Infodemia: un decalogo per smascherare le bufale sul Covid-19
di Elisabetta Bianchetti
«Non stiamo solo combattendo una pandemia; stiamo combattendo un’infodemia» ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco del 2020. Notizie false, disinformazione e teorie del complotto sono diventate prevalenti nell’era dei social media e sono salite alle stelle dall’inizio della diffusione del Coronavirus. Una situazione estremamente preoccupante perché mina la fiducia nelle istituzioni e nei programmi sanitari. Sono i social media il principale canale di propagazione di campagne di disinformazione deliberata sul Covid-19. Molti soggetti approfittano di canali come Facebook, Twitter, YouTube e WhatsApp per creare un senso di panico e confusione. L’infodemia infatti è – citando il dizionario Treccani – la “circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili”. «Combattere l’infodemia – spiegano in un articolo alcuni ricercatori del Centro di Ricerca ed Alta Formazione in Health Administration dell’ Università di Milano – non vuol dire, solo, eliminare le fake news. Se da una parte è utile mettere a punto sistemi di controllo delle notizie in modo da eliminare i contenuti falsi ed antiscientifici, dall’altra è necessario che siano le informazioni corrette ad assumere maggiore rilevanza. Una buona comunicazione del rischio permette di effettuare prevenzione in ambito sanitario e di conseguenza salvare vite umane, ed è importante riconoscere il suo ruolo nella gestione delle emergenze, in maniera da non farci trovare impreparati nella eventualità di una prossima (speriamo non così prossima) pandemia»
Come la società civile può combattere la disinformazione sul Covid-19
Tra le esperienze più organizzate in Italia ci sono diversi siti web. NewsGuard è una società di giornalismo e tecnologia che valuta la credibilità dei siti web di notizie e mappa la disinformazione online. Riguardo alla divulgazione di fake news sulla pandemia ha creato un Centro di monitoraggio della disinformazione sul Coronavirus che monitora le principali notizie inattendibili. Dalle false cure, alle teorie del complotto sull’origine del virus, alla disinformazione sul vaccino. Fino ad ora sono stati identificati 412 siti web tra Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, e Italia. Nel nostro Paese sono 39 i siti che hanno pubblicato bufale come quelle secondo cui l’assunzione di candeggina o di argento colloidale possono prevenire il Coronavirus, oppure che il vaccino cambierà il nostro dna, o ancora le notizia che affermano che distanziamento sociale e uso della mascherina non abbiano alcuna efficacia nella riduzione della diffusione del virus. Un lavoro, quello dell’osservatorio, in continuo aggiornamento a cui è possibile contribuire inviando a NewsGuard segnalazioni di informazioni false tramite il form online o l’hotline dedicata alla disinformazione.
covid19italia.help invece è un progetto non profit realizzato interamente da volontari e nato per condividere informazioni utili e verificate sull’emergenza Coronavirus in Italia. Lo scopo appunto è quello di aggregare ed etichettare segnalazioni di varia natura al fine di mettere in contatto richieste di aiuto e offerte di beni e servizi. Sono, inoltre, raccolte e pubblicate iniziative solidali, culturali dirette a promuovere ed implementare telelavoro e didattica a distanza, ma anche normative, direttive istituzionali e dati. Una sezione in particolare è dedicata alle notizie utili, per informare in tempo reale sull’evolversi della situazione come, in questo momento, quelle sull’adozione e sull’erogazione dei vaccini. Anche in questo caso è possibile collaborare in prima persona inviando segnalazioni che potrebbero essere utili alla comunità attraverso una serie di form online specifici. Infatti l’obiettivo principale del progetto è quello di mettere in rete la conoscenza, perché l’informazione è un bene comune.
Idee&consigli
DIECI CONSIGLI UTILI PER SMASCHERARE LE BUFALE
L’associazione Unamsi (Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione)in occasione del suo 60° anniversario, aveva pubblicato un Decalogo rivolto a chi, anche tra mille ansie, cerca una risposta o un chiarimento su internet e, invece, troppo spesso trova bufale. Dieci consigli utili che riprendiamo soprattutto in questi tempi di pandemia.
VERIFICARE LA FONTE
Verificare sempre chi è il proprietario del sito, del giornale, del blog, sia esso istituzione, editore, industria, associazione, singolo cittadino. Questo serve per capire bene chi ha interesse a veicolare quel tipo di informazione. Tra i siti istituzionali segnaliamo quelli del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Agenzia Italiana del Farmaco, degli Ospedali e delle Società medico-scientifiche. E’ importante che il sito di consultazione riporti sempre, nelle notizie pubblicate, autorevoli fonti di provenienza, una caratteristica che è una misura di attendibilità del sito stesso.
ACCERTARSI DELL’AGGIORNAMENTO DEL SITO
Importantissima la verifica della data della pubblicazione. E’ una chiara indicazione dell’attualità di una notizia. Su Internet infatti non si perde nulla e può capitare, utilizzando un motore di ricerca, di arrivare su una notizia vecchia anche di anni.
CURE MEDICHE: EVITARE IL “FAI DA TE”
Nessuna informazione scritta può sostituire la visita del medico. Medico e farmacista devono restare i principali punti di riferimento in materia di salute. I contenuti in Rete devono avere “solo” uno scopo informativo e in nessun caso possono sostituire la visita o la prescrizione di un medico o il consiglio di un farmacista.
VALUTARE CON LA GIUSTA ATTENZIONE BLOG E FORUM
Possono essere fonti utili, ma anche insidiose perché propongono storie di pazienti e dei loro familiari che suscitano empatia e coinvolgono emotivamente. Fare attenzione perché sono quasi sempre racconti soggettivi, ma non è detto che abbiano affidabilità scientifica. La lettura critica è di rigore.
OCCHIO AI MOTORI DI RICERCA
Quando si digita una parola chiave il risultato della ricerca non mostra un elenco di siti in ordine di importanza, ma la selezione può dipendere da altri fattori. Per chiarire, i motori di ricerca lavorano come “Machine Learning”, cioè memorizzano le scelte e i gusti dell’utente per poi proporre argomenti in linea con le preferenze manifestate nelle scelte precedenti. Non fermarsi quindi alla prima ricerca, ma cercare di incrociare più ricerche e più dati.
NON “ABBOCCARE” ALLA PUBBLICITA’ MASCHERATA
Un sito di qualità deve sempre tenere separata l’informazione indipendente da quella pubblicitaria che dovrebbe sempre essere palese e dichiarata.
ACQUISTARE CON CAUTELA FARMACI ONLINE
Acquistare farmaci online solo da farmacie autorizzate. In Italia, tali esercizi devono avere sul loro sito l’apposito logo identificativo, comune in tutta l’Unione Europea, “Clicca qui per verificare se questo sito web è legale”. Basta cliccare sul logo e si sarà rinviati al sito web del Ministero della Salute dove è possibile verificare se il venditore online è registrato nell’elenco di quelli autorizzati. Se al contrario il sito non è legato a una farmacia, invece, comprare un farmaco online può essere molto pericoloso.
NON CASCARE NELLA PSICOSI DEL COMPLOTTO
Nel web capita spesso di incappare in notizie catastrofiche sull’effetto di vaccini e farmaci. Non perdere mai la capacità di analisi e di critica e confrontarsi sempre col proprio medico.