Quando dal progetto scolastico nascono nuovi volontari!
A volte i progetti scolastici seminano negli studenti un desiderio di attivarsi e di portare il proprio contributo dove c’è bisogno e quando succede è importante raccontare e valorizzare questo impegno.
È successo quest’estate in seguito alla prima annualità del PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, si tratta dell’Ex ASL – Alternanza Scuola Lavoro) che ha visto protagonisti gli studenti della 3A indirizzo Scienze Umane del Liceo Galilei di Voghera, in collaborazione con gli Enti Coming – Aut LGBTI+ Community Center APS e AGAPE Cooperativa sociale, con il supporto di CSV Lombardia Sud.
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Al termine del percorso alcune studentesse hanno preso contatto con la sede di Voghera di AGAPE Cooperativa sociale e Caritas e si sono spontaneamente proposte come volontarie per il mese di agosto.
Così CSV ha voluto incontrarle per conoscere e raccontare la storia del loro impegno volontario.
Asia, Emma, Jasmine e Maria ci hanno raccontato che alla fine dell’anno scolastico volevano fare una nuova esperienza, qualcosa di utile anche per qualcun altro.
Le ragazze riportano di essere state molto colpite dai servizi al telegiornale in cui venivano mostrate le code chilometriche davanti alle mense dei poveri, questo le ha fatte riflettere su quanto loro fossero fortunate e le ha spinte a far qualcosa per chi soffre. L’esperienza del PCTO ha permesso loro di entrare in contatto con un Ente che si occupa di povertà e hanno sentito il bisogno di attivarsi per fare la loro parte e aiutare le tante persone che, complice anche la pandemia, hanno affrontato difficoltà crescenti.
“Attivarsi in questa esperienza di volontariato è stata un’idea collettiva”, racconta Maria, “è stato molto stimolante, è come se avessimo iniziato a vedere le cose con un occhio diverso, più attento”.
Per tutti questi motivi nel mese di agosto le 4 ragazze hanno offerto una mano nella cucina di Caritas in cui la cuoca Concetta preparava i pasti per le 30 persone che frequentano la mensa.
Per alcune studentesse oltre ad essere la prima esperienza di volontariato era anche la primissima occasione per sperimentarsi in cucina!
Asia ci racconta con orgoglio di aver scoperto una strategia per tagliare i peperoni, Jasmine si è improvvisata esperta con l’apriscatole e mentre ridono raccontandoci alcuni aneddoti è chiaro che per loro stia stata davvero una bella esperienza.
Si sono infatti creati rapporti piacevoli non solo tra le ragazze ma anche con gli operatori di Caritas. A rendere l’esperienza così bella e proficua infatti ha sicuramente contribuito l’ambiente gioioso, in special modo grazie alla cuoca tuttofare sempre pronta a correre in soccorso delle ragazze quando si trovavano di fronte a nuove sfide culinarie e logistiche nella preparazione dei pasti da consegnare alla mensa!
Le ragazze non si sono mai sentite sole ma sono state accompagnate in questa attività dalla quale sono uscite molto arricchite. Ci raccontano infatti di aver costruito rapporti, imparato a fare tante cose che prima nemmeno si immaginavano e soprattutto di aver sviluppato una consapevolezza su temi come lo spreco di cibo e la troppa plastica degli imballaggi alimentari vedendo con i propri occhi quanto cibo in scadenza arrivasse dalla grande distribuzione e la quantità di cumuli di plastica che si creavano. Toccando con mano questa realtà hanno preso maggiore consapevolezza di questi problemi e si sono ripromesse di fare più attenzione nei loro comportamenti quotidiani tanto agli sprechi quando alla quantità di packaging dei prodotti da acquistare.
Anche se per loro sarà difficile collaborare in modo permanente con Caritas per via dell’impegno scolastico, le ragazze vogliono continuare a fare volontariato, magari durante le vacanze natalizie o l’estate, e sono aperte anche ad altro tipo di esperienza per portare il loro contributo dove ci possa essere bisogno.
Si è trattato infatti di “un’esperienza che mi ha permesso di avvicinarmi al mondo del volontariato, mi ha influenzata in modo positivo e mi ha fatto capire quanto sia importante aiutare gli altri” dice Emma, “un’esperienza unica, un percorso che consiglierei a tutti perché ricco di valori, valori che purtroppo a volte mancano nella mia generazione” ci racconta Jasmine.
Conclusa l’esperienza di volontariato estivo, le ragazze, insieme ai compagni di classe ormai passati in 4 A, si preparano per la seconda annualità del PCTO che, salvo imprevisti, ci permetterà di lavorare con la classe in presenza dopo un anno completamente a distanza.
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