Onlus e riforma, arriva una guida per gli statuti
Riprendiamo dal sito di CSVnet un articolo di Lara Esposito: La scadenza per l’adeguamento degli statuti per gli enti del terzo settore (Ets) è stata prorogata al 30 giugno 2020, ma i dubbi su alcune questioni delicate rimangono tanti. Fra questi ci sono quelli sulle Onlus che non sono già iscritte anche a uno dei precedenti registri delle organizzazioni di volontariato o associazioni di promozione sociale e le diverse possibilità che hanno per modificare lo statuto e iscriversi a una delle diverse sezioni del nuovo registro unico nazionale.
Per le sole Onlus che decidono di iscriversi alla sezione “altri enti del terzo settore”, l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma ha pubblicato la guida “Gli adeguamenti statutari delle Onlus al Codice del Terzo settore”. Come si legge in un articolo del Cantiere terzo settore, il documento realizzato dalla Commissione terzo settore e non profit, presieduta da Francesco Capogrossi Guarna, è una guida ragionata, completa di “clausole tipo”, lasciando agli enti e ai consulenti interessati margini di autonomia nella redazione dello statuto.
Come viene specificato anche nella premessa del documento, la normativa per le Onlus è stata abrogata dal codice del terzo settore a partire dal periodo di imposta successivo all’autorizzazione della Commissione europea, che ancora oggi non è stata inviata, e non prima di quello successivo all’operatività del registro unico nazionale.
Considerando che la qualifica di Onlus – organizzazione non lucrativa di utilità sociale – è esclusivamente tributaria, questi enti rimarranno all’Anagrafe dell’Agenzia delle Entrate fino a quando non si verificheranno entrambe le condizioni (autorizzazione della Commissione Ue e registro unico nazionale). Ma la scadenza per l’adeguamento degli statuti rimarrà invariata e le Onlus dovranno fare le loro valutazioni di opportunità e di convenienza circa i costi e i benefici (fiscali e non) di entrare nel terzo settore. Francesco Capogrossi Guarna nella sua premessa identifica quali possibili vantaggi il mantenimento del patrimonio, del 5 per mille e alcuni benefici fiscali. Tra le possibili scelte c’è anche quella dell’impresa sociale, soprattutto per gli enti più orientati al mercato. Ma i tanti pezzi mancanti della riforma non aiutano.
Tanti i temi trattati. Si parte dalle attività di interesse generale e le finalità degli Ets, al cambio di denominazione da Onlus a Ets, ma soprattutto tutti gli adeguamenti statutari relativi agli associati e quelli in materia di assemblea. E ancora, l’assenza di scopo di lucro e la destinazione del patrimonio, la sua devoluzione, la costituzione di patrimoni destinati a uno specifico affare, gli organi e i libri sociali, l’organo di amministrazione e la rappresentanza, il bilancio, il riconoscimento della personalità giuridica, l’organo di controllo, la revisione legale dei conti e la devoluzione del patrimonio in caso di scioglimento delle Onlus.