Casa Chiaravalle apre all’accoglienza diffusa e si presenta alla città
#artedellintegrazione
Riscatto, giustizia sociale e partecipazione. Sono queste le tre parole chiave con cui Passepartout Rete di Imprese Sociali inaugurerà domenica 20 maggio Casa Chiaravalle, il più grande immobile confiscato alla criminalità organizzata in Lombardia che sarà restituito alla comunità milanese come spazio relazionale e sociale dell’accoglienza diffusa. Sarà un luogo di mixitè sociale sia per la provenienza delle persone che lo abiteranno e renderanno vivo – donne straniere e italiane vittime di violenza con i loro bambini e nuclei familiari – sia per i percorsi di vita, molto diversi tra loro, delle sue ospiti, infatti le accoglienze sono attivate sia dalle liste dei Centri di Accoglienza Straordinaria, sia da quelle comunali di Residenzialità Sociale Temporanea.
Quello che si inaugura il 20 maggio con Casa Chiaravalle è il risultato di un lungo cammino condiviso con partner istituzionali, quali l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Milano, la Città Metropolitana, MM Società Metropolitana Milanese, il privato sociale e, come sempre, il coinvolgimento indispensabile della società civile. L’investimento per la ristrutturazione è stato pari a 750 mila euro. Passepartout ne ha garantito la metà e l’intervento di Carlo Todini, imprenditore illuminato che ha creato ad hoc l’associazione Amici di Casa Chiaravalle, e di Umberto Ambrosoli, presidente del Banco Popoolare di Milano che ha resp possibile il resto del miracolo.
Programma dell’inaugurazione
15.30: Apertura porte di Casa Chiaravalle
Mostra “Abbracci” di Viviana Matrangola (figlia di Renata Fonte, politica uccisa dalla mafia)
17.00: Inaugurazione ufficiale di Casa Chiaravalle
Interverranno:
- Beppe Sala: Sindaco di Milano
- Pierfrancesco Majorino: Assessore Politiche sociali, Salute e Diritti del Comune di Milano
- Silvia Bartellini: Presidente di Passepartout Rete di Imprese Sociali
- Carlo Todini: Presidente associazione Amici di Casa Chiaravalle.
Saranno con noi a testimoniare solidarietà e benvenuto, donne di origine straniera e italiana che hanno subito violenze e che grazie al supporto e al sostegno di tanti hanno riconquistato la propria libertà e dignità.
18.30: nell’ambito della rassegna Piano City Milano, esibizione del compositore Marcelo Cesena in concerto nel giardino di Casa Chiaravalle
19.30-24.00: barbecue a cura di Tira il piatto contro il muro e Dj set.
Obiettivo di Passepartout è dimostrare che un luogo di accoglienza di persone che vivono periodi di difficoltà può essere un luogo bello e accogliente per tutti. Per questo, particolare attenzione è stata posta alla ristrutturazione dell’intero complesso di Casa Chiaravalle – a opera dell’architetto Riccardo Curcio – e al progetto di arredo e organizzazione degli spazi. Un progetto di architettura che prende forma attraverso un dialogo continuo tra obiettivi e risorse, tra istanze e sensibilità estetica. L’interior design è stato affidato ad Alterstudio Partners, società di architettura specializzata in edifici e spazi pubblici incaricata di occuparsi degli arredi e dell’organizzazione degli spazi, un work in progress che arriverà a compimento dopo l’inaugurazione del 20 maggio. Casa Chiaravalle è l’occasione per far nascere un percorso collettivo con diverse competenze professionali in campo: il tavolo di lavoro multidisciplinare, infatti, vede affiancati pedagogisti, educatori, architetti e interior designer per rendere gli ambienti accoglienti e confortevoli attraverso l’uso del colore, gli arredi, il rapporto con il verde e l’uso consapevole di dettagli e accessori.
Sotto l’ala di Passepartout e con la compartecipazione del Comune di Milano, assessorato alle Politiche sociali, e con l’aiuto fondamentale del privato sociale e del volontariato del Terzo settore, Casa Chiaravalle spalanca i suoi cancelli domenica 20 maggio per presentarsi come luogo di accoglienza che vuole occuparsi di tutti, aprendosi alla cittadinanza per portarla a sé con una serie di progetti legati al territorio su cui sorge. L’apertura di Casa Chiaravalle si inserisce nel palinsesto culturale e sociale di “Insieme senza Muri”, la maratona socio-culturale dell’accoglienza di Milano che quest’anno inizia a Casa Chiaravalle per chiudersi dopo un mese di eventi il 23 giugno.
