L’importanza dell’evidenza dei costi negli aiuti umanitari
Un articolo della Stanford Social Innovation Review sottolinea l’importanza dell’integrazione dell’analisi dei costi negli aiuti umanitari per massimizzare l’efficacia degli interventi. L’International Rescue Committee ha sviluppato uno strumento che permette di raccogliere e analizzare dati in tempo reale, ottimizzando l’allocazione delle risorse e migliorando l’impatto globale
L’articolo “The Case for Cost Evidence” pubblicato sul sito della Stanford Social Innovation Review si concentra sull’importanza di integrare l’evidenza sui costi (cost evidence) nei programmi di aiuti umanitari. Molte organizzazioni operano in contesti di crisi, dove le risorse limitate devono essere allocate con attenzione per ottenere il massimo impatto. La misurazione dell’efficacia degli interventi, basata su dati economici accurati, permette di migliorare l’efficienza e l’efficacia degli aiuti, riducendo sprechi e garantendo una distribuzione più equa delle risorse.
Sfide negli aiuti umanitari
Gli aiuti umanitari devono affrontare contesti complessi, come guerre, crisi alimentari e disastri naturali, dove spesso le organizzazioni non sono in grado di misurare accuratamente i costi dei loro interventi. Molti programmi operano su vasta scala, e la mancanza di una comprensione dettagliata dei costi e dei benefici di ciascun intervento può portare a uno spreco di risorse preziose, riducendo l’impatto complessivo. Un esempio portato nell’articolo è la crisi alimentare in Chad, dove gli interventi di assistenza sono spesso eseguiti senza un’adeguata analisi economica.
L’approccio innovativo dell’IRC
L’International Rescue Committee (IRC) ha sviluppato un sistema di raccolta e analisi delle evidenze sui costi per affrontare proprio queste problematiche. Questo approccio consente alle organizzazioni di misurare quanto costa implementare ciascun programma e quale sia il ritorno in termini di benefici per le comunità coinvolte. L’IRC ha introdotto uno strumento chiamato Dioptra, progettato appunto per aiutare a raccogliere e analizzare i dati sui costi in tempo reale. Dioptra combina informazioni sui costi con i risultati dei programmi, consentendo alle organizzazioni di prendere decisioni informate su dove allocare le risorse per massimizzare l’impatto.
Dioptra non si limita a fornire dati statici, ma permette un’analisi dinamica che tiene conto dei cambiamenti nelle condizioni sul campo. Per esempio, durante un intervento in una crisi di malnutrizione, Dioptra è stato utilizzato per analizzare vari approcci e trovare la soluzione più efficace a lungo termine. Questo ha portato a una riduzione significativa dei costi e a un miglioramento della distribuzione delle risorse, permettendo a più persone di beneficiare degli interventi.
Risultati e impatti globali
L’articolo mostra come l’uso dell’evidenza dei costi abbia portato a risultati concreti. Nell’ambito di vari interventi in aree colpite da crisi, l’IRC è riuscita a ridurre i costi fino al 17%, aumentando l’efficacia dei programmi del 30%. Questo ha portato non solo a un miglioramento delle condizioni di vita delle persone aiutate, ma anche a una maggiore sostenibilità dei programmi a lungo termine.
Un esempio particolarmente significativo è l’utilizzo di queste tecniche nei campi per rifugiati in Africa orientale. L’analisi dei costi ha dimostrato che alcune tecniche di fornitura di aiuti alimentari erano più costose e meno efficaci rispetto a nuove modalità di distribuzione, come i trasferimenti diretti di denaro. Questo cambiamento ha migliorato l’accesso al cibo per migliaia di famiglie, riducendo la dipendenza da interventi a breve termine e favorendo una maggiore autonomia delle comunità coinvolte.
Vantaggi dell’integrazione di “cost evidence”
Il vantaggio principale di questo approccio risiede nella sua capacità di adattarsi alle condizioni locali e di evolversi man mano che i programmi di aiuti sono implementati. Le organizzazioni umanitarie possono utilizzare queste informazioni per migliorare la trasparenza e la rendicontazione, garantendo ai donatori che le risorse sono utilizzate nel modo più efficiente possibile. Ciò rafforza la fiducia tra i donatori e le organizzazioni umanitarie, aumentando le possibilità di raccogliere fondi e di espandere i programmi di aiuto. Inoltre, un altro importante aspetto di questo approccio è che consente di evitare approcci “one-size-fits-all”, spesso fallimentari in contesti altamente dinamici.
L’articolo chiude con una citazione di Ruth Levine, economista dello sviluppo, “I valori da soli non bastano per raggiungere la giustizia distributiva, ed è qui che entrano in gioco le prove… L’equità può essere raggiunta solo se sono disponibili informazioni complete e imparziali sulle condizioni attuali e sui costi e i benefici di un modo di agire (un’opzione politica) rispetto a un’altra”.
Fonte: Stanford Social Innovation Review