Storie di concreta solidarietà – ventunesima puntata
Ventunesimo appuntamento con la rubrica Storie di concreta solidarietà, testimonianze e racconti di chi l’Emporio Solidale di Comunità lo vive tutti i giorni: volontari, operatori e destinatari. Storie vuole trasmettere le asperità e la bellezza della solidarietà, affinché tutti i cittadini possano essere testimoni del valore che questa crea nella comunità.
Storie di concreta solidarietà: ventunesima puntata
L’esperienza del volontariato all’Emporio Solidale di Comunità vista dall’interno
di Paolo Cenzato – Laboje – Associazione di Volontariato
Chiunque ha sentito parlare dell’Emporio solidale di comunità e del suo lavoro sa che questo non potrebbe esistere senza volontarie e volontari che dedicano tempo ed energie alla riuscita del progetto. Per capire meglio cosa significa abbiamo incontrato Beatrice, 25 anni, operatrice volontaria del servizio civile impegnata all’emporio.
Com’è stato l’impatto con questo tipo di esperienza?
All’inizio ero un po’ preoccupata perchè a 25 anni mi sentivo “fuori età” per il servizio civile, dato che solitamente si rivolge a ragazze e ragazzi un po’ più giovani. Invece, superato il primo timore e capiti i meccanismi e i funzionamenti dell’emporio sono stata felice della scelta. La mia formazione scolastica e universitaria mi ha predisposto all’impegno nel sociale, ma entrare in questa esperienza e conoscerne i protagonisti dall’interno mi sta dando sorprese e soddisfazioni. Lavorare insieme, aiutare ed aiutarsi: in questo contesto mi sento a mio agio, umanamente e professionalmente parlando.
Come funziona il lavoro all’emporio?
La settimana è articolata su 25 ore di servizio, con un giorno libero. Io ho tante mansioni: gli appuntamenti con gli utenti da fissare e gestire, l’organizzazione dei turni dei volontari, l’inserimento nel portale gestionale delle nuove famiglie di utenti. Mi occupo anche della sfera più aziendale: gestione di documenti e fatture, bolle di consegna eccetera eccetera, oltre a partecipare alle varie riunioni e coprire i turni in caso di assenza degli altri volontari. Ecco, questa è la parte più gratificante. Stare accanto agli utenti significa imparare a riconoscersi. Gli utenti non sono dei numeri, e noi non siamo delle figure anonime per loro. Sono sufficienti due minuti in cui ascoltare e ascoltarsi per migliorare il rapporto.
Quali aspettative per il resto dell’esperienza?
Nessuna in particolare, solo la volontà di fare bene il mio lavoro perchè mi sono affezionata molto alle persone che frequentano l’emporio. Come detto, ascoltare e interagire è fondamentale per capire il punto di vista altrui. A me piace molto ascoltare, anche se questo andrebbe oltre le mansioni di questo spazio. Però si tratta di una parte fondamentale. Non è tutto semplice, ci sono alcune mancanze, inevitabilmente: l’emporio è composto da volontari, quindi spesso manca la formazione necessaria, ma sono fiduciosa che anche questa lacuna verrà colmata.
In poche parole, cosa diresti a chi non sa niente riguardo all’esperienza del volontariato all’Emporio?
Un’esperienza e una scoperta di se stessi e degli altri. Il servizio civile è un percorso di crescita personale bellissimo e gratificante. Avere chi ti sostiene e ti aiuta nei momenti di difficoltà è fondamentale anche per noi volontari: questo mi ha permesso di aiutare me stessa in un periodo della vita in cui non sapevo bene dove sbattere la testa. Il volontariato all’emporio mi ha permesso di scoprirmi e di acquisire fiducia in me e in quello che so fare, perchè quello che so fare è un aiuto per qualcun altro. Una vera gioia.
Emporio Solidale di Comunità è una realtà nata dalla volontà di dodici Enti del Terzo Settore (ACLI Sede provinciale di Mantova aps capofila, Agesci Gruppo Mantova 7, associazione Abramo onlus, associazione Agape onlus, associazione Libra onlus, associazione Porta Giulia Hofer Odv, Aval Odv sezione provinciale di Mantova, Centro Aperto Aps, Centro di Aiuto alla Vita, Croce Rossa Italiana Comitato di Mantova, Laboje – associazione di volontariato, CSV Lombardia Sud ETS) e del Comune di Mantova al fine di coordinare le azioni di sostegno alimentare nel capoluogo, affinché queste possano essere sempre più efficaci, efficienti, inclusive ed eque.