«Il Comune di Milano e Passepartout – ha spiegato l’assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino – si incontrano per vincere insieme una scommessa che è quella di Casa Chiaravalle, un luogo che io immagino come un punto di arrivo e di ripartenza perché da una parte accoglie e offre ospitalità e dall’altra deve dare l’opportunità a chi è accolto la possibilità di costruirsi una vita migliore rispetto a quella che ha fin lì ha conosciuto. Le iniziative a favore delle persone in difficoltà devono passare non solo attraverso interventi che aiutano, ma anche attraverso interventi che stimolano. Per questo, a me piace pensare che Casa Chiaravalle possa diventare un modello – che metta al centro le persone – da replicare in altri luoghi».
I tre macro obiettivi che Casa Chiaravalle si è data – socialità, agricoltura e accoglienza – sono l’espressione di un unico sistema operativo, orientato a sviluppare occasioni di benessere e promozione della comunità locale per integrare, mettere a patrimonio e alimentare il capitale sociale, relazionale e le energie che la partecipazione e il coinvolgimento delle ospiti e del tessuto cittadino circostante faranno emergere. Oggetto dell’accoglienza, infatti, non può essere solo la persona accolta, ma necessariamente anche il territorio che l’accoglie.
Il riscatto femminile è la chiave di lettura con cui si declineranno i tanti progetti che si svilupperanno attorno a Casa Chiaravalle, che vuole essere luogo per definizione aperto a tutti, spazio aggregativo, mattone della società civile. Sfruttando il suo enorme potenziale di sviluppo – 3 ettari di giardino, 7 ettari di terreno agricolo, 700 mq di capannoni, 1300 mq di immobili – l’intento è quello di garantire alle 70 persone che vi vivranno un mix abitativo culturale e formativo unico. Attorno a loro gli operatori di Passepartout (uno staff multidisciplinare di 9/10 persone garantiranno un presidio e un accompagnamento giornaliero costante), associazioni non profit e cittadini volontari aiuteranno a far crescere bosco, orti, giardini e ad avviare percorsi di formazione lavoro. Come quello legato alla sartoria interna, partito con la donazione di quattro macchine per cucire (ricevute da NoWalls e Caterina Nicolano, responsabile della Sartoria di San Vittore), quello di Food Forest (in collaborazione con City Forest Community), che prevede la costruzione condivisa di un bosco naturale e workshop di permacultura, il progetto europeo Food Relations sul cibo come veicolo di dialogo interculturale in collaborazione con l’ong Acra e l’associaizone Kamba Food, o ancora quello della scuola di italiano per le richiedenti asilo e le rifugiate (affidata a NoWalls e aperta anche ai residenti di origine straniera che abitano il territorio), uno dei target del nucleo abitativo di Casa Chiaravalle anche se non l’unico. Casa Chiaravalle sarà, infatti, un nido accogliente anche per le donne italiane che si trovano senza casa e vivono il disagio abitativo che colpisce strutturalmente larghe fasce di popolazione.
«Abbiamo pensato di dedicare questo spazio di accoglienza alle donne – anche se non saranno le uniche accolte per evitare ghetti – perché purtroppo, indipendentemente dal Paese di provenienza o dal ceto sociale, assistiamo quotidianamente a violenze di genere», sottolinea Silvia Bartellini presidente di Passepartout. «Di fronte a quanto accade in Italia, dove oramai i femminicidi sono all’ordine del giorno, e alle inaudite violenze subite dalle donne migranti durante i loro viaggi, abbiamo pensato fosse necessario dedicare un posto di accoglienza e di cura a loro. Casa Chiaravalle esprime al meglio, la filosofia d’accoglienza di Passepartout, che progetta i propri interventi creando occasioni di conoscenza e vivendo la relazione come primo e unico antidoto alla paura che il diverso da noi incute».
Informazioni
www.retepassepartout.it
Cosa rappresenta Passepartout Rete di Imprese Sociali
Passepartout è una rete di imprese sociali con storie diverse e complementari che si sono scambiate impegni di responsabilità per essere insieme più forti. Riunisce cinque realtà che operano nell’area di Milano: La Cordata, FuoriLuoghi, Tuttinsieme, Progetto Integrazione, Genera, realtà con un’esperienza riconosciuta in materia di accoglienza e supporto socio-educativo di persone con differenti bisogni sociali, compresi migranti, richiedenti asilo e rifugiati.
Passepartout si occupa di accoglienza diffusa, rivolta a richiedenti asilo, rifugiati e migranti, che prevede l’accompagnamento delle persone nel loro percorso migratorio e nuovo insediamento abitativo. Offre accoglienza, supporto legale, sociale e educativo, orientamento sui servizi del territorio e sulla vita nella società di accoglienza e mette a disposizione una rete di appartamenti sul territorio, cui gli ospiti possono accedere appena raggiunto un livello adeguato di autonomia. Gli appartamenti sono gestiti da équipe con competenze interculturali, sociali ed educative in grado di fornire il necessario supporto agli ospiti e attivare dispositivi di comunicazione e scambio con le comunità locali dove le strutture di accoglienza sono collocate, per costruire e rafforzare le relazioni e il dialogo reciproco.