La sintesi e il video della conferenza “Volontariato e solidarietà in tempi di crisi”
Mercoledì 26 gennaio si è tenuta a Milano la Conferenza “Volontari e solidarietà in temi di crisi”, evento nazionale nell’ambito del progetto europeo “VOCIS -VOLUNTEERS AS A FORCE OF SOLIDARITY IN TIMES OF CRISIS” finanziato dal programma europeo “Europa per i cittadini”, al quale CSV Milano partecipa come partner.
Sono stati presentati e discussi i dati della ricerca internazionale condotta nei cinque Paesi partner di progetto – Belgio, Croazia, Italia, Polonia e Serbia – e curata per l’Italia dal CSV Milano. L’obiettivo dello studio è stato quello di indagare gli atteggiamenti e la percezione sul volontariato in generale e sui volontari che si attivano in situazione di emergenza, in particolare sul ruolo dei volontari durante la crisi dei rifugiati e, con l’avvento della pandemia, sui meccanismi di attivazione della cittadinanza durante l’emergenza sanitaria.
A partire dai dati della ricerca sono stati inoltre organizzati due momenti di riflessione e dibattito. Il primo “Le organizzazioni nella gestione dei volontari in tempi di crisi, Focus su emergenza Covid 19” ha permesso di mettere a confronto le testimonianze e le riflessioni di alcune organizzazioni della società civile, molto diverse tra loro per dimensioni e livello di strutturazione, impegnate durante l’emergenza pandemica nel coordinare e gestire numerosi volontari. Alberto Sanna, associazione Dare.ngo; Giorgio Brambilla, Caritas Pioltello; Ivan Bonnin, Coordinamento delle brigate volontarie; Fabio Calarco, San Gottardo Meda Montegani Social Street e Marco Latrecchina, Emergency, hanno raccontato come sono riusciti a dare una risposta concreta, in tempi brevi, ai bisogni delle persone maggiormente in difficoltà durante la pandemia. L’ingaggio di nuovi volontari, talvolta rimasti anche dopo la prima emergenza; l’attivazione di proficue collaborazioni e sinergie tra organizzazioni del privato sociale e/o tra loro e le istituzioni; nuovi approcci e modalità di azione sviluppati grazie al contributo di giovani volontari, sono stati alcuni dei temi emersi da questa prima tavola rotonda.
Il secondo panel dal titolo “Voce ai giovani: quali forme di partecipazione?” si è invece concentrato sulle testimonianze e riflessioni di giovani volontari e volontarie, sulla loro esperienza, sulle modalità e le motivazioni della loro attivazione e sull’impatto della stessa sui percorsi personali più a lungo termine.
La conferenza si è conclusa con alcune riflessioni di Stefano Laffi, ricercatore sociale (Codici, Ricerca e intervento) che si è interrogato su come mettere in relazione la dimensione di un volontariato tradizionale, più strutturato e organizzato, con l’impegno e l’attivazione dei giovani che, pur rifiutando apparentemente logiche di appartenenza e di impegno continuativo, rappresenta un importante e crescente patrimonio di risorse ed energie al servizio della collettività. Quanto emerso, specie nella seconda tavola rotonda, racconta di un impegno ancora etichettato come “episodico”, capace però di ripetersi nel tempo, sollecitato di volta in volta da interessi personali, progetti specifici o situazioni di emergenza. Un’attitudine all’attivazione dei giovani che dunque perdura nel tempo, che si esprime secondo logiche e modalità diverse ma con una propria dimensione di continuità.
Il progetto “Volunteers as a force of solidarity in times of crisis” ha visto in partnership la partecipazione internazione dell’associazione croata Udruga MI, Split (ente capofila); CSV Milano, Italia; CEV, Belgio; Srbija u pokretu, Serbia; Fundacja Rzecz Spoleczna, Polonia; Hrvatski centar za razvoj volonterstva, Croazia