Rassegna Dieci, cento, mille pagine. Presentazione del libro di Davide Ferrari
Ogni rösa la s’porta adré un mistéri e una rösa l’è al mistéri ad tut i rös.
Ogni rosa porta con sé un mistero e una rosa è il mistero di tutte le rose
Davide Ferrari sarà il prossimo ospite della rassegna Dieci, cento, mille pagine organizzata dall’associazione culturale L’Officina delle Buone Idee di Cigognola.
Domenica 10 luglio 2022 (ore 17,30) al PoloCivicoCulturale di Cigognola (Valle Cima, Piazza d’Europa Unita) parlerà di sé e della sua più recente raccolta di poesie scritta in dialetto pavese, Tutte le altre rose (Effigie, 2021).
Il calendario della rassegna lo trovi qui (64 download ) .
Il grande poeta Franco Loi (Genova, 21 gennaio 1930 – Milano, 4 gennaio 2021), che già aveva curato la prefazione della precedente raccolta di Davide Ferrari, Dei pensieri la condensa (Manni, 2015), scrive nella postfazione alla silloge che sarà presentata domenica prossima: Davide Ferrari vive interiormente il rapporto con la sua anima e il suo dio e questa è una qualità molto importante resa evidente dal suo lavoro.
Come ci suggerisce la citazione del pittore Henri Matisse in apertura alla raccolta – Per fare un esempio, io penso che non ci sia niente di più difficile per un vero pittore del dipingere una rosa, perché, per farlo, deve prima di tutto dimenticare le altre rose che sono state dipinte – è l’anima di Ferrari che deve affrontare, non il racconto di una rosa, ma quella che nasce dentro di lui, cosa sboccia nel profondo quando la rosa gli dice qualcosa. Solo così tutte le altre rose possono fiorire insieme ai versi. […]
Ciò che stupisce di quest’opera è la percezione che è la rosa ad agire, che insegna al poeta a guardare, ad ascoltare. Ma non c’è bisogno di ribadirlo perché si sente sulla pelle da come Davide scrive, con un grande amore per queste rose che ha osservato per tanto tempo e con le quali ha condiviso un momento. Ci insegna anche il rispetto. Per tutto ciò che è vivente. […]
Si è diffusa la sensazione che quando qualcuno scrive in dialetto voglia in qualche modo salvaguardare una tradizione ma è evidente che Davide non lo fa con quell’intento. Si sente non solo quando scrive, ma anche quando legge. Lui si affida al suo inconscio e ai suoni che partono da lì per dire quello che sente dentro. È la sua anima che dice, mica la sua testa. Poi la testa serve, certo, ma è l’anima a dire. Questo lavoro è proprio scritto con l’anima e Davide scrive secondo la lingua che risuona in lui quasi suo malgrado».
Davide Ferrari (Pavia, 1983) è attore, regista, autore. Tra le sue pubblicazioni: il poemetto Eppure c’è una meta per quel fiato di universo (Subway ed., 2014), vincitore per l’Italia del concorso internazionale Pop Science Poetry organizzato dal CERN di Ginevra; la silloge Dei pensieri la condensa (Manni, 2015), anche quella scritta in dialetto pavese, e vincitrice del Premio Nazionale Giuseppe Tirinnanzi 2016. Scrive con Corrado Del Bò, Massimo Bocchiola e Andrea De Benedetti Juventus FC 1897: le storie (Hoepli, 2020).
Conduce laboratori di teatro e scrittura creativa per adulti e ragazzi e con i detenuti della Casa circondariale di Pavia, Monza e Voghera dove dirige la compagnia Maliminori.
Ingresso libero