I Csv pronti a certificare abilità e competenze apprese con il volontariato
Il volontariato è da tempo riconosciuto quale contesto privilegiato per sviluppare competenze e acquisire esperienze utili all’accrescimento personale e per l’occupabilità. E all’interno di questo contesto i Centri di servizio per il volontariato possono giocare un ruolo chiave nel sistema che “premia” le competenze.
Sono diverse infatti le esperienze nazionali attivate nel promuovere modelli di identificazione, messa in trasparenza, riconoscimento e validazione delle competenze acquisite in contesti non formali e informali e nell’elaborare strumenti per valorizzare i volontari e le esperienze di volontariato.
L’assenza, fino ad ora, di un quadro nazionale di riferimento ha spinto i Centri di servizio a utilizzare modelli e strumenti diversi, elaborati a livello locale o europeo, senza possibilità di applicazione condivisa.
Questo tema è emerso durante la presentazione degli risultati di una ricerca-intervento condotta dall’ISFOL a partire dal 2013 che ha portato alla realizzazione dell’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni. La ricerca è stata condotta con un Gruppo tecnico costituito dal Ministero del lavoro e dalle Regioni e realizzata nell’ambito del più ampio tema relativo al Repertorio Nazionale delle qualificazioni che mira ad un riordino del “sistema delle qualificazioni”, inserendo in una stessa cornice qualificazioni rilasciate in diversi ambiti come: scuola, università, istruzione e formazione professionale, le qualificazioni regionali, quelle acquisite per il tramite di un contratto di apprendistato, le professioni normate a vari livelli e in diversi contesti.
La descrizione dei contenuti del lavoro proposta nell’Atlante è consultabile attraverso uno schema di classificazione ad albero che a partire dai rami principali costituiti dai Settori Economico Professionali (SEP), via via identifica all’interno di essi i principali processi di lavoro, a loro volta suddivisi in sequenze di processo e aree di attività (ADA). L’Ada è la principale unità informativa dell’Atlante, e contiene la descrizione delle singole attività che la costituiscono, i prodotti e i servizi attesi nonché i riferimenti ai codici statistici delle classificazioni Istat delle attività economiche e delle professioni.
Le potenzialità dell’Atlante sono state discusse in una Tavola Rotonda alla quale hanno partecipato rappresentanti di varie realtà che si sono confrontate sul suo utilizzo per lo sviluppo dell’apprendimento permanente e le politiche attive del lavoro.
Sono state illustrate anche le prospettive e le articolazioni dei servizi di validazione e certificazione delle competenze, ponendo l’attenzione sugli apprendimenti in contesti non formali e informali per i quali sono stati portati ad esempio il servizio civile nell’ambito di Garanzia Giovani, la situazione di migranti e rifugiati e il volontariato.
E in questo quadro CSVnet si è candidato a pieno titolo a partecipare attivamente al percorso istituzionale che porti alla definizione di un sistema comune di validazione delle competenze acquisite nel volontariato in linea con il quadro nazionale. Forte anche della consapevolezza che la rete dei CSV dispone di strutture e delle competenze necessarie per aiutare le associazioni ad “ancorare” le attività dichiarate in un “progetto” di volontariato alle Aree di Attività e allo stesso tempo testare l’Atlante per capire se e quanto possa essere integrato per aderire meglio alle specificità del volontariato. Contemporaneamente i Centri di servizio sono in grado di formare gli operatori per farli diventare capaci non solo della messa in trasparenza, ma anche della validazione delle competenze apprese in ambito non formale ed informale.
Per maggiori approfindimento suil tema della validazione delle comptenze non formali e informali leggi il numero di Vdossier dedicato a questo tema: Quando il volontariato entra nel curriculum