Verso un migliore Sistema europeo comune di asilo
Sono centinaia di migliaia le persone in fuga che dal 2015 cercano asilo in Europa. Di fonte a questa emergenza il sistema europeo di asilo non è stato capace di far fronte a questo flusso di rifugiatio senza precedenti. Questo scenario ha indotto l’Unione europea a reivedere le regole sulla protezione internazionale, soprattutto per assicurare che le responsabilità siano suddivise equamente fra tutti gli Stati membri.
Revisione del regolamento Dublino
La procedura attuale che norma le richieste di asilo è il regolamento Dublino che determina quale Paese è responsabile dell’esame delle richieste di asilo. La regola generale è che il paese di ingresso nell’UE sia il paese responsabile. Ci possono essere eccezioni dovute alla situazione familiare e alla salute del richiedente.
Questo sistema – attuato nel 2003 – è andato in crisi nel 2015, quando il numero dei rifugiati in arrivo è aumentato vertiginosamente, e Paesi di frontiera come Italia e Grecia hanno cominciato a non farcela più ad accogliere tutti i richiedenti. È dal 2009 che il Parlamento invoca una revisione totale del sistema Dublino.
Ad aprile 2016 la Commissione europea ha proposto il cosiddetto “meccanismo correttivo di assegnazione” con il quale gli Stati membri possono condividere la responsabilità dei rifugiati in base alle risorse e alla popolazione del Paese.
La proposta è attualmente al vaglio della Commissione Libertà civili del Parlamento europeo. Gli eurodeputati la voteranno nei prossimi mesi. Pur divergendo su come farlo, la maggior parte dei parlamentari sono d’accordo sul fatto che ogni paese UE debba fare la propria parte e che l’interesse dei minori che arrivano in Europa debba essere trattato con particolare considerazione.
Creazione di un quadro dell’Unione per il reinsediamento
Il reinsediamento è il trasferimento nell’UE da un Paese non UE di un cittadino di un paese terzo che necessita di protezione internazionale. La richiesta viene fatta dall’UNCHR, l’agenzia ONU per i rifugiati. La persona ha così il diritto di risiedere nel paese UE come rifugiato. È la soluzione migliore per garantire ai rifugiati un accesso sicuro e legale nell’Unione europea.
Affinché la soluzione alla crisi dei rifugiati sia sostenibile, il Parlamento europeo ha sottolineato la necessità di un programma di reinsediamento permanente e obbligatorio. A luglio 2016 la Commissione ha proposto l’istituzione di un quadro permanente con procedure standard condivise per il reinsediamento dell’Unione europea.
Per una maggiore uniformità: il Sistema europeo comune di asilo
Una migliore armonizzazione del sistema di asilo è la chiave del principio della responsabilità condivisa. Aiuterà quei Paesi che al momento offrono migliori e più facili condizioni di asilo evitando che si ritrovino con troppe richieste.
A giugno 2017 la Commissione Libertà civili ha sostenuto una nuova legge sul riconoscimento delle persone bisognose di protezione internazionale. L’obiettivo di questo regolamento è chiarire le ragioni della concessione dell’asilo e assicurare che i richiedenti asilo ricevano lo stesso trattamento indipendentemente dallo Stato membro in cui presentano la richiesta.
Il rimodellamento della direttiva sulle condizioni di accoglienza vuole assicurare che i richiedenti asilo possano beneficiare di standard uniformi di accoglienza, come soluzioni abitative e accesso al mercato del lavoro. Assicura inoltre che i diritti fondamentali siano rispettati. Argomento di dibattito parlamentare è anche il rafforzamento del mandato dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo e la sua trasformazione in una vera Agenzia UE per l’asilo che migliorerebbe il funzionamento del sistema comune di asilo. Le negoziazioni sono al momento in corso a livello del Consiglio europeo.
(Fonte: www.europarl.europa.eu)