Ascoltare, accogliere e sostenere: LILT cerca nuovi volontari
Siamo alla ricerca di persone tra i 20 e i 70 anni nelle province di Milano e Monza Brianza. Basta anche mezza giornata alla settimana per dare una mano. Dai servizi di assistenza, in ospedale, in hospice o a domicilio sino alla raccolta fondi, le opportunità per dedicare tempo agli altri sono tante. Proprio come hanno fatto Valeria, Silvana e Roberto
Volontari per i servizi di assistenza ai malati, in ospedale e a domicilio, per le cure palliative e l’accompagnamento alle terapie. Basta anche mezza giornata alla settimana per dare una mano. La Lega italiana per la lotta contro i tumori è alla ricerca di persone tra i 20 e i 70 anni nelle province di Milano e Monza Brianza che abbiamo il desiderio di entrare nella squadra LILT per ascoltare, accogliere e sostenere.
Il valore del tempo che i volontari dedicano agli altri è così prezioso da non essere quantificabile. Energie, capacità e attenzione si trasformano in benessere per le persone, per i malati, per le famiglie e l’intera comunità. Ogni azione è preziosa e ha un volto che sorride, mani che aiutano, uno sguardo che abbraccia. Sono i gesti dei volontari LILT.
La formazione è fondamentale per quanti si mettono a disposizione nei vari ambiti per affiancare l’associazione nella lotta quotidiana contro i tumori. Dal 1984 sono stati preparati più di 6.000 volontari. Diventare un volontario LILT significa fare volontariato da professionisti, grazie alla Scuola di Formazione e Qualificazione del Volontariato in Oncologia. Il corso di formazione 2023 sarà nel mese di marzo.
Ogni volontario, da chi si occupa di accompagnare i pazienti che devono sottoporsi alle terapie a chi dà una mano nella raccolta fondi, si prende cura del suo piccolo grande pezzo di LILT. Chi meglio di coloro che sono già impegnati accanto a LILT può invitare con l’esempio altre persone a dedicare tempo agli altri, scegliendo la modalità più adatta.
Qui le storie e le testimonianze di tre volontari LILT Milano Monza Brianza impegnati in diversi ambiti: Valeria Covini, Silvana Cezza e Roberto Mariconti.
Valeria Covini è volontaria nell’Ambulatorio di Pediatria dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano per il progetto Parole di mamma. “Entrare in un posto bello è già un aiuto per chi arriva in ospedale con paura ed è disorientato. L’ambulatorio di pediatria aiuta anche in questo: ad accogliere con calore e bellezza. Stare accanto ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie è gratificante. Con “Parole di mamma” diamo un supporto linguistico a quei genitori che si trovano in un nuovo contesto e con la difficoltà di conoscere poco la lingua. L’ascolto in ogni caso è fondamentale: è una chiave straordinaria per entrare in relazione con gli altri, per non usare parole inutili e vuote e creare empatia, così da capire l’universo di chi è dall’altra parte. Certo, dobbiamo affrontare il dolore degli altri, ma il dolore si lascia decantare, per far affiorare la parte utile delle esperienze vissute. Quando senti un bambino di sei anni chiedere con grande lucidità al medico “Come vanno i miei esami?” capisci che sono le persone che incontri a mostrarti il cammino da percorrere”.
Silvana Cezza è volontaria LILT da 6 anni nella Delegazione di Legnano, come coordinatrice delle attività di assistenza. “Per me accoglienza significa apertura verso gli altri. Noi siamo un punto di riferimento per le persone e abbiamo il compito di farle sentire sempre a loro agio. Sono in Lilt da sei anni, ho vissuto anche il periodo della pandemia. Neppure nei momenti più difficili ci siamo fermati: abbiamo attivato l’ascolto telefonico e la nostra presenza non è mai venuta meno, perché si può accogliere in tanti modi. L’importante è prestare sempre attenzione all’altro e alle sue necessità”.
Roberto Mariconti è volontario LILT da 28 anni all’hospice del Pio Albergo Trivulzio. “In 28 anni non ho mai pensato di cambiare ambito del mio volontariato e neppure di interromperlo. In questo la serietà di LILT in tutto quello che fa gioca un ruolo importante. Ho sempre avuto voglia di fare, senza strafare: c’è chi è più bravo di me e si impegna molto di più. Io sono un volontario da una volta alla settimana. Quando andrò in pensione mi immagino un impegno maggiore. Chi svolge il suo servizio in hospice si relaziona con il paziente ma anche con i parenti e cerca di dare il suo sostegno nella quotidianità”.
Per candidarsi a diventare volontario LILT è possibile compilare il form https://www.legatumori.mi.it/diventa-volontario/candidati-subito/. Gli interessati verranno richiamati per un colloquio dal team Volontariato.