Appello di Pavia Plastic Free
Riportiamo l’appello dell’Associazione “Il mondo gira” di Travacò Siccomario
La grande rivincita della plastica monouso
Noi della piccola Associazione Culturale “Il mondo gira”, esattamente un anno fa, abbiamo iniziato una sfida alla plastica monouso e all’enorme spreco di cannucce, piatti, imballaggi e vaschette per alimenti, eravamo sicure che la nostra campagna di contrasto,
insieme ad alcune associazioni e singole persone, avrebbe portato ad un ripensamento sull’uso dell’usa e getta. Eravamo orgogliose di aver dato vita ad un logo “Pavia Plastic Free”, che abbiamo donato gratuitamente a chi aveva sostituito le plastiche usa e getta con
materiali ecosostenibili. Un logo che ci sarebbe piaciuto vedere esposto in tutti i locali pavesi.
L’avevamo quasi data per spacciata, ma con l’arrivo del coronavirus la plastica monouso è tornata alla ribalta. Mascherine e guanti insieme ad altri prodotti monouso si sono aggiunti e hanno invaso la nostra vita. Durante il lockdown c’è stato un boom di imballaggi
monouso per alimenti da asporto, ora nella fase 2 è un tripudio di divisori in plexiglas, sacchetti monouso e pellicole avvolgenti. Nell’emergenza, si capisce, non c’è stato neanche il tempo di riflettere: il problema era trovare al più presto le mascherine per medici e
infermieri; a come smaltirle ci avremmo pensato dopo. L’impiego di questi dispositivi di protezione sembra destinato ad accompagnarci nella convivenza con il coronavirus. Si stima che ogni giorno, solo in Italia, l’uso di mascherine produca almeno 100 tonnellate di rifiuti
plastici. E poiché si tratta di materiali compositi e contaminati, non si possono differenziare né riciclare. Quando va bene, finiscono in un inceneritore. Quando va male, purtroppo spesso, sono dispersi a danno dell’ambiente.
Infatti, a rimetterci è proprio l’ambiente, perché questa mole di rifiuti non riciclabili rischia di compromettere ulteriormente la salute di fiumi, laghi e oceani, dove si accumula gran parte della plastica che sfugge a discariche e inceneritori. Uno studio appena pubblicato sulla
rivista Environmental Pollution mostra infatti che la concentrazione di microplastiche negli oceani è stata ampiamente sottostimata: sarebbe almeno il doppio di quanto si credeva finora. In base a questi nuovi dati, i ricercatori affermano che negli oceani ci sono più frammenti di materie plastiche che zooplancton, gli animaletti alla base della catena alimentare marina, arrivano fino a noi.
Effetti sulla salute umana? Certamente l’accumulo nei nostri corpi non farà un gran bene!
Se non vogliamo che l’emergenza coronavirus si trasformi in una nuova bomba ecologica dobbiamo ripensare l’intera filiera affinché diventi al più presto sostenibile: almeno per gli impieghi non sanitari, si potrebbe pensare a materiali riutilizzabili e riciclabili, nonché
a contenitori appositi da distribuire in ogni centro urbano.
La pandemia, quindi, ha messo un freno alla lotta alla plastica: accantonate per un attimo le norme comunitarie per dire addio alla plastica monouso molti governi hanno rinviato al dopo-emergenza plastic tax le norme per limitare gli imballaggi.
Questo problema adesso deve essere affrontato, non è affatto da sottovalutare. Un problema che è destinato ad acuirsi e che rappresenta la più grande sfida ambientale dei nostri giorni.
“L’uomo e la plastica non vanno d’accordo – dichiara il presidente dell’associazione italiana Plastic Free, Luca De Gaetano – Il Coronavirus doveva farci riflettere sull’importanza del nostro pianeta ma non è andata così. L’inquinamento e l’inciviltà sono aumentati, il senso di responsabilità per avere un mondo migliore è scomparso. I guanti in plastica monouso, spesso simili a bustine, sono ovunque e presto raggiungeranno fiumi e mari trasformandosi
in cibo per la fauna marina. Cosa significa questo? Disastro ambientale e sterminio di tantecreature innocenti. Se non invertiamo il trend del monouso, ci ritroveremo con miliardi di guanti in plastica che svolazzano nell’ambiente, fino a raggiungere il mare.”
Non abbiamo fatto in tempo ad abituarci alle città plastic free che la pandemia di Coronavirus ci ha precipitato indietro nel tempo, facendo tornare di prepotenza indispensabile la plastica monouso. Il fenomeno della plastica di ritorno smentisce di fatto la narrazione secondo cui
il Covid avrebbe fatto bene all’ambiente: se da una parte ci sono state meno emissioni di gasi inquinanti, dall’altro l’aumento della quantità di plastica utilizzata rende quantomeno eccessivo dire che “l’ambiente ringrazia”.
Il Modno gira vuole richiamare l’attenzione su questo enorme problema ambientale che si ripercuote sulla salute di tutti. Ripartiamo dal logo pavia plastic Free chiedendo di unire le forze di chi ha a cuore il nostro pianeta.
Vi chiediamo di sostenere la nostra campagna, se avete consigli, notizie, informazioni, iniziative, contattateci, non disperdiamoci, facciamo fronte comune.
La nostra mail: ilmondogira.ass.culturale@gmail.com
Noi tutti cosa possiamo fare? Sensibilizzare chi vi è intorno a non abbandonare niente nell’ambiente, di fare il meno uso dell’uso e getta, di fare bene la raccolta differenziata. Il problema non è lontano ma è’ molto vicino a noi, il nostro mediterraneo sta diventando “una zuppa di plastica”.
Elisa, Mariateresa, Rosina, Serena