Univol riparte dal blended learning
L’anno accademico 2019-2020 sarà ricordato come l’anno che ha subito una battuta d’arresto, per poi ricominciare e concludersi in modo singolare per i corsisti dell’Università del Volontariato di Milano. Come per tutte le scuole del nostro Paese la didattica è stata stravolta e rivista con nuovi metodi di insegnamento e di formazione che sono diventati la normalità da quando le restrizioni alla pandemia di Coronavirus sono state introdotte a febbraio. Anche l’innovazione, il lavoro di squadra, il sostegno reciproco e il ricorso a mezzi di comunicazione virtuali sono diventati la soluzione nell’emergenza. Gli eventi degli ultimi mesi hanno dimostrato, più che mai, quanto sia importante rivedere e ripensare metodi e condizioni di formazione a beneficio di studenti e docenti, con una buona dose di spirito di adattamento e di creatività.
Considerando la velocità con cui anche Università del Volontariato ha deciso di passare dall’apprendimento in presenza a quello da remoto, è comprensibile che l’attenzione prevalente sia stata posta sull’opportunità di mantenere la continuità accademica adottando nuovi strumenti e mantenendo alto il valore della formazione proposta. CSV Milano si è rimboccato le maniche e, grazie alla collaborazione dei propri docenti e all’utilizzo della propria piattaforma Fad, potenziata, è riuscito a garantire che l’anno si concludesse continuando ad offrire percorsi formativi a distanza e accompagnamento alla scelta dei corsi.
«Per garantire il proseguimento dei corsi già avviati – spiega Patrizia Bisol, responsabile di Università del Volontariato – e per proseguire con quelli in calendario abbiamo fatto un investimento per potenziare la piattaforma. Utilizzavamo infatti già questo strumento come integrazione alla didattica ormai da molti anni». Un investimento non solo di risorse economiche ma anche umane: «Anche il nostro staff – continua Bisol – ha fatto un importante passo in questa direzione, aggiornandosi e formandosi in breve tempo, per poter gestire e coordinare i corsi online». Un’emergenza che è diventata opportunità: «In breve tempo – afferma la responsabile – è nato un profondo interesse per le metodologie della didattica online. Abbiamo seguito webinar sulla formazione da remoto, studiato articoli e testi sulla didattica innovativa e abbiamo realizzato anche un manuale e un’infografica contenenti i suggerimenti necessari per gestire le docenze con queste modalità».
Università del Volontariato ha infatti prodotto una serie di video informativi su come affrontare l’emergenza pandemica e condiviso con le altre sedi italiane, materiali, informazioni e prassi. Ha raccolto, con una customer mirata, i feedback dei corsisti e dei docenti sull’esperienza proposta per capire se inserire in modo stabile questa formula nella programmazione annuale. L’ipotesi è quella di riformulare l’offerta formativa con il blended learning: lezioni con presenza fisica in aula integrate con moduli online per raggiungere così anche i corsisti che hanno difficoltà a recarsi nella sede di Milano. Infatti è già stato organizzato un Master sulla progettazione sociale fruibile interamente da remoto con lezioni in modalità sincrona e asincrona, esercitazioni, materiali e test di verifica degli apprendimenti.
Lo staff di Università del Volontariato, a conclusione di questo anno didattico, ha confezionato il report finale da cui emerge che nel primo semestre gli iscritti ai corsi sono stati 483, mentre nel secondo 363, a cui si aggiungono i 43 del corso “Amministrare le risorse di un ente non profit” e i 38 del master per dirigenti non profit che avevano iniziato i loro corsi prima dell’arrivo dell’emergenza Covid e che poi hanno concluso con moduli di formazione a distanza. Un dato che conferma il trend positivo degli iscritti con un 2 percento in più rispetto all’anno precedente. Dai feedback dei corsisti invece il dato più evidente riguarda il gradimento per la logistica e l’accessibilità ai corsi: poterli seguire da casa senza il viaggio per arrivare in sede è stata una delle “scoperte” positive della didattica online, il fatto poi di aver sempre garantito la registrazione delle lezioni e la loro fruizione in qualsiasi momento sulla piattaforma ha permesso alle persone di crearsi un percorso formativo ritagliato in modo sartoriale sulle proprie esigenze di tempo. Leggi l’articolo con interviste a docenti e partecipanti
Per consultare tutti i numeri di Univol è disponibile il report.