A Milano il primo Punto di comunità
Pubblicato sul sito del Comune di Milano l’avviso pubblico per l’individuazione di soggetti del Terzo settore che siano interessati a diventare partner del Comune di Milano e di Fondazione Cariplo per la co-progettazione di servizi e attività sociali negli spazi dell’ex convitto del Parco Trotter, da sempre luogo fondamentale per la socialità nel quartiere.
Dalla collaborazione tra il Comune di Milano e la Fondazione Cariplo, nel quadro del programma intersettoriale della Fondazione “Lacittàintorno”, nascerà all’interno dell’ex convitto il primo ‘PuntoCom’ (Punto di comunità), uno spazio di 2.630 metri quadri appena ristrutturato e dedicato a integrazione sociale, inclusione lavorativa, formazione professionale e crescita culturale, attraverso attività e servizi che saranno disegnati proprio dal processo di co-progettazione oggetto del bando.
“Il PuntoCom diventerà dunque un altro tassello strategico nel percorso di riqualificazione e rilancio dei quartieri della città – dichiara il Sindaco di Milano Giuseppe Sala -, alla ricerca di progetti ed esperienze di eccellenza che portino in periferia elementi di innovazione, attrattività culturale e possibilità di generare lavoro”.
“Con questa iniziativa realizziamo un altro importante passo in avanti nel progetto che mette al centro l’azione di Fondazione Cariplo nelle periferie – ha detto il presidente Giuseppe Guzzetti –. Circa nove mesi fa abbiamo lanciato il progetto Lacittàintorno che impegna la Fondazione con 10 milioni di euro con l’obiettivo di riattivare, rigenerare i quartieri lontano dal centro. Rammendare le relazioni, partendo dalle comunità, è la strada per la coesione sociale”.
Per sostenere l’intervento nelle sue diverse fasi Fondazione Cariplo ha stanziato una quota di 1 milione e 300mila euro. Mentre al soggetto vincitore dell’avviso pubblico – che dovrà presentare domanda di partecipazione entro il 31 ottobre – viene richiesto un contributo in percentuale al valore stimato del progetto (circa 1 milione 445mila euro), che potrà consistere anche in risorse per realizzarlo: risorse umane, strumentali, beni mobili, personale dipendente e collaboratori. La convenzione potrà durare da un minimo di 15 a un massimo di 20 anni.
La valutazione delle proposte che arriveranno si baserà su elementi qualitativi di impatto sociale e ambientale ed economici. In particolare la proposta sarà valutata in base al grado di integrazione fra servizi proposti e territorio, di inclusione di esperienze diverse con soggetti svantaggiati, di accessibilità economica, di integrazione tra generazioni e culture. Saranno valutate le modalità innovative di ingaggio della comunità locale, l’intensità e la qualità delle attività finalizzate all’educazione e alla formazione, la creazione di lavoro e di inclusione lavorativa, l’efficienza energetica e la produzione e l’utilizzo di prodotti biologici e a filiera corta.
È previsto un momento di approfondimento aperto alla città il prossimo 7 settembre.