Storie di concreta solidarietà – diciassettesima puntata
Diciassettesimo appuntamento con la rubrica Storie di concreta solidarietà, testimonianze e racconti di chi l’Emporio Solidale di Comunità lo vive tutti i giorni: volontari, operatori e destinatari. Storie vuole trasmettere le asperità e la bellezza della solidarietà, affinché tutti i cittadini possano essere testimoni del valore che questa crea nella comunità.
Storie di concreta solidarietà: diciassettesima puntata
di Daniela Valli – Consigliere Provinciale Acli
Continuano le testimonianze sull’attività dell’Emporio
In questa occasione, le storie di concreta solidarietà conversano con Veronica Rossi, coordinatrice degli assistenti sociali del Comune di Mantova.
Cos’è cambiato, da un anno a questa parte, nel pensare il servizio “Emporio” da parte di chi lavora sul tecnico?
Inizialmente l’Emporio era una delle tante tipologie di aiuto che si poteva dare alle persone che si rivolgevano ai Servizi Sociali per fruire di beni di prima necessità. All’inizio è partito un po’ “zoppo”, causato anche dall’insorgere dell’emergenza Covid. Successivamente anche noi come Servizi Sociali abbiamo iniziato a credere di più in questa realtà e, ad oggi, è il primo servizio che attiviamo in caso di necessità. In realtà è il primo e unico: può esserci il bisogno magari di integrare qualcosa che manca all’interno dell’Emporio, ma comunque resta l’intervento privilegiato. All’inizio non è stato semplice far accettare ai nuclei questo tipo di servizio: <<se ho la possibilità di aver a disposizione del denaro che posso spendere come voglio, vivo in modo molto stretto il dover rivolgermi a degli scaffali con dei tipi di prodotti e non la gamma che posso avere in un supermercato>>. Nonostante le lamentele, noi insieme ai volontari non abbiamo desistito. Per rendere più completo il servizio, abbiamo deciso, insieme all’Amministrazione, di aumentare la tipologia dei beni a disposizione all’interno dell’Emporio, in modo da poter trovare una gamma che vada oltre alle semplici eccedenze. Nel 2022, quindi, abbiamo iniziato ad erogare, tramite dei buoni spesa forniti all’Emporio, più generi che abbiamo ritenuto necessari. Sono stati anche incontrati i volontari ed i referenti del servizio per stilare insieme un elenco dei prodotti di prima necessità. Questo ha aiutato ad essere più trasparenti ed educativi, facendo anche vedere che Emporio e Comune fanno squadra.
Avete qualche rimando dagli utenti?
Innanzitutto, non seguendo le persone direttamente, devo dire che sono rimasta molto stupita dai numeri dell’Emporio. Abbiamo avuto qualche lamentela da parte dei beneficiari e alcune ci sono ancora, ma nell’ottica di due/tre persone ostiche. Irrilevante, quindi, rispetto alle persone che sono soddisfatte del servizio. Tanto che, quando poi scadono i primi tre mesi di servizio, viene chiesto che venga prorogato. Sono anche contenti della nuova organizzazione su appuntamenti, che comporta meno tempo di attesa e meno timore di non trovare più prodotti.
Quindi il servizio viene attivato inizialmente per tre mesi?
No, una volta che viene presa in carico la domanda di assistenza, vengono fatte delle valutazioni e, a seconda della situazione, si può proporre un intervento mensile o più lungo. È possibile poi prevedere dei rinnovi.
Prima hai parlato di numeri molto alti: secondo te il futuro cosa ci riserva?
Probabilmente ad inizio 2023 ci può essere una lieve diminuzione in quanto sono in calo i nuclei Ucraini che abbiamo assistito da quando è iniziata la guerra, ma comunque ci sono nuove famiglie che arrivano, quindi direi che ci possiamo aspettare una crescita nei numeri. Una grossa preoccupazione è anche per il limite dei sette mesi per il reddito di cittadinanza, che comporterà il ritorno di alcuni nuclei.
Sei a conoscenza di utenti che sono diventati anche volontari dell’Emporio?
Una collega mi ha raccontato di un utente che aveva inviato lei che ora è anche volontario. Era molto soddisfatto di questo passaggio e non se lo sarebbe mai aspettata. So anche di un’altra persona a cui è stato attivato un tirocinio all’interno dell’Emporio perché ha mostrato buona volontà di collaborare, buone competenze e sta avendo anche un ruolo di supporto e coordinamento agli altri volontari. Secondo me ci saranno altri utenti in futuro che decideranno di dare il proprio aiuto a chi li sta aiutando.
Tornando a parlare delle famiglie Ucraine, anche queste sono state una novità da gestire.
Per le famiglie Ucraine l’Emporio è stato il primo servizio in assoluto che abbiamo avviato proprio per un’urgenza a livello internazionale. Questo servizio poi ci ha aiutato a mappare le situazioni dei nuclei ucraini che avevamo sul territorio, in quanto su Mantova non esisteva un servizio (tranne la Questura, che però è oberata di lavoro) con cui sapere esattamente quanti ucraini c’erano su Mantova e in che modo erano distribuiti. L’Emporio ci ha dato una lettura di quante famiglie erano presenti e com’erano composte. Abbiamo potuto quindi tracciare un po’ il flusso ucraino sul Comune di Mantova.
Concludendo, vorrei lasciare un mio piccolo pensiero/desiderio: mi piacerebbe che col tempo con l’Emporio si possa organizzare qualche attività con le persone che vengono mandate dai Servizi Sociali (ad esempio, una serata di cucina etnica, una serata di scambio di ricette, un momento per pensare a come utilizzare alimenti freschi che si stanno deteriorando) in modo da aumentare i momenti di incontro con queste famiglie, ma anche per continuare un discorso di educazione alimentare ed economica.
Emporio Solidale di Comunità è una realtà nata dalla volontà di dodici Enti del Terzo Settore (ACLI Sede provinciale di Mantova aps capofila, Agesci Gruppo Mantova 7, associazione Abramo onlus, associazione Agape onlus, associazione Libra onlus, associazione Porta Giulia Hofer Odv, Aval Odv sezione provinciale di Mantova, Centro Aperto Aps, Centro di Aiuto alla Vita, Croce Rossa Italiana Comitato di Mantova, Laboje – associazione di volontariato, CSV Lombardia Sud ETS) e del Comune di Mantova al fine di coordinare le azioni di sostegno alimentare nel capoluogo, affinché queste possano essere sempre più efficaci, efficienti, inclusive ed eque.