Per noi non è e non è mai stato così. Siamo alla quarta generazione dell’azienda ed abbiamo sempre aiutato le associazioni. In primis, abbiamo la responsabilità dei nostri lavoratori, delle nostre lavoratrici e delle loro famiglie. Una volta portato a termine questo impegno, ci rivolgiamo a chi ci sta intorno. Un’azienda, ovviamente, deve avere sì sostenibilità economica, ma anche ambientale e sociale.
C’è un messaggio che vuole dare ai cittadini?
Secondo me l’Emporio, che è una realtà di prossimità, è un esempio di quello che dovrebbe verificarsi nella nostra società, perché ognuno deve fare la propria parte, azienda o privato che sia. Purtroppo, il numero di persone in difficoltà è in continua crescita e quindi è essenziale il contributo che realtà come l’Emporio possono fornire ai cittadini ed alle cittadine.
Emporio Solidale di Comunità è una realtà nata dalla volontà di dodici Enti del Terzo Settore (ACLI Sede provinciale di Mantova aps capofila, Agesci Gruppo Mantova 7, associazione Abramo onlus, associazione Agape onlus, associazione Libra onlus, associazione Porta Giulia Hofer Odv, Aval Odv sezione provinciale di Mantova, Centro Aperto Aps, Centro di Aiuto alla Vita, Croce Rossa Italiana Comitato di Mantova, Laboje – associazione di volontariato, CSV Lombardia Sud ETS) e del Comune di Mantova al fine di coordinare le azioni di sostegno alimentare nel capoluogo, affinché queste possano essere sempre più efficaci, efficienti, inclusive ed eque.