Generazioni, seminario di riflessione
Libera Università delle Donne organizza per sabato 15 febbraio, dalle ore 14.30 alle 18, il seminario “Generazioni” a cura di Barbara Mapelli e Alice D’Alessio che si terrà nella sede in Corso di Porta Nuova 32 a Milano.
Il termine intersezionalità sta trovando, recentemente anche in Italia, un riconoscimento e un uso relativamente diffuso. Il suo significato mette a tema e propone all’attenzione la questione del soggetto continuamente definito e nuovamente ridefinito all’interno di plurime collocazioni, sesso, razza, classe, orientamento sessuale e affettivo, generazione ….Propone dunque un approccio conoscitivo che tende a superare un’interpretazione delle differenze centrata solo su quella sessuale, intrecciando le molteplici appartenenze che, se pure temporaneamente e in perpetuo divenire, compongono l’essere di un soggetto.
In realtà la vicenda che precede l’uso della parola intersezionalità e la postura critica che ne deriva, ha radici che si prolungano fino a qualche decennio fa, quando le femministe afro-americane si mobilitarono in una critica al femminismo bianco che si presentava, nella sua presunta universalità, come rappresentativo di tutte le donne.
Il primo documento del femminismo nero americano – citato nel testo di Angela Davis Donne, razza e classe – è del 1977 e chiaramente propone una lezione, di cui Davis è stata tra le prime portatrici, che sta alle origini del termine intersezionalità e ne chiarisce il significato: qualunque movimento di liberazione, per essere veramente tale, deve tenere conto delle storie e delle stratificazioni di esperienze dei diversi soggetti in gioco.
Quest’anno nei nostri seminari vogliamo raccontare con le persone che verranno a narrarsi con noi, di un altro fondamentale intreccio, oltre a razza e classe, quello generazionale. Barbara Mapelli e Alice D’Alessio sono un esempio chiaro, e voluto, di due punti di vista differenti, di esperienze legate senz’altro a vissuti diversi e soggettivi ma collocati senza dubbio e motivati anche dalla forbice d’età che ledivide. Barbara è stata professoressa di Alice che ha scelto per il suo percorso di vita lo studio e la ricerca confermando la frase di Maria Zambrano “la migliore fedeltà al maestro è continua a pensare” (Per l’amore e per la libertà).
E continuare a pensare, agire ed essere può, o forse deve, significare nel rapporto generazionale anche tradire, andare oltre e altrove. E a questo proposito ricordo un’altra frase che mi scrisse sempre una mia studentessa e che allora mi colpì come ora che la ritrovo scritta da lei e sulle pagine bianche iniziali di un testo che leggevamo insieme “l’eccentricità, il nomadismo interiore è ciò che auguro e maledico perennemente nella mia vita, che nei suoi tratti esteriori appare in realtà così tranquilla”. Un riconoscimento e una distanza al tempo stesso: la generazione più vecchia ha trasmesso alcuni strumenti che servono, anche, a metterla in discussione.
Così nel movimento che si identifica – malamente e approssimativamente ma non abbiamo altro – con l’acronimo LGBTQIA, le esperienze e i saperi generazionali si intrecciano alle competenze legate all’essere minoranze sessuali, contribuendo ulteriormente alla complessità del prisma che rappresenta le varie comunità e i soggetti che ne fanno parte o non ne fanno parte.
Dialoghiamo allora su questo intreccio, come sempre affrontando i temi che ci interessano attraverso le narrazioni dirette dei soggetti che li vivono, ne fanno esperienze biografiche e desiderano condividere riflessioni, tematiche di confronto.
Iscrizioni all’indirizzo email: universitadonne@gmail.com
Informazioni
Barbara Mapelli – tel. 3470523757
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