Oltre il cemento: CSV Milano e la rigenerazione urbana come cura del tessuto sociale
di Caterina Giacometti
“Ci sono frammenti di città felici che continuamente prendono forma e svaniscono, nascoste nelle città infelici”. (Italo Calvino, Le città Invisibili)
Queste parole di Italo Calvino, tratte da Le città invisibili, offrono una visione potente e poetica di come, all’interno di città contraddittorie e ambivalenti, la rigenerazione urbana possa rappresentare un’opportunità non solo per costruire spazi più belli, ma anche per affrontare le sfide e le sofferenze che i luoghi possono racchiudere. Tuttavia, la rigenerazione urbana può anche esporre e acuire le contraddizioni sociali ed economiche, trasformandosi in un processo che accentua le disuguaglianze e le sofferenze di un territorio. Milano, come molte altre città, sperimenta da anni processi di rigenerazione urbana che sono spesso frutto di scelte top-down imposte sui territori e sulle comunità e pensate lontano da esse. Crediamo sia fondamentale riaffermare che la rigenerazione urbana non è solo un tema di riqualificazione degli spazi fisici, ma anche, e soprattutto, di cura e rigenerazione del tessuto sociale. La partecipazione ne è elemento chiave: senza il contributo attivo di cittadini e cittadine, ogni intervento rischia di restare un’operazione estetica speculativa ed esclusiva. Molte esperienze virtuose in Italia e all’estero dimostrano che il coinvolgimento delle comunità locali genera progetti più sostenibili e inclusivi. Laboratori di quartiere, assemblee cittadine e strumenti digitali partecipativi sono alcune delle strategie che consentono alla cittadinanza di esprimere bisogni e desideri, contribuendo a costruire spazi urbani più vivibili ed evitando interventi calati dall’alto e spesso inefficaci. Renzo Piano in persona ha sottolineato il valore della responsabilità civica nella rigenerazione urbana, intendendola come responsabilità di entrare nei territori e di ascoltare e coinvolgere le comunità locali in modo che la riqualificazione degli spazi fisici sia strumentale al rafforzamento dei legami sociali e del senso di appartenenza.
Tuttavia, la partecipazione è un fenomeno complesso. Serve un impegno politico per garantire che le proposte emergenti dalle comunità abbiano un impatto concreto sulle scelte urbanistiche. Servono professionalità capaci di accompagnare la cittadinanza nel riconoscersi in quanto soggetto legittimo e competente nei processi di riqualificazione. Servono privati che colgano che investire sul sociale e sulla partecipazione non solo aumenta il valore economico degli interventi, ma è loro “responsabilità civica” in quanto attori di uno stesso sistema sociale. Solo così la rigenerazione urbana può trasformarsi in un processo di rinnovamento condiviso, capace di rafforzare il senso di appartenenza e la coesione sociale. Le città del futuro non possono prescindere da chi le abita: rigenerarle significa ripensarle come luoghi di incontro, scambio e democrazia. In questa direzione va l’impegno di CSV Milano nell’accompagnare la città nel suo cambiamento.