Sintesi della sessione Espanet: “Il volontariato attraverso le crisi: tra nuove e vecchie disuguaglianze, soluzioni e approcci a bisogni sociali emergenti”
Il 6 settembre 2024 si è svolta a Napoli la XVII conferenza annuale ESPAnet, per cui il team del progetto VOLacross ha promosso una sessione dal titolo: “Il volontariato attraverso le crisi: tra nuove e vecchie disuguaglianze, soluzioni e approcci a bisogni sociali emergenti”.
Eduardo Barberis (Università degli Studi di Urbino Carlo Bo) e Gül Ince (Università degli Studi di Milano Statale) hanno presentato una relazione (dal titolo “Il volontariato ha bisogno di essere inclusivo? Un caso di studio dal Centro Italia”) sul tema dell’inclusività e della percezione di discriminazioni nel mondo del volontariato, basandosi su una ricerca del 2023 condotta per CSV Marche. I partecipanti, responsabili di organizzazioni locali della regione marchigiana, percepiscono l’esistenza di discriminazioni soprattutto a livello nazionale, per quanto riguarda etnia, orientamento sessuale e identità di genere: i giovani si mostrano, in questo senso, particolarmente sensibili a questo tipo di problematiche. A livello regionale, la discriminazione è percepita come meno rilevante, mentre all’interno delle loro organizzazioni di appartenenza viene considerata minima. Tuttavia, emergono criticità legate ad oggettive disuguaglianze di genere presenti nelle organizzazioni di volontariato, con la presenza di un “soffitto di cristallo” che ne condiziona l’accesso a posizioni di leadership, il che suggerisce una sottovalutazione di questo tipo di disuguaglianze all’interno di queste stesse organizzazioni. Qui, la loro presentazione
Basandosi sulla loro esperienza sul campo, Carlotta Mozzana ed Eugenio Graziano, entrambi dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, osservano che, negli ultimi dieci anni, a causa di ricorrenti crisi sociali, le ONG (tra queste ad esempio, Save the Children, ActionAid ed Emergency) hanno acquisito un ruolo crescente nel welfare italiano. Raccontano questo fenomeno con un intervento dal titolo “Trasformazioni del welfare tra logiche umanitarie e depoliticizzazione: quale ruolo per le ONG?” (qui, la loro presentazione).
Queste organizzazioni hanno contribuito a dare risposta concreta all’emergenza migratoria e pandemica, grazie alla realizzazione di interventi a livello locale e nazionale in ambiti come quello della povertà alimentare ed educativa, ma anche sostenendo l’inserimento lavorativo di persone in difficoltà. Sebbene abbiano introdotto innovazioni nel welfare (ad esempio, attraverso competenze particolarmente elevate in termini di fundraising), il loro coinvolgimento nell’erogazione di servizi solleva alcune preoccupazioni. Tra queste, il rischio di creare un sistema parallelo di accesso, frammentando gli interventi, e l’adozione di un approccio di tipo emergenziale che entra inevitabilmente in tensione con le logiche universalistiche del welfare state, de-politicizzando l’azione pubblica in questo campo.
Infine, Eleonora Costantini (Università di Modena e Reggio Emilia), nella sua relazione “2021-2023 Piano sequenza sul volontariato emiliano- romagnolo: resistenza, crisi, consolidamento e innovazione (?)” ha riflettuto su come il volontariato, dopo la pandemia, si sia mosso tra resistenza e innovazione.
Basandosi sui report annuali sui bisogni formativi delle OdV e delle APS a livello regionale – frutto di una collaborazione tra il Dipartimento di Economia “Marco Biagi” dell’Università di Modena e Reggio Emilia, il Coordinamento regionale dei CSV dell’Emilia Romagna e il Forum regionale del Terzo Settore – Costantini ha evidenziato, da un lato, le dinamiche interne alle varie organizzazioni coinvolte e, dall’altro, le relazioni che queste intrattengono con il territorio, su cui si è resa necessaria una riflessione più ampia e articolata.
Qui, la sua presentazione.
È quindi intervenuta come discussant Simona Nicolini, Professoressa a contratto presso l’Università di Bologna e consulente e formatrice per servizi socioassistenziali e socio-educativi del Terzo Settore. Nicolini ha anticipato molti dei temi emersi nel successivo dibattito, sottolineando l’importanza di approcci integrati e collaborativi nel Terzo Settore. Nel suo intervento, ha evidenziato le potenzialità di una più stretta collaborazione tra mondo accademico e società civile per affrontare in modo efficace le nuove sfide sociali, ritenendola essenziale per la costruzione di un welfare più giusto ed inclusivo, capace di rispondere alle disuguaglianze e alla complessità delle società contemporanee.