Storie di concreta solidarietà – quattordicesima puntata
Quattordicesimo appuntamento con la rubrica Storie di concreta solidarietà, testimonianze e racconti di chi l’Emporio Solidale di Comunità lo vive tutti i giorni: volontari, operatori e destinatari. Storie vuole trasmettere le asperità e la bellezza della solidarietà, affinché tutti i cittadini possano essere testimoni del valore che questa crea nella comunità.
Storie di concreta solidarietà: quattordicesima puntata
di Paolo Cenzato – Laboje – associazione di volontariato
Ad un anno anzi più dall’apertura della sede dell’Emporio Solidale di comunità in via Cremona, i tempi sono maturi per fare il punto della situazione con chi contribuisce in prima persona all’attività dell’emporio. Volontari e volontarie che a diverso titolo mettono a disposizione le proprie energie e il proprio tempo per mantenere operativo ed efficiente l’emporio.
Alla domanda “cos’è cambiato in questo anno e oltre di attività?” rispondono i volontari più esperti. Secondo Annamaria e Antonio ad essere cambiato in primis è il numero degli utenti che si rivolgono all’emporio, numero che è aumentato sensibilmente. La guerra in Ucraina ha inevitabilmente influito, tanti nuovi utenti sono persone che arrivano da quelle zone. Ciò ha portato con sé nuove difficoltà dal punto di vista logistico: ad esempio dato l’alto numero di richieste ci si è dovuti organizzare per ricevere le persone tramite appuntamento, in modo da impedire code all’aperto al freddo e alla pioggia fuori dalla porta dell’emporio. Ma ci sono anche cambiamenti di segno positivo: è aumentata ad esempio anche la varietà di alimenti che l’emporio riceve e distribuisce, a cui si aggiungono i generi non alimentari che sono quelli di pulizia della persona e della casa. Anche il numero di volontari, per fortuna, è aumentato al netto delle disponibilità variabili di ognuno.
Giuseppe ricorda che un anno fa la situazione era ancora di piena emergenza Covid: la consegna e distribuzione erano a domicilio, con tutte le difficoltà e fatiche connesse. Al tempo poi erano i volontari stessi ad occuparsi della preparazione dei pacchi: ciò comportava il rischio di portare all’utente generi che poi non venivano utilizzati, mentre ora sono le persone che vengono all’emporio a poter scegliere cosa ricevere.
Per Gina, impegnata al circolo Acli di Lunetta nel primo accompagnamento dei nuovi utenti e nella loro messa in contatto con l’Emporio, la novità più gratificante è l’aumento del numero dei volontari, che permette di incrementare il numero di utenti che l’emporio può aiutare.
Ed è proprio il numero di utenti ad aver sorpreso molti dei volontari più “giovani”: Monica sottolinea che il dato è decisamente superiore alle sue aspettative, nonostante la consapevolezza che la situazione attuale è di grande difficoltà per tante persone e famiglie.
Floriana e Luisa mettono invece in luce un altro aspetto che le ha positivamente colpite: l’affiatamento del gruppo di volontari, che si sono dimostrati fin dall’inizio cordiali e disponibili non solo con gli utenti ma anche con i nuovi volontari. È andato così formandosi un gruppo affiatato, che ha costruito un clima famigliare, dove ognuno dà il proprio contributo e diventa parte integrante del progetto. Questo clima è importante anche per gli utenti, che in un contesto di armonia si sentono accolti al meglio.
Allo stesso modo Francesco evidenzia la qualità dell’organizzazione e dalla gestione interna dei prodotti e degli spazi, altro elemento che contribuisce ad aumentare il senso di accoglienza per gli utenti.
Paolo amplia questo ragionamento, sottolineando che la forza dell’emporio sta anche nell’agevolare comportamenti e buone pratiche importanti e necessarie anche al di fuori. Accoglienza, aiuto, solidarietà sono parte di un discorso più grande da mettere in atto nella quotidianità.
Giordana, infine, mette l’accento sul senso di gratificazione dato dal vedere il sorriso degli utenti dell’emporio. È difficile che qualcuno rimanga freddo e distaccato, sintomo del bel clima che si è riusciti a costruire, e che permette anche agli utenti di sentirsi a proprio agio nei limiti del possibile.
Tra i volontari si respira un clima di soddisfazione, che ripaga gli sforzi e si articola in tante parole chiave che emergono nei discorsi e nelle considerazioni: accoglienza, perché chi arriva all’emporio si sente messo a proprio agio fin dal primo momento; collaborazione, perché ognuno ha un ruolo che contribuisce al fine comune tramite l’aiuto reciproco; utilità, sotto tanti aspetti: per gli utenti, per il recupero delle eccedenze, per la gratificazione dei volontari; riferimento, perché l’emporio diventa un appuntamento con cui poter far fronte ai propri problemi e magari avere una sicurezza in più in una situazione di precarietà emotiva oltre che economica; dono reciproco, da parte dei volontari che cedono tempo e lavoro, da parte degli utenti che restituiscono gratitudine e gratificazione; solidarietà, che è il termine che raccoglie tutto, perché costruire nuove relazioni basate sulla reciprocità e sul mutuo aiuto è fondamentale; speranza, che è quella che ogni famiglia o utente può ottenere da questo luogo e dalle relazioni che qui nascono.
Emporio Solidale di Comunità è una realtà nata dalla volontà di dodici Enti del Terzo Settore (ACLI Sede provinciale di Mantova aps capofila, Agesci Gruppo Mantova 7, associazione Abramo onlus, associazione Agape onlus, associazione Libra onlus, associazione Porta Giulia Hofer Odv, Aval Odv sezione provinciale di Mantova, Centro Aperto Aps, Centro di Aiuto alla Vita, Croce Rossa Italiana Comitato di Mantova, Laboje – associazione di volontariato, CSV Lombardia Sud) e del Comune di Mantova al fine di coordinare le azioni di sostegno alimentare nel capoluogo, affinché queste possano essere sempre più efficaci, efficienti, inclusive ed eque.