La speranza delle donne che non s’arrendono mai
Da Crotone a Turchia e Siria, dall’Ucraina all’Afghanistan, dalle battaglie per diritti al “no” alla violenza, dall’impegno politico alla routine di casa: la ricorrenza sia un’occasione per riflettere su impegno e condizione delle donne in Italia e nel mondo
“Non come chi vince sempre, ma come chi non si arrende mai”. Mi piace partire da questa frase di Frida Kahlo nella giornata dell’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti alle donne. È la fotografia della condizione di noi donne, incontriamo ostacoli, imprevisti, ma rimaniamo poi concentrate nell’andare avanti per l’affermazione dei nostri diritti, dignità e libertà.
Il primo pensiero in questo 8 marzo va alle donne e bambine vittime che non avranno futuro, ma non solo a loro, del naufragio di Crotone. Va alle donne ucraine nell’inferno degli orrori della guerra; alle donne afghane senza più diritti, impaludate nei loro burka; alle ragazze iraniane che continuano la loro rivolta; alle donne turche e siriane colpite anche dal terremoto, oltre che la guerra. E noi donne del volontariato questi mondi li conosciamo: sensibili, attente e impegnate quotidianamente nelle variegate e molteplici realtà.
Un 8 marzo di speranza per le associazioni perché con il loro contributo, che è anche il nostro, si facciano passi avanti per migliorare la vita nella nostra società, per essere sempre vicina alle tante donne che nel nostro Paese sono vittime di violenza, sono discriminate, vivono spesso una quotidianità difficile e faticosa per il lavoro precario, per la mancanza di servizi pubblici, della conciliazione dei tempi.
E registriamo anche un 8 marzo inedito. Per la prima volta in Italia una donna premier e un’altra segretario di un partito. Buon 8 marzo a loro, ma soprattutto a tutte le nostre volontarie.
Franca Andreoni, vice presidente CSV Milano
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dalle associazioni della Città metropolitana di Milano