Tutta colpa del ’68?
Presso l’Università di Pavia, nel mese di maggio, sarà allestita, con la consulenza scientifica di Pierangelo Lombardi, la mostra “Una storia militante”, che vuole documentare gli anni prima e dopo il ’68 pavese utilizzando le carte di Lanfranco Bolis.
Il 1968 è stato un anno di svolta, di novità, di ribellione in tutto il mondo. Comunque lo si voglia giudicare, uno spartiacque tra due epoche e un crinale tra due mondi. La fine di un’epoca (ciclo economico e modernizzazione sociale e culturale) e l’inizio di una fase nuova (quadri mentali, irruzione di nuove culture e nuovi consumi, gerarchie familiari e sociali, rapporti generazionali) rappresentano sicuramente l’aspetto storicamente più rilevante, laddove vicenda globale, nazionale e locale interagiscono tra loro nel definire natura, caratteri ed esiti del processo.
In attesa dell’evento sono state programmate una serie di presentazioni per approfondire il tema.
Il primo appuntamento mercoledì 14 marzo alle ore 17.00 presso il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria verrà presentato il libro, edito da Donzelli, “Il sessantotto sequestrato”di Guido Crainz. Modera l’incontro Elisa Signori