Uno standard di qualità per la gestione dei volontari nei disastri ambientali
Le persone vogliono sostenersi a vicenda nei momenti di bisogno. Nel 2011, a causa del disastro nucleare di Fukushima, 390.000 volontari giapponesi si sono affrettati a portare il loro aiuto alle regioni più colpite. Ma i volontari spontanei – quelli che non appartengono a una organizzazione – oltre ad essere di supporto in queste situazioni, possono anche rappresentare un problema. A Fukushima, infatti, molte strutture hanno dovuto limitare il loro afflusso a causa delle difficoltà nell’accoglierli e organizzarli (vedi l’articolo di The Japan Times).
Per questo motivo, Alliance Manchester Business School del Regno Unito ha sviluppato lo standard ISO* 22319: 2017 Sicurezza e resilienza – Resilienza comunitaria – Linee guida per pianificare la partecipazione di volontari spontanei con l’obiettivo di migliorare i soccorsi in caso di disastri in tutto il mondo. Lo standard fornisce linee guida su come le organizzazioni possono utilizzare meglio volontari non organizzati in caso di calamità quali inondazioni e uragani o catastrofi artificiali.
I disastri avvengono all’improvviso e i volontari, grazie al tam tam dei social media, arrivano sulla scena in poche ore, alcuni addirittura prima dei soccorsi. Gestire questo potenziale e organizzarlo è di vitale importanza. Ma le aree colpite spesso sono luoghi pericolosi e i volontari non addestrati aggiungono a questo una ulteriore complessità nella gestione dei soccorsi. A Fukushima, per esempio, i Corpi di Veterani volontari si sono sottoposti al rischio di radiazioni mentre esistevano procedure per gestire ed evitare questo pericolo.
Le offerte spontanee di aiuto durante e dopo i grandi disastri sono un fenomeno in crescita. L’attenzione dei media e dei social spingono ad aiutare chi è nel bisogno in tutto il mondo. Tuttavia, un gran numero di volontari spontanei può sopraffare le organizzazioni preposte ai soccorsi, interferire con le operazioni e creare ulteriori rischi. Anche perché le persone in caso di calamità possono mettere in pericolo se stessi e gli altri se non adeguatamente formate.
Quindi è importante capire come implementare le migliori pratiche per coinvolgere e mobilitare volontari durante i soccorsi in caso di calamità. Questo è stato l’obiettivo della certificazione ISO 22319 che prevede una serie di misure preparatorie per organizzare il coinvolgimento di volontari nelle diverse fasi di un disastro, compresa la pianificazione per la selezione, gestione sul campo e il loro coinvolgimento successivo a lungo termine. Il documento è rivolto a tutte le organizzazioni che vogliono stabilire un piano di previsione per situazioni di emergenza e capire se, come e quando i volontari spontanei possono fornire aiuto in un piano di soccorso e di recupero per tutti i rischi identificati.
Ci sono diversi passi che possono essere intrapresi, a partire dall’assegnazione di responsabilità ad un’agenzia per guidare e coordinare volontari spontanei. Individuare le attività che questi volontari possono fare senza mettere a rischio se e gli altri perché è necessario avere chiarezza su chi ha la responsabilità delle attività dei volontari. I volontari che non aderiscono alle pratiche sicure stabilite prima di iniziare devono essere considerati inadatti per continuare.
Reclutare con attenzione i volontari
È fondamentale per le organizzazioni selezionare accuratamente i volontari spontanei. Valutando e intervistando i potenziali candidati, possono assicurarsi di avere le migliori risorse a loro disposizione per lo sforzo di risposta e di recupero. Ciò significa possedere una struttura in grado di registrare i volontari che arrivano. La selezione dovrebbe basarsi su fattori quali: la conoscenza locale, la capacità fisica e la capacità di seguire le direttive delle agenzie ufficiali coinvolte nello sforzo di soccorso.
Gestisci i tuoi volontari
Sviluppare linee di comunicazione chiare è fondamentale per organizzare volontari spontanei. Le organizzazioni devono individuare alcuni principi di base della comunicazione: come accadrà? Quante volte? Attraverso quali canali? Passa parola, social media, email, sito web o altro? Piani più sofisticati potrebbero persino sostenere i volontari spontanei condividendo le loro esperienze mentre i riflettori si trovano nell’area di disastro, forse attraverso piattaforme interattive sociali.
Le persone vogliono aiutarsi a vicenda in momenti di bisogno e i volontari offrono un supporto reale e sincero in tutto il mondo. Ed è un’occasione incredibile per le organizzazioni non profit, le associazioni e le istituzioni raccogliere questa buona volontà e trasformarla in un potente strumento di soccorso.
* L’ISO – International Organization for Standardization – è il più autorevole organismo a livello mondiale per la determinazione di regole tecniche, valutazioni, ispezione e standardizzazione dei processi di qualità in ambienti produttivi. La certificazione ISO è coordinata dall’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione delle procedure che disciplinano quasi tutte le attività umane. Di particolare importanza è la certificazione dei sistemi di gestione per la qualità.
di Elisabetta Bianchetti