Un nuovo strumento per agevolare l’accesso al lavoro dei cittadini di Paesi terzi
La Commissione europea ha pubblicato, in concomitanza con la Giornata mondiale del rifugiato indetta dall’ONU, lo strumento europeo di determinazione delle competenze per i cittadini di Paesi terzi. Si tratta di un’applicazione web, utilizzabile on line e off line, che permetterà di presentare le proprie competenze, qualifiche ed esperienze in modo da renderle immediatamente comprensibili ai datori di lavoro, agli erogatori di istruzione e formazione e alle organizzazioni che si occupano di migranti in tutta l’Unione europea.
Questo strumento sarà uno dei primi ausili per i centri di accoglienza, i servizi di integrazione, i servizi pubblici per l’impiego e le altre organizzazioni che offrono servizi a cittadini di Paesi terzi, al fine di far valere le loro competenze pregresse e gli studi fatti, oltre che instradarli verso un percorso di istruzione o formazione professionale o un’occupazione. Oltre a fornire una panoramica delle competenze – aspetto che lo assimila a un CV – lo strumento aiuterà le organizzazioni che si occupano di migrazione a determinare ciò di cui ciascun individuo ha bisogno per potersi integrare nel mercato del lavoro.
Lo strumento europeo di determinazione delle competenze rientra tra le dieci azioni principali annunciate nella nuova nuova agenda per le competenze per l’Europa. Nasce per ridurre lo scarto tra competenze e occupazione di quanti non sono cittadini dell’UE; si applica sia a coloro che hanno un livello di istruzione elevato (che potrebbero tuttavia aver bisogno di aiuto per ottenere il riconoscimento delle proprie qualifiche) sia a coloro che hanno un livello di istruzione modesto e quindi necessitano di proseguire gli studi e la formazione per sviluppare le competenze richieste dal nostro mercato del lavoro. E’ inoltre coerente con il piano d’azione sull’integrazione dei cittadini di Paesi terzi, avviato un anno fa per coadiuvare l’operato degli Stati membri per integrare i 20 milioni di cittadini extracomunitari che risiedono legalmente nell’UE.