Nove pietre che ricordano i deportati
Una pietra per inciampare nel passato. Per trattenere passi frettolosi e obbligare a riflettere. E a ricordare. Ricordare l’Olocausto, le deportazioni, l’intolleranza. L’idea è dell’artista tedesco Gunter Demnig, che, dal 1995, ha deciso di realizzare piccoli blocchi di ottone da deporre davanti all’ultima abitazione di chi venne deportato nei campi di sterminio nazisti.
Le “Pietre da inciampo” che affiorano dal selciato di oltre 1.800 città europee arrivano anche nella nostra provincia. Giovedì 11 gennaio alle ore 18.30 in Santa Maria Gualtieri “Parole e musica per Rosa” incontro preliminare alla posa della pietra di inciampo.
Si inizia a Varzi con la posa delle pietre, Stolpersteine in tedesco. Il 14 gennaio alle 9, in piazza Umberto I, verranno depositate cinque pietre per ricordare cinque partigiani catturati al Brallo, dopo essere stati inseguiti e rastrellati nelle colline dell’Oltrepo. Il 18 gennaio alle 17 appuntamento a Pavia in piazza Petrarca, al civico 32 per la posa del sampietrino che ricorderà Rosa Gaiaschi, deportata con il figlio e il marito, il lattoniere antifascista Mario Pettenghi che morì nel lager. La pietra verrà posta davanti alla sua abitazione. Il 19 gennaio invece alle 9 l’artista tedesco sarà a Vigevano in piazza del Popolo 11 per deporre una pietra da inciampo da dedicare ad Anna Botto, maestra antifascista deportata e morta in un campo di sterminio. Unna pietra anche nell’atrio del liceo Cairoli per Teresio Olivelli che qui compì parte dei suoi studi per farsi poi “ribelle per amore morendo in un lager”. Sempre il 19 gennaio alle 11 sarà collocato un altro sampietrino a Broni davanti all’abitazione dove abitò il socialista Egidio Cagnoni, anche lui deportato e assassinato nella camera a gas nel campo di sterminio Hartem, in Austria.