Agorà d’Estate: riflessioni sulla sussidiarietà tra pubblico e non profit
La sintesi dei lavori del workshop estivo che si è svolto a Milano, sul concetto di sussidiarietà in un ottica di promozione del dialogo e della collaborazione tra enti pubblici e organizzazioni non profit
Dopo il fervore della Civil Week, il 18 giugno a Cascina Nascosta, si è tenuto un incontro più intimo e riflessivo, volto a esplorare il concetto di sussidiarietà e il suo potenziale nel migliorare le relazioni tra enti pubblici e organizzazioni non profit.
Il workshop ha riunito undici rappresentanti di nove organizzazioni e gruppi di volontariato, offrendo un’opportunità preziosa per discutere il significato giuridico e umano della sussidiarietà intesa come l’importanza delle comunità locali, delle associazioni e delle organizzazioni della società civile di rendersi protagonisti attivi nel rispondere ai bisogni dei cittadini.
La sussidiarietà è, molto prima di essere regolamento giuridico formale, una modalità di stare in relazione con soggetti altri da noi. Essa rappresenta un valore morale, quasi filosofico, che “a partire dalla “persona-in-relazione” descrive l’uomo in relazione con gli altri, in una circolarità di relazioni che lo richiama alle sue responsabilità singole e collettive nei confronti della comunità umana in cui vive e del pianeta che abita”. [1]
Nel contesto delle relazioni tra pubblica amministrazione e settore non profit, la sussidiarietà si può tradurre in una collaborazione che valorizza le competenze e le capacità specifiche di ciascun attore. Allo stesso tempo, nella relazione tra le organizzazioni, la sussidiarietà consente a ciascuna di loro di apportare un valore aggiunto permettendo loro di concentrarsi sui propri punti di forza.
Perseguendo l’obiettivo di esplorare le riflessioni degli stakeholder emerse durante il tour di progettazione diffusa del gennaio 2024 che mirava a far emergere il pensiero delle associazioni rispetto alla Costituzione, il territorio dove operano e i suoi attori, si è creato uno spazio di discussione sulla sussidiarietà proponendo idee per rafforzare la collaborazione tra istituzioni pubbliche e realtà non profit.
Tra le criticità emerse e più condivise c’è una difficoltà delle associazioni meno strutturate a partecipare a bandi pubblici, la ricerca di luoghi per l’espletamento delle proprie attività e la personalizzazione dei rapporti con l’amministrazione pubblica e con gli altri stakeholder ed è proprio in questi casi che si dovrebbe fare appello al principio di sussidiarietà. I partecipanti hanno espresso, in tal senso, la proposta di fare in modo che la pubblica amministrazione possa supportare le diverse realtà nel portare avanti progetti e attività che, dall’altra parte, aiutino gli amministratori locali a fornire quei servizi che mancano sul territorio.
Si è andati, inoltre, ad analizzare quanto sia complicato, per le organizzazioni presenti sul territorio, fare rete e a come dovrebbe cambiare il mondo del volontariato partendo proprio dal reclutamento dei volontari. Se è vero che il principio di sussidiarietà mira a che si instaurino rapporti fra soggetti pubblici e soggetti privati in vista del perseguimento di un interesse comune ad entrambi e generale, è vero anche che la sussidiarietà può essere declinata nei rapporti tra gli stakeholder locali. In tal senso è stata evidenziata la necessità di istituire un soggetto che gestisca le reti e che supporti le organizzazioni nel reperimento di competenze per lo svolgimento di attività che non tutte le realtà sono in grado di svolgere al loro interno.
Sempre relativamente al reclutamento di nuovi volontari, elemento sempre più complicato, è stata lanciata una provocazione che ha generato una accesa discussione tra i presenti; quella di istituire una “legge 105” che, richiamando le tutele date dalla legge 104, avrebbe l’obiettivo di donare, ai dipendenti, dei giorni retribuiti per lo svolgimento di attività volontariali.
Le discussioni hanno messo in luce la necessità di un maggiore riconoscimento e supporto da parte delle istituzioni pubbliche, la semplificazione delle procedure burocratiche e una più strutturata collaborazione tra le organizzazioni.
La serata si è conclusa con una riflessione collettiva sui temi prioritari, sottolineando l’importanza di continuare a lavorare insieme in un’ottica di co-progettazione per raggiungere obiettivi comuni e migliorare il servizio alla comunità. La promozione di una cultura della sussidiarietà può dunque contribuire a costruire una società più giusta, equa e partecipativa diffondendo e radicando il principio di sussidiarietà come base per un’organizzazione sociale più inclusiva e responsabile. Promuovere una cultura della sussidiarietà significa incoraggiare un modello di governance più partecipativo, equo e giusto, in cui il benessere collettivo è perseguito attraverso la cooperazione tra istituzioni pubbliche, organizzazioni non profit e cittadini.
Questo incontro rappresenta un passo significativo verso una maggiore comprensione e applicazione della sussidiarietà, promuovendo un ambiente collaborativo e inclusivo tra pubblico e mondo non profit e tra gli stakeholder stessi.
Per approfondire
La sussidiarietà come reagente sociale
La sussidiarietà criterio di organizzazione di una società libera e orientata al bene comune
[1] Filippo Maria Giordano, “La sussidiarietà come reagente sociale: dalla persona alla comunità globale”, 2018